giovedì 31 gennaio 2019

"La storia della principessa splendente".

Ciao a tutti lettori! 
In questo articolo vi presento l'anime "La storia della principessa splendente".



Voto: 5/5 🌸

"La storia della principessa splendente" è un film d'animazione giapponese del 2013, diretto da Isao Takahata, basato sull'antico racconto popolare giapponese "Taketori monogatari",  ossia "Il racconto di un tagliabambù", e prodotto dallo Studio Ghibli.
La durata della pellicola è di 137 minuti.



Il film è stato presentato in anteprima mondiale nel programma della Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2014, mentre in Italia è stato annunciato al Lucca Comics & Games 2014 e distribuito nelle sale cinematografiche da Lucky Red dal 3 al 5 novembre 2014.
Benché abbia incassato al botteghino meno di quanto speso in produzione, ha ricevuto critiche e recensioni positive ed è stato candidato ai Premi Oscar 2015 per il miglior film d'animazione.

Un giorno di primavera un tagliatore di bambù trova all'interno di un fusto di bambù una minuscola creatura luminosa dalle sembianze di una principessa.
Quando l'uomo la mostra alla moglie, la creaturina si trasforma in una neonata e, siccome i due anziani coniugi non hanno figli, decidono di tenerla con loro dandole il nome di Principessa.
La bambina cresce rapidamente, circostanza per la quale viene soprannominata dai ragazzi del villaggio "Gemma di bambù" per questa sua capacità di maturare repentinamente.
Principessa si integra perfettamente nella vita dei campi e del villaggio imparandone i ritmi e le usanze. Ella è devota alla comunità, ma il suo cuore nutre un particolare e tenero affetto soprattutto nei confronti del senpai Sutemaru, un adolescente del villaggio che le fa da guida nella sua veloce infanzia.
Il tagliatore di bambù è consapevole che la sua Principessa ha origini soprannaturali e si prende cura di lei al meglio delle sue possibilità, ma quando ritrova in altre canne di bambù delle pepite d'oro e dei meravigliosi vestiti, capisce che il Cielo vuole che il destino di sua figlia non sia tra i contadini ma tra gli sfarzi della capitale. 
Decide quindi di acquistare con l'oro una sontuosa residenza in città e comincia a preparare per Principessa quello che lui ritiene un futuro di felicità.


"La storia della principessa splendente" è un cartone animato giapponese prodotto dal rinomato Studio Ghibli. 
Lo Studio Ghibli offre agli spettatori degli anime molto diversificati per il tema trattato all'interno delle pellicole e per la modalità di esecuzione degli stessi. 
Questo prodotto è peculiare per i colori che sono stati scelti per la sua composizione. Difatti, il tratto delicato ed il disegno quasi totalmente esplicato tramite l'utilizzo degli acquarelli arricchiscono la narrazione di un'accezione onirica e fiabesca. 
La purezza delle tavole sono accompagnate da una musica leggera e raffinata. 
Lo scenario fin qui analizzato è perfetto per rappresentare la storia dell'antico racconto popolare giapponese. 
Nel narrato convivono accezioni di amenità e di drammaticità. Tuttavia, le tinte pastello sono adeguate anche per descrivere gli attimi epici e tragici della pellicola cinematografica ed, anzi, ampliano l'aspetto cupo delle scene medesime. 
Il soggetto si troverà inesorabilmente catapultato in un'epoca lontana e distante rispetto al proprio vissuto. Il proprio sguardo diventerà testimone della povertà e degli stenti della popolazione giapponese rurale, aspetti antitetici rispetto al barocco sfarzo della capitale. 
L'anime ha scombussolato i miei sentimenti ed ha dilaniato il mio animo, ma rappresenta uno dei prodotti dello Studio Ghibli che particolarmente prediligo. 
Dunque, consiglio vivamente il recupero de "La storia della principessa splendente".



lunedì 28 gennaio 2019

Letture e preferiti del mese di gennaio 2019.


Ciao a tutti lettori! 
Durante il primo mese del 2019 ho attuato una modifica al blog. 
Ho provveduto ad aggiornare la finestra del Menù dove vado ad indicarvi alcuni blog da me consigliati. 
Le pagine web segnalate nella suddetta pagina sono molto curate ed offrono delle valide opinioni sui libri, quindi vi rimando ai loro articoli se siete curiosi di reperire ulteriori recensioni.


Sistemando la pagina de lacantastoriedeiboschi.blogspot.it ho avuto modo di accorgermi di aver finalmente raggiunto i 140 lettori fissi ed i 160 follower. 
Onestamente non faccio affidamento al numero delle persone che decidono di iscriversi al mio blog, ma constatare il suddetto aumento mi ha confermato che i contenuti da me offerti riscontrano il vostro gradimento. 
Saluto i nuovi arrivati ed approfitto di questo scritto per rinnovare i miei sentiti ringraziamenti ad ognuno di voi per la fiducia e l'affetto con il quale leggete i miei articoli.


Gennaio nel complesso è stato un mese frenetico, durante il quale ho concluso l'ennesimo esame universitario ed ovviamente i libri sono stati il mezzo con cui sono riuscita a placare l'ansia correlata allo studio. 
Difatti, come avrete letto in una delle mie recensioni, ho trascorso l'Epifania sui libri universitari, ma le mie fatiche sono state appagate con il superamento dell'interrogazione orale.


Non ho altre novità da comunicarvi, quindi provvedo ad elencarvi le letture ed i preferiti del mese di gennaio 2019.


Letture del mese:

Libri letti:
- "Il sognatore" di Laini Taylor;
- "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne;
- "Beren e Lúthien" di J. R. R. Tolkien;
- "Il principe e il povero" di Mark Twain;
- "Le notti di Salem" di Stephen King.


Fumetti letti:
- "The walking dead - volume 1. Giorni perduti" di Robert Kirkman e disegni di Tony Moore;
- "The walking dead - volume 2. Il lungo cammino" di Robert Kirkman e disegni di Charlie Adlard e Cliff Rathburn.


Libro in corso di lettura:
"Silver Bay" di Jojo Moyes.


Fumetto in corso di lettura:
"The walking dead - volume 3. Al sicuro dietro le sbarre" di Robert Kirkman e disegni di Charlie Adlard e Cliff Rathburn.


Preferiti del mese:

- Libro: "Il sognatore" di Laini Taylor. 
"Il sognatore" è stata la prima lettura conclusa del 2019 e, fino ad ora, quella che più ho amato.
Laini Taylor con la propria scrittura onirica ha creato una storia avvincente ed emozionante. 
Ho apprezzato l'attenzione che l'autrice ha riposto nei dettagli delle vicende narrate ed attendo con trepidazione l'avvento del 14 febbraio, giorno in cui sarà pubblicato in Italia "La musa degli incubi", seguito ed ultimo volume di questa meravigliosa opera di Laini Taylor.


- Fumetto: "The walking dead - volume 1. Giorni perduti" di Robert Kirkman e disegni di Tony Moore. 
Stefano ha sempre decantato la bellezza della serie televisiva "The walking dead", ma ho sempre posticipato il recupero delle relative stagioni. Tuttavia, il mese scorso mi sono finalmente decisa a tentare la visione del telefilm e la lettura del fumetto dal quale sono tratti gli episodi. 
Il primo episodio mi ha conquistata ed ora sono incantata dalla storia e dalle vicende dei personaggi descritti in "The walking dead".


- Serie televisiva: "Le streghe dell'East End", seconda stagione. 
Purtroppo la serie televisiva è interrotta alla seconda stagione. 
Oltre a questa pessima notizia, ho inoltre scoperto che la trilogia dei libri non é stata completamente tradotta in Italia, difatti il terzo volume è tutt'ora inedito. 
Apprendere queste accezioni mi ha distrutto il cuore, poiché la saga "Le streghe dell'East End" racchiude una storia affascinante e meravigliosa, a mio parere una delle migliori.


- Cartone animato: "Ralph spacca internet". 
Io e Stefano abbiamo recuperato la visione di "Ralph spaccatutto" durante il mese di dicembre e, entusiasti della suddetta pellicola cinematografica, siamo corsi al cinema a vedere "Ralph spacca internet". 
Ho amato Vanellope e Ralph, i quali mi hanno commossa nella scena finale. 
Spero vivamente di vedere un terzo cartone animato aventi come protagonisti i suddetti personaggi, buffi e teneri.


Vi auguro uno splendido e magico febbraio. 
Un bacio dalla Cantastorie dei boschi! 



giovedì 24 gennaio 2019

Recensione "Mistero al castello".


Ciao a tutti lettori! 
Nel corso del mese di dicembre io e Stefano abbiamo trascorso alcuni pomeriggi camminando sotto le decorazioni e le luci natalizie che abbelliscono le vie delle città. 
Una sera siamo stati attirati da una piccola libreria in cui abbiamo trovato dei libri rari, dove, tra gli scaffali, abbiamo notato il testo che andrò a presentarvi in questo mio scritto e che Stefano ha deciso di regalarmi.


Titolo: Mistero al castello 
Autore: Deanna Raybourn
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 288
Editore: HarperCollins Italia
Voto: 5/5 🌸


Trama:
Scozia, 1858.
Theodora Lestrange sogna di diventare una scrittrice di successo e disprezza la proposta effettuata dalla sua amata sorella di sposare un uomo e di accantonare le sue ambizioni letterarie. 
Ella viene invitata da un'amica a raggiungerla in Transilvania per partecipare alle sue nozze e, eccitata ed entusiasta per la richiesta, decide istantaneamente di partire, sperando inoltre di poter trovare ispirazione per il suo nuovo romanzo nelle cupe leggende che permeano quei luoghi.


Recensione:
Confesso di aver sempre evitato la lettura dei testi della collana Harmony della Casa Editrice Harper Collins, poiché erroneamente identificavo i suddetti testi di scarso valore letterario. 
La trama de "Mistero al castello" è stata abile nel convincermi ad approcciarmi al romanzo. 
I libri della codesta collana sono celebri per il loro contenuto correlato all'ambito amoroso, ma in questo preciso volume l'accezione amorosa non è l'aspetto protagonista del racconto. La passione è una componente delle pagine dell'opera, ma non rappresenta lo scopo primario del narrato. 
Le atmosfere gotiche, la descrizione degli usi, dei costumi e della realtà del 1800 sono state analizzate egregiamente. 
Theodora Lestrange è una donna combattiva, risoluta e consapevole delle sue capacità e non vuole sottostare ai postulati della società che identificano nel matrimonio il miglior appagamento alla quale una giovane può anelare. 
Ella è schiava dei principi sociali che la obbligano a celare la sua identità ed a firmare le proprie opere letterarie usando un nome maschile, ma l'itinerario e le conoscenze che acquisirà nella tetra Transilvania la dissuaderanno ad affrontare gli ingiusti principi della comunità. 
Il tomo affianca a questi accurati approfondimenti un arcano il cui esito non è di facile risoluzione. 
Deanna Raybourn e la sua penna mi hanno catturata ed inserita nel vortice degli eventi. La sua scrittura è stata competente nel rappresentare le stanze e i luoghi dove i personaggi vivono. Difatti, a distanza di un mese dal termine della suddetta lettura, sono ancora vivide nella mia mente le immagini inerenti al castello Dragulescu ed al paesaggio della tenebrosa Transilvania.
"Mistero al castello" è uno dei testi che ho inserito tra i migliori libri letti nel 2018, dunque consiglio caldamente il recupero del romanzo.


lunedì 21 gennaio 2019

Recensione "La solitudine dei numeri primi".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi parlo di un libro che esula dai titoli da me solitamente recuperati. 
Negli anni precedenti avevo sentito parecchi pareri positivi in merito a questo volume, ma ammetto che non mi sarei mai approcciata ad esso se non mi fosse stato prestato. 

Titolo: La solitudine dei numeri primi 
Autore: Paolo Giordano 
Prezzo: 18 €
Pagine: 304
Editore: Mondadori 
Voto: 4/5 🌸

Trama:
Alice ha sette anni e detesta sciare, ma il padre la costringe ad allenarsi tutti i giorni, sperando di trasformarla in una promettente sciatrice. 
Una mattina la nebbia è molto fitta, il freddo è pungente e Alice ha bisogno di un bagno, ma è da poco scesa dalla seggiovia, quindi decide di allontanarsi silenziosamente dai compagni. Il suo ingenuo gesto la conduce inesorabilmente fuori pista e, a seguito di un incidente, spera che qualcuno si accorga della sua assenza e corra ad aiutarla. 
Mattia è un bambino buono ed intelligente, ma non ha amici a causa della sua sorella gemella Michela. Michela soffre di gravi problemi fin dalla nascita ed i suoi comportamenti convulsi ed anomali allontanano i compagni di scuola da se stessa e da Mattia. 
Finalmente Mattia e Michela sono invitati a una festa di compleanno, ma Mattia, stanco ed amareggiato dell'inopportuna sorella, decide di lasciare Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei.
Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno decisivi nelle vite di Alice e di Mattia, adolescenti, giovani ed infine adulti.


Recensione:
"La solitudine dei numeri primi" è un libro che racconta la vita di due individui inesorabilmente segnati dal loro passato.
Alice e Mattia sono due ragazzi che vivono la propria giovinezza con difficoltà. Le complicazioni adolescenziali non sono il motivo dei loro personali turbamenti, ma l'origine della loro inidoneitá a provare una sensazione di felicità appagante è rilevabile nei ricordi d'infanzia.
Essi si incontrano, riconoscono la propria profonda tristezza nello sguardo dell'altro, e per la prima volta nella loro vita percepiscono un senso di appartenza, di non estraneità alla collettività. 
Il loro rapporto è costituito da piccoli attimi fugaci di gioia in cui riescono a collimare le proprie solitudini, costituendo una base ed un appoggio per affrontare con serenità le sfide quotidiane. 
Paolo Giordano delinea i pensieri di due soggetti annichiliti dai tragici eventi che hanno mutato ed arrestato la loro spensierata infanzia. Egli descrive con estrema chiarezza le sensazioni provate da Mattia ed Alice. Difatti, non censura e non limita il flusso delle riflessioni esplicate dei due soggetti. 
Le pagine sono ricche di sentimenti contrastanti, in cui amore ed odio sopravvivono in un'unità disarmante. Codesta coesistenza dona drammaticità e tragicità allo scritto dell'autore. 
Il lettore è a sua volta impotente e sopraffatto dal racconto di Paolo Giordano, poiché la lettura del suddetto libro conduce lo spettatore ad effettuare un viaggio doloroso. Tuttavia, l'arduo itinerario tracciato dallo scrittore accompagna il pubblico a porsi dei quesiti ed a cercare delle risposte, ossia sospinge la comunità ad analizzare la propria psiche ed a scavare nella propria intima essenza. 

giovedì 17 gennaio 2019

I miei consigli invernali di lettura.


Ciao a tutti lettori!
L'inverno è una stagione che negli ultimi anni ho imparato ad amare.
I miei occhi hanno scoperto la delicata bellezza dei tetti dipinti di bianco dal ghiaccio o dalla neve, delle strade illuminate dagli addobbi natalizi e dei pomeriggi trascorsi sotto le coperte in compagnia di un libro e di una tazza di tè.
Tuttavia, la mia sopportazione del freddo non è migliorata, ma lotto le basse temperature indossando dei pesanti maglioni e sorseggiando delle bevande calde.


Ho scritto questa prefazione per presentarvi l'oggetto del mio articolo. 
L'elaborato che oggi vi propongo, difatti, ha la stagione invernale come protagonista, poiché vi indicherò dei libri adatti ad accompagnare le vostre gelide serate.
Ho scelto i suddetti titoli sulla base di differenti canoni. Alcuni sono stati selezionati per i paesaggi invernali descritti all'interno delle loro pagine, altri per il calore che sapranno infondere nei vostri cuori.


- Fantasy: "Il sognatore" di Laini Taylor.
Il suddetto libro è il primo tomo che ho concluso nel 2019.
Ho letteralmente adorato ogni singola pagina del volume, di cui presto troverete la recensione sul blog, ed ho deciso di proporvi quest'opera poiché il mese prossimo sarà pubblicato il secondo e ultimo capitolo della duologia.
"Il sognatore" è un tomo onirico e fiabesco, ma nel quale non sono assenti eventi drammatici e tragici. 
La sua dolcezza mi ha rubato il cuore.


- Rosa: "Quando si ama non scende mai la notte" di Guillaume Musso. 
Un libro toccante e struggente che permette al lettore di comprendere quanto l'amore possa cambiare le persone. 
"Quando si ama non scende mai la notte" è uno dei pochi tomi che è stato capace di comunicare alla mia anima, mentre il titolo del volume è diventato uno dei principi ai quali sono devota.


- Thriller: "Le vergini suicide" di Jeffrey Eugenides. 
Un libro disturbante, la cui lettura condurrà il lettore a porsi tanti quesiti, alcuni dei quali rimarranno senza risposta. 
Una storia raccapricciante ed angosciante, perfetta per chi brama leggere un thriller ottimamente costruito e non banale.


- Distopico: "Il gatto & gli stivali" di Marta Leandra Mandelli. 
"Il gatto & gli stivali" è un libro perfettamente ideato, al quale non mancano le caratteristiche che rendono il genere distopico accattivante ed, a tratti, inquietante. 
La storia, coinvolgente ed adrenalinica, descrive la realtà degli esseri umani a seguito dell'Olocausto nucleare. Difatti, successivamente a dei tragici eventi, la sopravvivenza degli uomini è garantita da una cupola, ma all'interno di essa sono detenute delle oscure verità.


- Romanzo: "Miss Charity" di Marie-Aude Murail. 
Dolce e fiabesco sono solo due dei svariati aggettivi tramite i quali potrei descrivere questo volume. 
Charity è una bambina intelligente e  curiosa del mondo che la circonda. Purtroppo essendo una ragazzina della buona società inglese dell'800 non può esternare le proprie doti, come la conoscenza approfondita delle tragedie di Shakespeare. Questo, aggiunto al fatto che i genitori spesso si dimenticano della sua esistenza, porterà Charity a creare un piccolo mondo magico nella sua cameretta del terzo piano della dimora di famiglia. La sua realtà sarà popolata da tanti animali, a cui oltre ad assegnare un nome, donerà loro una vera identità, oltre a divenire protagonisti dei suoi dipinti.


- Libri per ragazzi: "Pattini d'argento" di Mary Mapes Dodge. 
La narrazione conduce il lettore in una dimora umile, dove risiede una famiglia molto povera e sfortunata, annientata dai dispiaceri e dalla male sorte. 
La lettura del testo ha provocato un forte sentimento di tristezza nel mio cuore, ma allo stesso istante mi ha sospinta a riflettere su quanto l'amore che regna in una modesta abitazione possa essere la gioia e la consolazione ad ogni male, la vera ricchezza in un mare di povertà spirituale.


- Manga: "Monster" di Naoki Urasawa. 
Manga che, come l'unione delle copertine dei volumi, costruisce un quadro complesso, frutto dell'intersecazione di varie vite. 
La storia racchiusa tra le sue pagine è disturbante ed inquietante. Difatti, svariate volte non sono riuscita a prendere in mano i tankobon per proseguire nella lettura, perché ero animata da sentimenti contrastanti, da una parte una vorace curiosità, ma dall'altra un'angoscia e un'ansia disarmante.
Thriller-horror, in cui molte scene, seppur meramente disegnate, sono rappresentate con una realtà è crudeltà impressionante. 





lunedì 14 gennaio 2019

Recensione "Codename Sailor V".

Ciao a tutti lettori! 
Nel 2018 ho iniziato e concluso la serie manga "Pretty Guardian Sailor Moon", composta da 12 tankobon, ma in aggiunta alla suddetta storia vi sono due ulteriori volumi che descrivono la vita di Minako Aino, alias Sailor Venus, prima dell'incontro con Sailor Moon e le altre paladine della giustizia. 
La mia cara amica Ilaria mi ha regalato i tankobon dell'edizione GP, i quali sono difficilmente reperibili, ma nel 2019 la Casa Editrice Star Comics pubblicherá i suddetti tankobon in un nuovo formato.

Titolo: Codename Sailor V
Volume: 1 e 2
Autore: Naoko Takeuchi
Categoria: Shoujo
Prezzo:  € 5,90 a volume
Pagine: 238 a volume
Editore: GP manga
Voto: 3/5 🌸


Trama:
Minako Aino, è una studentessa di 13 anni, sognatrice ed estroversa, la quale grazie ad Artemis, un gatto bianco parlante con il simbolo di una luna crescente sulla fronte, si trasforma in Sailor Venus, la Guerriera della Bellezza e della Giustizia il cui nome in codice è Sailor V. 
Protetta dal pianeta Venere, il suo compito è difendere la Terra dai malvagi emissari della Dark Agency, comandati da Danburite.



Recensione:
"Codename Sailor V" racconta gli accadimenti pregressi all'incontro di Sailor Venus con le altre paladine della giustizia. 
Nella serie manga "Pretty Guardian Sailor Moon" Minako Aino non collabora istantaneamente con Sailor Moon e decide di continuare il proprio cammino senza affiancarsi alle altre guerriere sailor. 
Usagi è sofferente per la scelta esplicata da Sailor V, ma è allo stesso istante affascinata e devota all'avvenenza ed alla forza della giovane, dalla quale trae ispirazione per migliorare le sue lacune nell'arte del combattimento.
In questi due tankobon vediamo la nascita della prima guerriera sailor e seguiamo le sue primarie battaglie contro le forze maligne. 
Minako è una ragazza estroversa, esuberante, goffa e innamorata dell'amore. La sua giovinezza è ravvisabile nei suoi repentini sbalzi d'umore e di pensiero. 
La descrizione dei turbamenti della ragazza sono raffigurati tramite delle tavole esilaranti. Naoko Takeuchi riesce a disegnare con estrema maestria il lato sciocco ed infantile della protagonista, rendendo la lettura dei volumi godibile e divertente. 
Nei codesti tankobon, a differenza di "Pretty Guardian Sailor Moon", non è presente una reale storia, ma i volumi contengono dei singoli episodi in cui vengono narrate le molteplici battaglie che Sailor V attua per contrastare gli emissari della Dark Agency. Dunque, nel complesso, la trama è frastagliata ed è carente una connessione tra gli eventi. 
Con il susseguirsi della narrazione Minako comprende che il suo compito principale è molto più importante delle sue piccole incombenze quotidiane e prende coscienza della gravositá del suo ruolo, il cui scopo primario è quello di trovare la Principessa della Luna.
Ho amato vedere come la vita di Minako fosse inesorabilmente collegata a quella di Usagi, difatti in alcune tavole le due ragazze osservano la medesima vetrina di un negozio, camminano sullo stesso marciapiede o frequentano la stessa sala giochi. Il loro intangibile legame è palpabile e magico.
Il tratto della mangaka è sublime anche in codesti volumi, nei quali esprime pienamente la sua indole comica, senza smarrire l'epicitá della narrazione.
"Codename Sailor V" è una serie manga che non può mancare nella collezione degli amanti delle paladine della giustizia, quindi consiglio il recupero dei rispettivi volumi.

giovedì 10 gennaio 2019

Recensione "Eleanor Olliphant sta benissimo".


Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi parlo di uno dei libri che ho letto negli ultimi giorni di dicembre. 
"Eleanor Olliphant sta benissimo" è stato nominato nell'articolo in cui vi ho enunciato i titoli da me preferiti nel 2018.


Titolo: Eleanor Olliphant sta benissimo 
Autore: Gail Honeyman
Prezzo: € 17,90
Pagine: 352
Editore: Garzanti
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Eleanor Olliphant sta bene, anzi benissimo.
Nascosta in vestiti deformi e caratterizzata da uno sguardo vacuo, ella non attira gli sguardi dei passanti, anzi è pressoché ignorata dalla comunità.
Le sue giornate sono scandite da un ritmo regolare, da orari prestabiliti e non permette ad alcuno di intaccare la sua perfetta armonia. 
Eleanor non è una persona socievole, sopporta con poca pazienza la presenza degli estranei, e non si sarebbe mai soffermata a prestare aiuto ad un uomo anziano colpito da un improvviso malessere, ma, per fortuna, non sempre gli esseri umani rimangono fedeli ai propri principi.


Recensione:
"Eleanor Olliphant sta benissimo" è un libro in cui viene narrata la quotidianità di una donna comune.
Eleanor è una giovane ragazza, la cui esistenza è scandita dagli orari di lavoro, dalla compagnia di un cruciverba durante la pausa pranzo, dalla pizza del venerdì sera e dalla consumazione di una quantità eccessiva di alcool durante il weekend.
Ella non ha amici, non brama averne, ed è soddisfatta della propria solitudine.
Le sue giornate trascorrono seguendo una cadenza ed un ritmo prestabilito, affiancati da dei riti invariabili, come la telefonata che riceve ogni mercoledì sera.
Il lettore osserva Eleanor nello svolgimento delle sue ordinarie mansioni cercando di comprendere il motivo del suo stato apatico. 
La scrittura di Honeyman è scorrevole, ma nella trama è assente l'elemento dell'azione. Difatti lo spettatore legge la vita di una comune persona, dove i problemi vertono sull'onere di pagare le bollette, mantenere il proprio impiego lavorativo ed occuparsi della propria casa. Tuttavia, a mio parere, la bellezza del tomo consta in questa sua caratteristica, ossia nella scelta di Gail Honeyman di rappresentare l'esistenza di una donna ordinaria senza arricchire la vicenda narrata di eventi improbabili e poco credibili.
Le pagine del volume seguono l'evolversi dell'analisi che la protagonista esplica su se stessa, poiché, a conseguenza di alcuni mutamenti inferti alla propria stabile routine, ella incomincia a percepire la reale solitudine che la circonda e tenterà di comprendere e migliorare la sua presente situazione.
La donna è oppressa ed annichilita dall'ombra della madre, la cui figura identifica i terribili ricordi concernenti la sua infanzia. 
Eleanor sopravvive nell'ombra del proprio passato, spezzata ed impaurita. 
Il suo stesso volto è in parte ricoperto da delle evidenti cicatrici che segnalano la sua tormentata esistenza, diventando esemplificative del suo timore verso la collettività.
"Eleanor Olliphant sta benissimo" è la storia di una giovane donna, della sua resilienza e della propria battaglia personale contro se stessa. 


martedì 8 gennaio 2019

Recensione "La voce delle stelle".


Ciao a tutti lettori!
Nell'ultimo periodo ho recuperato alcune delle opere di Makoto Shinkai che sono giunte in Italia.
Le storie da lui ideate sono delicate, intense e struggenti e, a mio parere, sono imperdibili per un amante dei manga.

Titolo: La voce delle stelle 
Volume: autoconclusivo 
Autore: Makoto Shinkai
Disegni: Mizu Sahara
Categoria: Seinen
Prezzo: 5,90 €
Pagine: 240
Editore: Star Comics 
Voto: 5/5 🌸

Trama:
Anno 2046. 
L’esercito Spaziale Federale terrestre è impegnato nell’invio di navicelle spaziali per la ricerca dei Tharsiani, una forma di vita aliena intelligente e tecnologicamente avanzata scoperta su Marte. 
La studentessa Mikako Nagamine viene arruolata sulla nave spaziale Lysithea e le e-mail sono l'unico mezzo che ha per comunicare con il suo ragazzo rimasto sulla Terra, Noboru Terao. 
L'allontanamento della navicella dalla Terra rende il dialogo tra Mikako e Noboru sempre più difficoltoso e, talvolta, un singolo messaggio impiega svariati anni prima di giungere al mittente.


Recensione:
"La voce delle stelle" è un'opera autoconclusiva in cui viene narrata la storia d'amore intercorrente tra due giovani ragazzi separati dallo spazio e dal tempo. 
Mikako è una comune studentessa, i cui problemi adolescenziali sono eliminati nel momento in cui è costretta ad arruolarsi per aiutare l'esercito Spaziale Federale negli studi e nelle ricerche avente ad oggetto la razza aliena dei Tharsiani. 
La sua spensierata esistenza si conclude nell'attimo in cui entra nella nave spaziale Lysithea e si allontana dalla Terra e dal suo fidanzato Noboru. 
Nel frattempo Noboru prosegue la propria quotidianità lottando con le proprie piccole incombenze, ossia studiare, concludere i compiti scolastici ed aiutare la famiglia, ma sul suo volto non compare mai un sorriso. 
I suoi unici attimi di gioia sono racchiusi nelle sporadiche e-mail che riceve da Mikako.
Tuttavia, con il passare del tempo, la loro comunicazione diventa più difficoltosa ed il periodo intercorrente ogni messaggio aumenta di giorni, mesi, anni. 
L'attesa e la trepidazione di vedere illuminarsi lo schermo dalla notifica di una e-mail è palpabile. 
Il racconto celato in questo tankobon è semplice, ma intenso per le emozioni in esso descritte. 
Il tratto di Mizu Sahara arricchisce le parole di Makoto Shinkai. Difatti, i disegni delicati ed incisivi sono perfetti per raffigurare la struggente trama ideata da Makoto Shinkai. 
Il lettore osserva la realtà tramite il punto di vista di entrambi i personaggi. L'alternanza dell'angolazione della prospettiva rende lo spettatore consapevole della totalità del contenuto della storia e conscio delle titubanze di ambedue i giovani. 
Gli sguardi, i pensieri e le parole dei due ragazzi rimarranno vivide nella mente del lettore per un lungo periodo, costringendolo a porsi alcune domande scomode ed a interrogarsi sulla condotta che esso avrebbe eventualmente esplicato.
Essendo un unico tankobon non voglio dilungarmi eccessivamente nell'analisi del volume per non rovinarvi la lettura, ma spero di avervi convinti a recuperare questa meravigliosa opera. 


domenica 6 gennaio 2019

Recensione "Harry Potter e la camera dei segreti".

Ciao a tutti lettori!
Oggi è una giornata di festa, ma io la trascorrerò sui libri universitari. Tuttavia, ovviamente, mangerò qualche dolcetto per rallegrare le pesanti ore di studio!
Auguro a voi ed alle vostre famiglie una felice Epifania!

Titolo: Harry Potter e la camera dei segreti 
Autore: J. K. Rowling 
Prezzo: € 14,46
Pagine: 307
Editore: Salani
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Successivamente ad un burrascoso primo anno presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Harry Potter attende con trepidazione l'inizio del nuovo anno scolastico. 
Tuttavia, la serenità non sembra aleggiare nemmeno quest'anno ad Hogwarts, poiché all'interno dell'istituto incombe una spaventosa minaccia che colpisce gli studenti tramite un incantesimo apparentemente correlato alla leggendaria Camera dei Segreti.


Recensione:
"Harry Potter e la camera dei segreti" è il capitolo della saga di J. K. Rowling che meno apprezzo nella trasposizione cinematografica, mentre la lettura del tomo mi ha altamente stupita.
Nel libro ho riscontrato degli eventi che nel film non sono stati rappresentati, i quali rendono il mistero aleggiante la leggendaria camera dei segreti maggiormente cupo e terrificante.
In questo secondo volume Harry Potter è costretto a risolvere delle problematiche ancor prima di giungere ad Hogwarts, circostanze che lo condurranno presso la casa della famiglia Weasley. La descrizione della "Tana", l'umile dimora dei Weasley, è racchiusa nelle pagine più belle ed emozionanti del libro. Ho adorato scoprire i segreti e la composizione della casa stregata ed ho amato scorgere ogni angolazione attraverso gli occhi incantati del piccolo Potter. Harry è meravigliato dall'abitazione dei genitori del proprio amico Ron, ma è oltremodo stupito dall'amore che i componenti della famiglia condividono con naturalezza e gioia.
L'arrivo ad Hogwarts non è meno difficoltoso degli accadimenti pregressi, ma Harry non demorde e desidera raggiungere, con qualsiasi mezzo, la sua vera casa, quella che il suo cuore rappresenta come un rifugio dalle paure e dalla solitudine nutrite dal suo animo.
Il secondo anno scolastico di Harry sarà turbolento a causa di alcuni terrificanti incidenti dei quali sono vittime gli alunni medesimi. 
Harry assieme ai suoi fidati amici Ron ed Hermione investigheranno per comprendere quale sia la fonte dei crimini. 
Ron ed Hermione non abbandonano Harry, ma lottano al suo fianco, dimostrando un forte senso di responsabilità per la sorte del giovane e non pongono in dubbio l'onestà e l'ingenuità dei suoi atteggiamenti.
J. K. Rowling enfatizza il sentimento dell'amicizia dimostrando come un uomo possa reputarsi fortunato ed appagato se al suo fianco può vantare la presenza di persone a lui devote ed affezionate. Codesta è solo una delle svariate lezioni etiche che l'autrice cerca di condividere ed insegnare ai giovani lettori, mostrando quanto un cuore puro possa essere ripagato ed apprezzato nella comunità. 
La trama è, come nel primario testo, semplice, ma nelle sue pagine sono presenti le tematiche che verranno ampliate e rese complesse nel corso dell'evoluzione della storia, soprattutto attinenti alla battaglia contro il potere oscuro di Voldemort. 
La scrittura dell'autrice è semplice e lineare, adeguata al pubblico per il quale aveva primariamente pensato di dedicare le gesta del mago Harry Potter. 
Enigmi ed indovinelli sono accuratamente analizzati, lasciando qualche indizio nelle pagine del testo. La scrittrice sprona il lettore a trovare le risposte ai quesiti che ella pone, rendendo accattivante la lettura del tomo.
In questo volume è palese il richiamo alla lotta che l'autrice esplica contro le ingiustizie scaturite dalla discriminazione razziale. Ella utilizza il mondo magico come mezzo per ammonire gli spettatori di non esplicare degli atti aventi come fine lo scherno o la ghettizzazione dei soggetti, atteggiamenti tipici della famiglia Malfoy. 
Concludo rammentandovi che il mio intento non è quello di pubblicizzare il libro, poiché è noto ed amato da un numero ormai incalcolabile di soggetti, ma voglio condividere con voi le riflessioni che questa saga mi dona, sperando di convincervi a riaprire i testi di questa meravigliosa avventura.

giovedì 3 gennaio 2019

Recensione "Arte", volume 7.

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi aggiorno sulla lettura dell'adorabile serie manga "Arte".

Titolo: Arte
Volume: 7
Autore: Kei Ookubo 
Categoria: Seinen
Prezzo: € 5,50 
Pagine: 200
Editore: Panini Comics - Planet Manga
Voto: 5/5 🌸




Trama:
In una bottega di Firenze un apprendista pone nella mente di Arte dei dubbi concernenti le sue doti da artista. 
Egli identifica le possibilità lavorative della giovane correlate alle constatazioni che Arte sia una donna e proveniente da una nobile famiglia. 
Arte aveva sempre identificato queste accezioni come negative per la propria maturazione di pittrice, mentre ora è titubante sul merito alla base della quale ella ha ottenuto gli incarichi dal signor Juri.



Recensione:
"Arte" è uno dei manga che più ho amato nel 2018.
Purtroppo l'uscita dei volumi ha una cadenza bimestrale, quindi devo sempre attendere un lungo periodo prima di poter leggere il proseguimento della storia. 
Arte è una giovane donna, sprezzante dei principi della sua epoca che la obbligano a rappresentare il proprio destino come moglie e madre. 
Ella è caratterizzata da uno spirito rivoluzionario. 
In questo tankobon Arte si trova ancora a Venezia ed ha completato i quadri che il signor Juri le ha incaricato di creare. 
La giovane è titubante ed affranta, ma combatte i suoi timori aumentando le estenuanti ore di lavoro. 
Caterina, la nipote Juri e allieva di Arte, è addolorata nell'osservare la propria istitutrice perennemente stanca e denutrita a cause delle fatiche alle quali la pittrice si sottopone volontariamente.
Inoltre, in questo settimo capitolo, il misterioso passato di Caterina verrà completamente svelato e gli arcani mancanti troveranno una loro risposta.
Guidato dall'amore per la piccola Caterina, Juri chiederà ad Arte di poter diventare il suo mecenate, offerta che, se accettata, causerà per la donna l'abbandono definitivo della sua amata Firenze e dell'umile bottega di Leo. 
I disegni sono eccezionali e stupefacenti, ricchi ed accurati nei dettagli. Il tratto di Kei Ookubo è uno dei miei prediletti, poiché affiancata alla sensazionale storia vi sono delle tavole emozionanti. 
Concludo affermando che aspetto con estrema apprensione la data in cui sarà disponibile in fumetteria l'ottavo tankobon. Nel frattempo spero di essere riuscita a convincervi a recuperare questa meravigliosa opera. 


mercoledì 2 gennaio 2019

"Bates Motel".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Bates Motel". 


Voto: 5/5 🌸

"Bates Motel" è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 2013 al 2017 composta da 5 stagioni, per un totale di 50 episodi dalla durata variabile di 40 o 45 minuti. 
La trama degli episodi è liberamente ispirata ai personaggi del romanzo "Psycho" di Robert Bloch del 1959 ed all'omonimo film diretto da Alfred Hitchcock. 
Difatti gli autori hanno dichiarato che la serie non è un omaggio a "Psycho", ma é un reboot. 


La serie ha riscontrato un grande successo, ottenendo il 93% di gradimento sull'accumulatore di recensioni Rotten Tomatoes e 8,2/10 su IMDb, ed ha guadagnando vari premi e riconoscimenti. 

"Bates Motel" è una serie televisiva che analizza il rapporto anomalo intercorrente tra una madre e un figlio. 
Norman è un ragazzo buono e pacato, ma soffre di alcuni black out, durante i quali affiora la sua indole violenta. 
Il giovane è stato testimone ed oggetto di svariate violenze domestiche, le quali sono state l'origine del suo viscerale legame con la madre, Norma. 
Norma ha sempre tentato di creare un ambiente pacifico in cui crescere il figlio, talvolta inventando fiabe e sviluppando un'amena realtà. 
A seguito della morte del marito, ella decide di cambiare città e stile di vita, sperando di allontanare Norman dalla verità sulla scomparsa del proprio coniuge. 
Sono state le mani di Norman ad uccidere il padre, accaduto che si è verificato durante uno dei suoi black out. 
Ella compra un motel con casa annessa situato nella cittadina di White Pine Bay, in Oregon. 
White Pine Bay è una cittadina mite in cui i concittadini sono persone chiuse ed ostili agli stranieri, circostanza che renderà arduo il loro inserimento all'interno della comunità. 
Difatti l'inaugurazione del "Bates Motel" non ha riscontrato il successo e la gioia attesi. 
In breve tempo presso il motel accadono degli inspiegabili eventi che conducono lo sceriffo Romero a controllare la vedova Bates ed il proprio figlio. 
Nel frattempo Norman incomincia a frequentare l'istituto scolastico di White Pine Bay ed incontra una gentile ragazza di nome Emma, la quale diventerà sua amica ed inizierà a lavorare presso il "Bates Motel". 
Norman vuole vivere liberamente, assaporare i piaceri e le delusioni che la gioventù offre, ma la madre ostacola le frequentazioni del ragazzo. Ella teme fortemente che Norman possa porre in pericolo la vita delle altre persone a causa dei disturbi mentali da lui sofferti. 
Difatti, gli attimi in cui Norman è assente sono moltiplicati e la situazione sembra sfuggire dal proprio controllo. 
Fortunatamente giunge in città l'altro suo figlio Dylan che l'aiuterá nel sostenere l'ardua situazione. 
Dylan e Norma non condividono un legame pacifico, ma con il tempo riescono a colmare la distanza che primariamente divideva i propri cuori, cancellando gli spiacevoli dissapori. 
Il culmine del male psichico sofferto da Norman condurrà il ragazzo ad indossare gli abiti della madre, poiché la sua mente identifica la voce che ode nelle proprie orecchie e che lo costringe ad attuare dei gesti disumani nella figura di Norma. Egli inconsciamente rappresenta i dettami percepiti con il volto della propria madre, motivo per cui nutre il bisogno di ricorrere a raffigurare se stesso con gli accessori di Norma. 
La sua precaria stabilità psichica svanisce completamente nel momento in cui la madre si innamora dello sceriffo Alex Romero. 
Norman non ha mai accettato che la madre potesse avere delle frequentazioni amorose, ma ha sempre anelato detenere le sue premure ed il suo affetto interamente concentrati sulla propria figura. 
Il legame tra Norma e Norman è viscerale, malato ed ambiguo.

"Bates Motel" è una serie televisiva disturbante, nella quale viene analizzata la psiche dei personaggi attraverso un esame intrusivo ed invasivo.
Lo spettatore comprende le motivazioni che hanno condotto Norma a tutelare e proteggere con eccessiva apprensione il proprio figlio. 
Norman è un ragazzo fragile, la cui mente è ormai offuscata e definitivamente compromessa, seppur riesca comunque a detenere un forte potere sulla madre, costringendola a rinunciare alla propria vita ed ai propri desideri per poter curare pienamente i suoi disturbi. 
Lo scenario tetro e le tematiche raccapriccianti cooperano a creare una rappresentazione drammatica e terrificante, mostrando il lato più oscuro dell'uomo, ossia quello racchiuso nella propria mente. 
La serie televisiva narra la tragica storia dell'evoluzione di una grave malattia psichica, delle ineluttabili conseguenze negative e della impotenza umana di fronte a codesti accadimenti. 
Io e Stefano abbiamo guardato tutti gli episodi in un mese, poiché le vicende in esse rappresentate sono intriganti ed invogliano lo spettatore ad osservare la storia. 



Consiglio caldamente il recupero della suddetta serie televisiva.