giovedì 28 marzo 2019

Letture e preferiti del mese di marzo 2019.

Ciao a tutti lettori! 
Durante il mese di marzo ho avuto l'onore di partecipare per la prima volta ad un Blogtour assieme ad altre quattro bloggers. 
Insieme abbiamo letto per la Casa Editrice Mondadori "La corte di rose e spine" di Sarah J. Maas. 
Sul mio blog potete trovare il mio scritto per la tappa del Blogtour che mi è stata affidata e la recensione del tomo.

Inoltre, ho ricevuto il libro dell'autrice emergente Ilaria Siddi, "Prigioniera dei sogni".

Negli ultimi giorni ho notato che al blog si sono uniti dei nuovi "Lettori fissi", infatti lacantastoriedeiboschi.blogspot.it ha superato i 150 follower
Al riguardo sono tutt'ora basita e sconvolta, perché non avrei mai pensato di raggiungere un simile traguardo. 
Ricevere i vostri commenti ed e-mail in cui mi fate i complimenti o mi chiedete dei pareri libreschi è ancora una novità per me ed ogni volta che leggo le vostre parole sono sinceramente grata per la fiducia e l'affetto con la quale vi rivolgete alla mia persona. 
Vi ringrazio con tutto il cuore per le visite che fate alla mia pagina e per l'amore che mi trasmettete.


Concludendo, io e Stefano ci siamo recati a Torino per vedere il museo egizio. Se abitate nelle città limitrofe vi consiglio caldamente di andare a visitarlo perché offre un'esperienza meravigliosa che ci ha arricchito culturalmente. 
In questo museo potrete vedere delle mummie, osservare i geroglifici e scoprire molte curiosità sulla cultura e le tradizioni dell'antico regno egiziano.




Queste sono le uniche novità che hanno caratterizzato l'ultimo mese, quindi ora vado a presentarvi le letture ed i preferiti del mese di marzo 2019.


Letture del mese:

Libri letti:
- "Ritratto in seppia" di Isabel Allende;
- "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" di J. K. Rowling;
- "La corte di rose e spine" di Sarah J. Maas;
- "Prigioniera dei sogni" di Ilaria Siddi;
- "Gli Sporcelli" di Roald Dahl;
- "La figlia della fortuna" di Isabel Allende;
- "Sii bella e stai zitta" di Michela Marzano.


Manga letti:
"Arte", volume 8, di Kei Ookubo.
Libro in corso di lettura:

Libro in corso di lettura:
"Una stanza tutta per sé" di Virginia Woolf.


Preferiti del mese:
- Libro: "Ritratto in seppia" di Isabel Allende. 
Ho amato la lettura de "Ritratto in seppia", il primo volume di una trilogia, e fremo dal desiderio di concludere la lettura dei tomi successivi. 
Grazie a questo libro Isabel Allende è diventata una delle scrittrici che più apprezzo.

- Manga: "Arte", volume 8, di Kei Ookubo. 
Indico questo volume non per il semplice fatto di essere stato l'unico tankobon che ho letto nel mese di marzo, ma perché apprezzo questa serie manga per i disegni e la trama racchiusi in essa.


- Film: "La mummia". 
Ho finalmente recuperato la visione della trilogia dei film de "La mummia". 
Sono affascinata dalla storia dell'Egitto e spesso ho recuperato dei libri per poter reperire maggiori informazioni al riguardo, quindi vedere una trasposizione cinematografica in cui vengono raffigurati dei rimandi a questo mondo antico mi ha istantaneamente stregata.

- Serie televisiva: "The 100", stagione 5.
Negli ultimi mesi ho iniziato e terminato il recupero della serie televisiva "The 100".
Ad aprile saranno disponibili gli episodi della sesta stagione e nel frattempo, per attenuare l'estenuante attesa, continuerò a leggere i volumi cartacei che hanno ispirato la suddetta serie televisiva.

Vi auguro uno splendido e magico aprile. 
Un bacio dalla Cantastorie dei boschi! 

lunedì 25 marzo 2019

Recensione "La corte di rose e spine".

Ciao a tutti lettori! 
Durante il mese di marzo la Casa Editrice Mondadori mi ha permesso di leggere in anteprima il libro "La corte di rose e spine" di Sarah J. Maas. 
Ho atteso per svariati anni l'arrivo di questo testo in Italia, ma purtroppo non ha confermato le grandi aspettative che avevo riposto su di esso. 
Nondimeno, ringrazio di cuore la Casa Editrice Mondadori per avermi onorata di questa preziosa opportunità. 
Rammento inoltre che il suddetto volume è disponibile in tutte le librerie dal 19 marzo 2019.

Titolo: La corte di rose e spine
Autore: Sarah J.Mass
Prezzo: 16,90 €
Pagine: 408
Editore: Mondadori 
Voto: 2/5 🌸





Trama:
Feyre è una giovane ragazza con le mani rovinate dai rozzi attrezzi che utilizza per tagliare la legna e cacciare. 
Ella è abile con l'arco ed un giorno riesce ad uccidere un enorme lupo. Tuttavia, successivamente, nella propria dimora sopraggiunge un essere mostruoso che reclama vendetta per l'atto da lei compiuto. 
L'animale che lei ha ucciso, infatti, non era un lupo comune, ma un Fae, ossia un essere fatato dotato di poteri magici. 
Il mostro rammenta a Feyre che secondo il Trattato stipulato tra i Fae e i mortali "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". 
Feyre ha commesso un errore, ma le viene concessa la possibilità di avere salva la propria vita se deciderà di allontanarsi dalla sua famiglia, dal suo villaggio e dal mondo degli umani per raggiungere il Regno di Prythian, una terra di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende.

Recensione:
Ho temuto fortemente il momento in cui mi sarei seduta alla scrivania per scrivere questo articolo, perché sono consapevole che il mio pensiero non sarà condiviso ed apprezzato da molti. 
Ho atteso per svariati anni l'arrivo di questo titolo nelle librerie italiane ed ho riposto delle alte aspettative sull'opera. Nel corso di questi anni ho reperito differenti video e recensioni in cui i lettori hanno esternato il loro affetto e la loro devozione nei confronti della saga di Sarah J. Maas, pareri che hanno inevitabilmente aumentato le mie speranze nei riguardi del tomo.
La scrittura di Sarah J. Maas è fluida e permette di leggere il libro senza difficoltà. Il lessico da lei utilizzato è composto da termini ricercati, connotazione che ho apprezzato e che distanza il suo romanzo da altri volumi poco curati ed elaborati. Ho voluto precisare l'abilità della scrittrice nella scrittura perché è uno dei pochi aspetti positivi che ho riscontrato nel mio approccio a questo tomo.
La trama è accattivante ed ho adorato i rimandi alla fiaba de "La bella e la bestia". Molte immagini da lei descritte, infatti, richiamano il famoso cartone animato della Disney, ma l'autrice è stata abile a discostarsi dalla storia a noi nota per creare una novella innovativa.
Nelle sue pagine la magia occupa un ruolo molto importante e connota il mondo da lei edificato. Come avrete letto nella mia tappa del Blogtour ho trovato l'universo da lei costruito come un'ottima creazione letteraria. 
Inoltre, Sarah J. Maas ha attuato una rivoluzione tematica tramite l'abolizione dell'ideologia che gli esseri fatati siano delle creature magnanime e li ha tramutati in soggetti sfaccettati da molti aspetti negativi, seppur, come i libri sono soliti insegnarci, il bene e il male non sono divisibili da una netta demarcazione.
Passando agli aspetti che mi hanno portata a conferire un votazione bassa al libro, faccio primariamente riferimento alla protagonista Feyre. Feyre è una ragazza forte e determinata, ma non ho compreso molti dei suoi atteggiamenti, a mio parere non rispondenti alla sua indole. Ella nutre un'apparente ed indomabile attrazione fisica nei riguardi di un personaggio, ma non sono riuscita ad affezionarmi alla loro coppia. Il loro amore è nato in sordina e non ho mai pensato che tra di loro potesse esplodere un sentimento tanto profondo. Solitamente sono propensa a simpatizzare per le coppie letterarie, ma in questo caso non sono stata in grado di comprendere e sostenere il loro amore. 
Inoltre, non sono riuscita a trovare una scusante alle esplicite, e talvolta violenti, scene sessuali scritte dall'autrice. Pensavo che Feyre, in quanto donna che ha frequentemente sofferto nella sua breve vita, desiderasse un amore dolce e non che si facesse guidare meramente dai propri impulsi. 
Preciso, altresì, che ho faticato a concepire le scene in cui Feyre è condotta contro la propria volontà di fronte ad un pubblico maschile e costretta a danzare senza abiti. Evento che si ripete più volte nel narrato e che mi ha fatto altresì provare un forte senso di rabbia e frustrazione.
Queste ultime precisazioni mi hanno frenata dall'appassionarmi alla storia ed ho deciso di non proseguire con la lettura dei successivi volumi della saga, poiché queste pecche hanno inciso profondamente sulla mia opinione al riguardo. 
Personalmente reputo che l'idea alla base del romanzo fosse geniale, ma le frequenti scene cruente a sfondo sessuale hanno scardinato l'epicitá che poteva scaturire dalla trama.

venerdì 22 marzo 2019

Blogtour "La corte di rose e spine".


Ciao a tutti lettori! 
Ho finalmente avuto l'onore di partecipare ad un Blogtour
Il Blogtour in questione è stato promosso dalla Casa Editrice Mondadori ed è dedicato a "La corte di rose e spine" di Sarah J. Maas.  
In questa iniziativa ho potuto collaborare con quattro bloggers talentuose chiaradiluigi.wordpress.com angolorecensioniblog.wordpress.com erikatralepagine.blogspot.com tralemaniunlibro.blogspot.com e nelle loro rispettive pagine potete trovare le quattro precedenti tappe del Blogtour. 
A me è stata affidata l'ultima tappa avente ad oggetto la presentazione del mondo descritto tra le pagine de "La corte di rose e spine".


Approfitto di questo mio scritto per ringraziare con tutto il cuore la Casa Editrice Mondadori per avermi permesso di leggere in anteprima il suddetto libro.


Nelle terre delle fate: incursione nel mondo magico di "La corte di rose e spine".

Anticamente i Fae Maggiori, esseri fatati dotati di poteri magici, schiavizzarono i mortali obbligandoli a una vita di schiavitù e di miseria. 
Gli uomini, straziati dalla dura quotidianità, si coalizzarono contro il dominio dei Fae Maggiori, ma la ribellione dei mortali si tramutò istantaneamente in una guerra sanguinaria e furono numerose le vite che vennero crudelmente stroncate. 
All'esito della battaglia tra i Fae Maggiori e gli umani venne stipulato un Trattato che sancì la separazione del territorio tramite un Muro invisibile in Regni dei Fae e Regni Mortali. 
Ai Fae Maggiori e alle creature fatate minori, che portarono via con la loro magia, venne concesso il Nord, mentre agli uomini il Sud.



Agli umani venne affidata una esigua parte del territorio, il cui terreno, inoltre, necessitava di un continuo ed incessante lavoro per poter ricavarne gli alimenti necessari per nutrirsi. 
Altresì, il loro appezzamento terreno era collocato in prossimità di Prythian.



Prythian è la terra immortale dei Fae ed è suddivisa in sette Corti, ognuna governata da un Signore Supremo. 
Le sette zone territoriali sono denominate, a partire dal Nord, la Corte della Notte, la Corte del Giorno, la Corte dell'Alba, la Corte d'Inverno, la Corte d'Estate, la Corte d'Autunno e la Corte di Primavera. 
Affiancata ad essa vi è Hybern, territorio che è governato da un re, il quale si oppone fortemente al Trattato ed alle modifiche che con esso sono pervenute.


L'universo delineato da Sarah J. Maas è descritto con chiarezza e precisione. 
Ella arricchisce la trama con frequenti descrizioni dei luoghi dove i personaggi vivono, circostanza che permette al lettore di non riscontrare alcuna difficoltà nel comprendere la composizione territoriale tracciata dalla scrittrice. 
Ho apprezzato la creatività dell'autrice soprattutto nella denominazione delle Corti che compongono Prythian. Tuttavia, la specifica connotazione delle singole Corti non è stata specificata in profondità, ma essendo il primo volume di una saga composta da quattro libri sono certa che Sarah J. Maas avrà modo nei prossimi tomi di integrare gli elementi mancanti.


Voi in che Corte avreste voluto vivere? 
Io adoro i frutti, il clima ed i colori con i quali la natura viene dipinta durante la stagione primaverile, quindi penso che avrei preferito vivere nella Corte di Primavera. 


lunedì 18 marzo 2019

Recensione "Ritratto in seppia".


Ciao a tutti lettori! 
Il mio fidanzato Stefano e mia sorella Dania hanno negli anni elogiato il film "La casa degli spiriti", ma non mi ero mai decisa a recuperare la visione di questa pellicola cinematografica. Tuttavia, durante il mese di febbraio ho voluto assecondare il loro consiglio. 
Ho amato il film e, terminata la visione dell'opera cinematografica, la mia curiosità mi ha istantaneamente sospinta a voler reperire la trilogia dell'autrice Isabel Allende, di cui la suddetta pellicola è la trasposizione del terzo volume.


Titolo: Ritratto in seppia 
Autore: Isabel Allende 
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 272
Editore: Feltrinelli 
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Aurora, figlia illegittima di Lynn Sommers, figlia a sua volta di Eliza Sommers e Tao Chi'en, e di Matias Rodriguez de Santa Cruz, figlio, invece, di Paulina del Valle e Feliciano Rodriguez de Santa Cruz, non ricorda nulla dei suoi primi cinque anni di vita. 
Ella è, inoltre, ossessionata da degli incubi ricorrenti, nei quali si vede stretta alla mano di una persona amata, che però non riconosce, e successivamente i due vengono circondati da inquietanti persone vestite con tuniche nere, che costringono Aurora a lasciare la mano di quella persona che tanto ama.


Recensione:
La trama che ho scritto per presentarvi "Ritratto in seppia" è volutamente scarna, poiché se avessi approfondito ulteriormente l'analisi sopra rilasciata sarei stata costretta a rivelare alcuni dettagli della storia di Aurora del Valle che è meglio scoprire da soli. Sono, infatti, consapevole di non essere stata chiara, ma non ho voluto rovinare la vostra lettura, nel caso dopo aver letto questa recensione sarete invogliati a recuperare questo tomo. 
Inoltre, prima di incominciare a descrivervi il suddetto libro voglio precisare che la codesta trilogia di Isabel Allende trae spunto dalle vicende della famiglia della scrittrice.
Il romanzo "Ritratto in seppia" si articola in tre parti e termina con un epilogo, all'interno dei quali inizialmente vengono descritti i membri della famiglia e le vicende pregresse alla nascita di Aurora, mentre in seguito si entrerà direttamente a contatto con la vita della ragazza. 
La prima constatazione che voglio indicare è che Isabel Allende sviscera i rapporti interpersonali tra i personaggi e presenta i soggetti tramite un'analisi invasiva ed approfondita. La psiche è, infatti, uno degli elementi cardine sulla quale l'autrice esplica il proprio elaborato. La scrittrice ripone nell'animo dei personaggi una delicata attenzione per permettere al lettore di conoscere l'indole e la personalità degli stessi. Difatti, all'esito del volume ho sofferto nel girare l'ultima pagine del libro ed ho nutrito il pressante desiderio di iniziare istantaneamente il secondo capitolo per ritrovare i personaggi della trama. 
Le problematiche che affrontano i soggetti del suo narrato sono svariate ed intaccano la sfera personale ed economica dell'individuo. 
Le suddette difficoltà individuali si collocano nell'arco temporale della seconda metà del 1800, periodo in cui si rammentano gli episodi correlati alla Guerra del Pacifico, ai quali partecipa Severo del Valle. Lo scontro armato è tracciato senza celare le scene macabre e raccapriccianti. La crudeltà delle battaglie belliche non è scontata, ma è enfatizzato l'aspetto sanguinario delle stesse. 
Sono svariate le tematiche affrontate nelle pagine de "Ritratto in seppia", di cui la guerra occupa solo una minima parte della trattazione.
La prostituzione, le relazioni extraconiugali, la malattia e la morte sono solo alcuni dei vari altri temi che l'autrice richiama e pone su carta.
Altresì, i suddetti argomenti sono affiancati dalla scrittura fluida e scorrevole della scrittrice, nella quale il lettore non smarrirá mai la propria curiosità nei confronti dell'opera.
Aurora del Valle è la protagonista del primo capitolo della trilogia, seppur le vicende ricomprendano anche il raffronto con l'esistenza degli uomini e delle donne che gravitano attorno alla sua figura. La volontà di Isabel Allende, a mio parere, è stata quella di sospingere il lettore a comprendere che l'essere umano in quanto tale è l'esito anche delle azioni e delle condotte delle persone con le quali entra a contatto.
Aurora, infatti, avrà una vita travagliata e colma di interrogativi. Nella sua giovane esistenza è perennemente udibile la sua spasmodica ricerca della verità. Ella amerà l'arte della fotografia ed arriverà a cercare i responsi dei suoi quesiti attraverso l'obiettivo della macchina fotografica.
Consiglio caldamente la lettura di questo libro, poiché personalmente mi ha lasciato un profondo graffio nell'anima ed ha inserito Isabel Allende tra le mie autrici preferite.


giovedì 14 marzo 2019

Recensione "Harry Potter e il calice di fuoco".

Ciao a tutti lettori! 
Durante queste giornate sono perennemente immersa tra le pagine dei libri universitari, ma ho momentaneamente posto un freno al mio incessante lavoro per aprire il computer e continuare a condividere con voi la mia analisi della saga di J. K. Rowling.

Titolo: Harry Potter e il calice di fuoco 
Autore: J. K. Rowling 
Prezzo: € 15
Pagine: 652
Editore: Salani
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Durante l'estate dopo il terzo anno scolastico Harry Potter è ossessionato da frequenti incubi nei quali appaiono Lord Voldemort e il suo servo Codaliscia. 
Tuttavia, a rasserenare le sue giornate giunge la notizia in cui la famiglia Weasley invita Harry ad assistere alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch, disputata tra Irlanda e Bulgaria.  
L'Irlanda è la squadra che riesce a guadagnare la Coppa del mondo di Quidditch, ma, al termine dei festeggiamenti, l'accampamento dei maghi al di fuori dello stadio di Quidditch viene attaccato da un gruppo di Mangiamorte, i quali fanno apparire in cielo il Marchio Nero, simbolo di Lord Voldemort.


Recensione:
"Harry Potter e il calice di fuoco" è un libro cardine per l'evoluzione della trama della saga. 
Il mondo dei maghi è in subbuglio per la comparsa del Marchio Nero, poiché il suddetto segno rappresenta Lord Voldemort ed i suoi seguaci, i Mangiamorte. 
Ciò nonostante ricomincia l'anno scolastico ad Hogwarts, il quale sarà caratterizzato dall'importante evento del Torneo Tremaghi. Il Torneo Tremaghi è la leggendaria competizione del mondo magico in cui si affrontano le tre maggiori Scuole di Magia e Stregoneria europee Hogwarts (Inghilterra), Durmstrang (Bulgaria) e Beauxbatons (Francia). Esso è composto da tre prove che saranno affrontate da un campione di ogni istituto. Il campione prescelto viene selezionato da un calice e deve possedere delle peculiari caratteristiche, come l'appartenere ad una determinata fascia di età ed il detenere delle ingenti doti magiche.
Harry non poteva essere estratto a causa della sua giovane età, ma dal calice fuoriesce comunque il suo nominativo.
Questo accadimento sarà l'origine del disprezzo di molti alunni che reputano Harry Potter come un ragazzo alla spasmodica ricerca di notorietà. Lo stesso Ron Weasley addita Harry come un individuo falso ed egocentrico.
Harry soffre a causa dell'astio di Ron e percepisce pienamente la solitudine che connota la propria vita.
Parallelamente ai disguidi con Ron, egli nutre le prime pene d'amore nei confronti di Cho Chang. Cho è un'affascinante e dolce ragazza di Hogwarts, la cui bellezza asiatica ha stregato il giovane cuore di Harry.
Inoltre, il finale del tomo presenta per la prima volta nella trama della saga la figura concreta di Lord Voldemort.
Harry avrà modo di osservare e di interagire con l'uomo che ha annientato la propria famiglia e tenta quotidianamente di ucciderlo. Il loro epico incontro giunge solo nel quarto titolo della storia, ma i precedenti testi hanno cooperato a preparare ed a rendere maggiormente tragico lo scontro che avverrà tra di essi.
Il quarto anno ad Hogwarts racchiude i mesi in cui Harry è costretto a maturare e a tramutarsi in un uomo. Il lettore avrà modo di osservare la crescita fisica e psicologica di Harry, condividere le sue paure e notare quanto egli sia impaurito dalla minaccia che incombe sulla sua persona. 
Tra le pagine di "Harry Potter e il calice di fuoco" la storia incomincia a tingersi di tinte cupe ed è palpabile l'instabilità e la precarietà dell'amenitá del presente.
Ovviamente, la scrittura di J. K. Rowling anche in questo capitolo è eccezionale e sublime.


lunedì 11 marzo 2019

Recensione "La Musa degli Incubi".


Ciao a tutti lettori!
Ho inaugurato egregiamente il 2019 con la conclusione della prima lettura dell'anno "Il Sognatore", il primo volume della duologia di Laini Taylor.
Dal 14 febbraio 2019 in tutte le librerie è stato possibile comprare il secondo volume della duologia, "La Musa degli Incubi", e, non riuscendo a trattenermi, ho incominciato istantaneamente ad immergermi tra le sue pagine.


Titolo: La Musa degli Incubi 
Autore: Laini Taylor 
Prezzo: 15 €
Pagine: 526
Editore: Fazi
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Gli abitanti di Pianto sono terrorizzati a seguito della scoperta che nella fortezza di mesarzio aleggiante sopra la città camminano e vivono i figli degli dei. 
Nel frattempo, Sarai è morta ed è diventata un fantasma, mentre Lazlo ha compreso le sue origini divine, poiché, inaspettatamente, la sua pelle si è dipinta di blu. 
Il Sognatore desidera riappacificare gli uomini con gli dei e tenta di placare l'ira funesta di Minya, ma il desiderio di vendetta della bambina è implacabile e tinto di sangue.


Recensione:
Il mio anno libresco è stato inaugurato dalla lettura de "Il Sognatore" di Laini Taylor.
"Il Sognatore" mi ha emozionata ed avevo riposto grandi aspettative sul successivo volume, "La Musa degli Incubi".
"La Musa degli Incubi" ha confermato l'amore che ho nutrito nei confronti del primo tomo ed, anzi, l'ho apprezzato maggiormente rispetto a "Il Sognatore".
Nel secondo libro gli eventi sono raccontati molto lentamente, ma questa connotazione non mi ha tediata ed, anzi, mi ha permesso di vivere gli accadimenti descritti nella loro completezza. Diametralmente differente è, invece, la parte finale del volume, nella quale la storia prende una piega dinamica e la narrazione è incalzante.
Sarai e Lazlo occupano una posizione fondamentale all'interno della trama ed ho adorato leggere l'evoluzione della loro storia d'amore, seppur ho atteso con maggior trasporto il proseguimento delle vicende personali delle sorelle Nova e Kora. Il forte legame che correla Nova e Kora mi ha rammentato l'affetto condiviso tra me e mia sorella. Difatti, ho potuto comprendere perfettamente la premura che rispettivamente provano una nei confronti dell'altra e la caparbietà con la quale tentano di risolvere comunemente i problemi della loro quotidianità.
Un altro pregio del secondo tomo della duologia è, altresì, nell'aver riposto maggiore attenzione nell'analisi dei personaggi secondari. Tra di essi Minya ricopre un ruolo essenziale per rilevare le risposte dei molti quesiti che erano rimasti irrisolti alla conclusione del precedente volume. Grazie a questa specifica trattazione ho completamente rivalutato la piccola presenza di Minya ed ho appreso i motivi che l'hanno condotta a trasformarsi in un essere scarno di emozioni, fredda e cinica verso il prossimo.
Nelle suddette pagine il lettore scoprirà delle realtà che ulteriormente destabilizzeranno le proprie opinioni, poiché è difficile identificare chi debba essere reputato come la vittima ed il carnefice delle disgrazie su cui è sorta l'odierna Pianto.
Pianto è sull'orlo della propria autodistruzione o della propria rinascita, destino che sarà sancito conseguentemente alle scelte esplicate dai personaggi.
Consiglio caldamente il recupero della duologia per la trama, intensa ed innovativa, per la scrittura onirica di Laini Taylor, la quale delicatamente conduce il lettore in un mondo dai tratti fiabeschi, e per l'epicitá che è celata nelle pagine dell'intera opera.


venerdì 8 marzo 2019

Recensione "Silver Bay".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi in onore della festa della Donna vi presento un libro che racconta una delle storie che più mi hanno commossa nell'ultimo periodo. 
Auguro ad ogni donna di poter avere al proprio fianco un uomo che sappia amare incondizionatamente come Mike Dormer.

Titolo: Silver Bay
Autore: Jojo Moyes 
Prezzo: 12,50 €
Pagine: 400
Editore: Mondadori 
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Liza McCullen non potrà mai fuggire dal suo passato, ma la cittadina di Silver Bay sembra poterle offrire la libertà e la sicurezza per se stessa e per la propria figlia Hannah. 
Tuttavia, nell'albergo gestito dalla zia di Liza giunge Mike Dormer, un uomo d'affari di Londra con il desiderio di avviare i lavori per un hotel di lusso sulle coste australiane. Per lui si tratta solo di un'altra tappa nella sua brillante carriera, ma per Liza il suo arrivo rappresenta una minaccia per la tranquillità economica della propria famiglia e per le balene che a Silver Bay trovano rifugio.

Recensione:
Jojo Moyes è una delle poche autrici che non delude mai le mie aspettative.
I suoi libri racchiudono delle tematiche forti, ma l'abilità della scrittrice risiede nella delicatezza con la quale ella analizza le problematiche oggetto del suo testo.
La scrittura di Jojo Moyes è traboccante di sentimenti ed emozioni e la sua bravura consiste nel riuscire ad imprimere sulla carta le sensazioni dei protagonisti.
Ella descrive la storia attraverso i molteplici sguardi dei personaggi della trama e questa accezione permette al lettore di osservare le vicende tramite i differenti punti di vista e di raffrontare le diverse motivazioni alla base delle azioni degli individui.
La narrazione conduce il lettore a Silver Bay, una piccola città composta da persone cordiali e che cooperano per sostenersi reciprocamente. A Silver Bay la vita è semplice e la tecnologia non ha ancora intaccato completamente la spontaneità e la genuinità della comunità. Tuttavia, Mike Dormer con il proprio avvento a Silver Bay scombussolerá l'amenitá del luogo e scuoterá la decantata pace dei cittadini, ma, allo stesso istante, salverà un cuore da un abisso oscuro.
All'interno delle pagine del romanzo vengono trattati alcuni temi cari all'autrice come il lutto e l'amore. Jojo Moyes contrappone la vita e la morte in una danza in cui i soggetti tentano di aggrapparsi uno all'altro per sopravvivere al faticoso presente.
Le immagini che la scrittrice traccia per raffigurare la trama sono perfettamente raffigurabili nella mente dello spettatore, il quale riesce con le parole di Jojo Moyes a prospettare e ad imprimere nella propria mente gli scenari descritti dalla stessa.
I suoi libri non sono banali e meritano di essere conosciuti ed apprezzati da un numero ampio di lettori, quindi vi consiglio con tutto il cuore di recuperare questa toccante storia.


lunedì 4 marzo 2019

"Le streghe dell'East End".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Le streghe dell'East End".


Voto: 5/5 🌸

"Le streghe dell'East End", "Witches of East End", è una serie televisiva statunitense composta da due stagioni per un totale di 23 episodi, dalla durata di 42 minuti ciascuno. 

La trama della serie televisiva non ha mai raggiunto un finale, poiché il network americano Lifetime decise di non proseguire con le riprese a causa del basso numero di ascolti. La seconda stagione della serie, infatti, andata in onda tra il 2013 e il 2014, registrò una media intorno al milione di spettatori, indice non sufficiente per poter proseguire con la produzione dei nuovi episodi.


Analogamente alla scelta di interrompere la trasposizione cinematografica, in Italia non è mai pervenuto il terzo titolo della trilogia cartacea di Melissa de la Cruz, autrice dei romanzi fantasy che hanno ispirato la suddetta serie televisiva.


Joanna Beauchamp è una strega che vive nella remota cittadina di East Haven con le figlie Freya e Ingrid, entrambe ignare del segreto nascosto dalla propria famiglia. 
Joanna è immortale, ma è costretta a convivere con una maledizione che la condanna a veder morire le proprie figlie prima di arrivare ai trent'anni, per poi, a distanza di un breve intervallo temporale, osservarle rinascere. 
Tuttavia, la loro quotidianità verrà ulteriormente turbata dall'arrivo di Wendy, sorella di Joanna, la quale giunge in città per metterle in guardia da un potente e vecchio nemico.


"Le streghe dell'East End" racconta le vicende correlate ad una famiglia di streghe. 
Le serie televisive aventi ad oggetto la suddetta tematica sono svariate, ma questa in particolare ha catturato il mio cuore, poiché istantaneamente ho nutrito un profondo affetto nei confronti delle donne Beauchamp. La peculiare bellezza degli episodi è, difatti, costituita dall'intrusiva analisi che viene attuata sui protagonisti. Lo spettatore osserva e stringe un forte legame con i soggetti della trama, dei quali risalta la forza di Joanna, l'esuberanza di Wendy, la dolcezza di Ingrid e la passione di Freya. 
Freya è stata la figura femminile nella quale mi sono rivista maggiormente ed ho amato la travagliata storia d'amore che condivide con Killian.
La magia è una delle componenti della storia, ma non è l'unico argomento analizzato, poiché, accanto a riti, pozioni ed incantesimi, al spettatore sono presentati i comuni problemi quotidiani che accadono nella vita di ogni individuo. Il pregio degli episodi è, infatti, la completezza e la profondità dei temi trattati.
Non ero consapevole del fatto che la suddetta serie televisiva non fosse conclusa e, una volta terminata la visione degli episodi, ho pensato di recuperare la lettura dei rispettivi tomi, ma, a sua volta, non mi è stata possibile attuare la suddetta scelta. 
Gli eventi si interrompono in un momento cardine per l'evoluzione della storia, quindi, anche se ho profondamente amato la visione degli episodi, non vi consiglio la suddetta serie. Sono consapevole che il mio parere possa non essere comprensibile, ma mi sembrerebbe crudele sospingervi a reperire un prodotto non completo. 
Dunque, con il cuore gonfio di rammarico e rabbia nei confronti soprattutto delle saghe libresche non concluse, fenomeno che non è estraneo alla realtà editoriale, ho prospettato nella mia mente un finale a mio piacimento.