mercoledì 29 maggio 2019

Letture e preferiti del mese di maggio 2019.

Ciao a tutti lettori! 
Il mese di maggio è stato costellato da giornate piovose, ma, per fortuna, talvolta sono apparsi anche alcuni raggi di sole. 
Durante i pochi pomeriggi soleggiati io e Stefano ne abbiamo approfittato per fare qualche gita fuori porta. 
Tra le varie mete che abbiamo visitato ci siamo recati al borgo medievale presso Grazzano Visconti per un evento a tema Harry Potter. 
Qui ci siamo fatti disegnare una caricatura simpatica ed abbiamo avuto l'occasione di conoscere l'autore Elvio Ravasio di cui trovate la recensione sul blog della sua ultima pubblicazione "Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave".
Sotto consiglio di Elvio, inoltre, la settimana successiva siamo andati all'evento, questa volta nelle zone limitrofe al lago d'Iseo, "Strigarium".
Io e Stefano ci siamo divertiti a guardare i giochi di fuoco ed i riti attorno ai fuochi sacri ed abbiamo cenato tra le note delle band che suonavano. Purtroppo il tempo non è stato magnanimo e la pioggia ha guastato la giornata di domenica, ma in compenso la serata di sabato è stata indimenticabile.

L'ultima settimana di maggio, inoltre, la mia amica Ilaria ha compiuto gli anni e finalmente siamo riuscite a rivederci per condividere una colazione. Infatti, purtroppo nell'ultimo mese entrambe siamo state affossate dagli impegni e trovare un paio di ore per aggiornarci non è stato semplice.
Tra i vari impegni universitari non sono però mancati i miei adorati libri a farmi compagnia. 

Quindi ora passo ad indicarvi le letture ed i preferiti del mese di maggio 2019.



Letture e preferiti del mese:

Letture del mese:
Libri letti:
- "The Queen of the Tearling" di Erika Johansen;
- "Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave" di Elvio Ravasio;
- "La contessa nera" di Rebecca Johns;
- "La stanza delle meraviglie" di Brian Selznick;
- "Elevation" di Stephen King;
- "La spada del destino" di Andrzej Sapkowski.

Manga letti:
"Nana", volume 1, di Ai Yazawa.


Fumetti letti:
"The Walking Dead - 3. Al sicuro dietro le sbarre" di Robert Kirkman, Charlie Adlard e Cliff Rathburn.


Libro in corso di lettura:
"Harry Potter e i Doni della morte" di J. K. Rowling.


Preferiti del mese:
- Libro: "La spada del destino" di Andrzej Sapkowski. 
Come leggerete successivamente, le ultime settimane di maggio sono state costellate dalla mia nuova ossessione, ossia quella correlata al mondo dello strigo Geralt. 
Adoro la scrittura di Sapkowski ed il mondo da lui creato. 
Purtroppo non è una saga libresca molto famosa, ma io ve la consiglio spassionatamente.


- Manga: "Nana", volume 1, di Ai Yazawa. 
Chi mi conosce sa quanto io amo questa serie manga. Purtroppo non possedevo la serie cartacea e negli anni è diventato impossibile recuperare i volumi, quindi quando ho scoperto l'uscita di questa nuova ristampa non ho potuto fare a meno di correre in fumetteria per comprarlo. 
Essendo una serie manga famosa ed avendola già letta interamente, ve ne parlarerò in un articolo riassuntivo quando avrò terminato questa seconda lettura dell'opera di Ai Yazawa.

- Serie televisiva: "Reign". 
Mentre guardavo i titoli disponibili su Netflix la locandina della prima stagione di "Reign" ha attirato la mia attenzione. 
Istantaneamente mi sono affezionata alla trama ed ho incominciato a guardare un episodio dopo l'altro, fino a perdere il conto di essi. 
Io sto ultimando la visione della seconda stagione ed, ovviamente, presto ne parlerò sul blog.


- Videogioco: "The Witcher 3 - Wild Hunt". 
Durante le ultime settimane di maggio Stefano mi ha portato a conoscenza di questo meraviglioso gdr. 
Subito mi sono innamorata della storia di Geralt ed, infatti, ho ripreso la lettura della saga cartacea di Sapkowski dalla quale il videogioco è tratto.

Vi auguro uno splendido e magico giugno. 
Un bacio dalla Cantastorie dei boschi!

lunedì 27 maggio 2019

Recensione "The 100 - Day 21".


Ciao a tutti lettori! 
In questo periodo sto recuperando i nuovi episodi della sesta stagione di "The 100" e, contemporaneamente, sto leggendo i libri che hanno ispirato la serie televisiva. 
Oggi, infatti, vi presento il mio pensiero sul secondo volume della quadrilogia di Kass Morgan.


Titolo: The 100 - Day 21
Autore: Kass Morgan 
Prezzo: 12 € 
Pagine: 319
Editore: Rizzoli
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Sono passati ventun giorni dall'arrivo dei 100 sulla Terra per ricolonizzare il pianeta a seguito della guerra nucleare che l'ha devastata secoli prima. 
Dopo varie difficoltà i 100 riescono ad ambientarsi, ma a causa dell'attacco di ignoti nemici nascono i primi dissapori. Wells, infatti, fatica a tenere unito il gruppo, soprattutto in merito al destino della terrestre Sasha che momentaneamente tengono in ostaggio.
Nel frattempo, sulla stazione spaziale le risorse alimentari e l'ossigeno si stanno esaurendo.


Recensione:
Ugualmente al precedente articolo in cui vi ho presentato il primo tomo della quadrilogia, premetto che la serie televisiva si discosta sotto differenti aspetti dall'idea di Kass Morgan. 
Wells, Clarke, Bellamy e Glass sono i protagonisti della vicenda narrata. 
Wells decide spontaneamente di assumere la responsabilità delle azioni attuate dai 100 sulla Terra. Il ruolo di Wells è gravoso ed è osteggiato da alcuni membri del gruppo, ma egli riesce comunque a placare gli animi spaventati degli altri ragazzi. Ad aiutarlo nel suo intento fondamentale è stato l'aiuto offerto da Clarke. Clarke nella stazione spaziale stava studiando assiduamente per poter diventare un medico e le sue capacità si sono dimostrate di vitale importanza sulla Terra. Tuttavia la presenza di Clarke turba l'animo di Wells a causa del sentimento che la giovane inizia a nutrire nei riguardi di Bellamy. Bellamy è apparentemente un ragazzo scontroso, ma farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sorella Octavia dai pericoli, motivo per il quale si intrufolò tra i 100 per seguirla sulla Terra e tutelarla. Clarke con la sua bontà ed ingenuità riesce a conquistare il cuore di Bellamy, ma la giovane donna gli nasconde un segreto che potrebbe drasticamente spegnere il precoce sentimento che in pochi giorni li ha avvicinati. 
Consci di essere miracolosamente sopravvissuti durante il disastroso atterraggio della navicella spaziale sulla Terra e a seguito del terrificante attacco dei terrestri, i 100 vivono intensamente seguendo i loro impulsi più primordiali. Amore ed odio incendiano i loro animi e li spingono ad attuare dei gesti efferati. 
I 100 necessitano di regole per poter coesistere serenamente sulla Terra e la mancanza di regole scritte conduce più volte i ragazzi ad affrontarsi. Nell'ultimo periodo il motivo di disordine è provocato dai disguidi insorti in merito alla decisione riguardante la sorte della terrestre che momentaneamente hanno in ostaggio. 
Kass Morgan descrive la storia tramite i differenti punti di vista dei personaggi. Gli sguardi dei protagonisti non si soffermano meramente alla realtà vissuta sulla Terra, ma tramite Glass è possibile volgere lo sguardo anche a quanto contemporaneamente accade nello spazio sulla navicella spaziale, dove la vita è precaria e non hanno la minima idea di cosa stia accadendo sulla Terra ai 100.
Con una scrittura fluida Kass Morgan catapulta i lettori in un futuro lontano, ma che rende concreto e reale attraverso il suo scritto. Difatti, attraverso il terrore e lo stupore dei soggetti del suo racconto il lettore potrà partecipare in prima persona agli eventi. 
"The 100" è una libro facente parte del genere letterario della distopia, ma il racconto è descritto con un linguaggio frizzante pensato per un pubblico di lettori giovane. Tuttavia, questa constatazione non ha diminuito il mio apprezzamento verso il libro che, invece, si è dimostrata una lettura molto piacevole. 
Non voglio paragonare l'opera cartacea con la trasposizione cinematografica, poiché onestamente apprezzo entrambe le versioni. Quindi, personalmente, vi consiglio di reperire ambedue i formati della storia di Kass Morgan. 


venerdì 24 maggio 2019

Recensione "The Help".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha felicemente stupita.
Il titolo di questo volume mi intrigava da parecchio tempo, ma, come spesso accade a noi voraci lettori, ho sempre preferito altre opere e rimandato il recupero della sua lettura.

Titolo: The Help
Autore: Kathryn Stockett
Prezzo: 13 €
Pagine: 526
Editore: Mondadori 
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Dopo aver frequentato l'università Eugenia "Skeeter" Phelan torna a Jackson, in Missisipi, per vivere assieme alla sua famiglia.
Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna di diventare una scrittrice. 
La giovane è alla ricerca di una storia accattivante per il suo primo libro, quando fa la piacevole conoscenza di una domestica di colore Aibileeen.


Recensione:
"The Help" è un romanzo del 2009 scritto da Kathryn Stockett e incentrato sulla figura delle domestiche afro-americane che lavorano per le famiglie bianche a Jackson, Mississippi, durante gli anni sessanta, ossia il periodo delle rivendicazioni dei diritti dei neri e i discorsi di Martin Luther King. 
L'opera è famosa anche per l'omonima trasposizione cinematografica.
Il romanzo è raccontato dal punto di vista di tre narratrici, Aibileen Clark, una domestica afro-americana di mezza età che ha trascorso la sua vita educando i figli dei bianchi e che ha da poco perso il suo unico figlio in un incidente sul lavoro, Minny Jackson, un'altra domestica afro-americana il cui caratteraccio l'ha portata più volte ad essere licenziata dai suoi datori di lavoro, nonostante il bisogno costante di denaro per mantenere la sua numerosa famiglia, e Eugenia "Skeeter" Phelan, una giovane ragazza bianca neo-laureata con aspirazioni da scrittrice. Grazie ai loro sguardi il lettore riesce a seguire la storia sotto tre differenti punti di vista. 
Le tre donne esternano sentimenti e speranze diverse, ma sono unite da un fine comune. Infatti, queste tre donne riuniscono le proprie forze per combattere le angherie della società borghese del 1960 che relegava le persone di colore ai margini della comunità, costringendole a subire ingiustizie e ad essere oggetto di discriminazione razziale.
Con una scrittura leggera e canzonatoria la scrittrice racconta il progetto delle tre donne e le ripercussioni che le loro vite drasticamente subiscono. 
Il loro silente moto rivoluzionario riesce ad ampliare il proprio raggio d'azione riuscendo ad ottenere l'ausilio di altre domestiche, ma il loro segreto rischia svariate volte di essere svelato e a subire le peggiori conseguenze. 
Il loro obiettivo è temerario e onorevole, ma altrettanto saranno gravose e spietate le conseguenze se il loro intento verrà previamente smascherato.
In questo tomo viene descritto l'importante ruolo rivestito dalle domestiche di colore in America dopo i tragici eventi del secondo conflitto mondiale. Esse avevano il compito di pulire e curare la casa delle donne altolocate, seppur il loro più importante ruolo, in realtà, fosse quello di educare le bambine di queste ricche signore. 
Come precisa la scrittrice al termine del volume anch'ella stessa fu fortunata nella propria infanzia ad essere adornata dall'affetto della sua tata, ma, come accadeva solitamente, una volta cresciuta si dimenticò di ringraziare espressamente la domestica. Ed è proprio per le sue parole non dette che Kathryn Stockett scrive la sua opera. L'innocenza dei suoi primi anni di vita e l'egoismo per la sua posizione privilegiata l'hanno sospinta a non essere spesso giustamente riconoscente verso la donna di colore che l'ha accudita ed amata come una figlia.
Questo è forse il tema più presente ed enfatizzato nelle pagine del suo volume e fa percepire al lettore il disperato tentativo che l'autrice nutre di comunicare le proprie scuse. 
Seppur le ingiustizie del fenomeno del razzismo sono abolite e severamente punite dalla legge, tutt'ora siamo testimoni di svariati fatti di cronaca che purtroppo dichiarano l'attuale presenza di feroci atti inferti sulle persone di colore. 
"The Help" è un libro che mi ha commesso per la dolcezza di Aibileen, per il coraggio di Minny e per l'arguzia di Skeeter. 
Consiglio caldamente il recupero di questo libro a tutti voi lettori, perché personalmente d'ora in avanti indicherò questo titolo a chiunque. 


mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "Elevation".

Ciao a tutti lettori! 
Questa settimana ho deciso di postare un articolo in più rispetto ai due scritti che solitamente predispongo settimanalmente. 
Infatti, ho optato di inserire la recensione di "Elevation" per fornirvi il prima possibile il mio pensiero inerente all'ultimo libro di Stephen King fino ad ora uscito in libreria.

Titolo: Elevation
Autore: Stephen King
Prezzo: 15,90 € cartaceo o 11,99€ digitale
Pagine: 208
Editore: Sperling & Kupfer
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Scott Carey sta perdendo peso, lo dice la bilancia, ma il suo aspetto non è cambiato. 
L'evento è preoccupante e nemmeno il medico Bob riesce con le proprie conoscenze a trovare una spiegazione razionale allo strano dimagrimento di Scott. 
Eppure, nonostante la paura, Scott si sente felice, come non lo era da molto tempo.


Recensione:
"Elevation" è una novella di poche pagine, ma ricca di significato. 
Stephen King ha racchiuso in un breve racconto la storia di cinque personaggi ed un gatto, riuscendo a caratterizzarli in ogni propria sfaccettatura. 
In poche pagine l'autore, inoltre, è stato abile a costituire una trama avvincente in cui ha analizzato la tematica odierna della discriminazione. 
"Elevation" è arricchito anche da alcuni disegni che, posti all'inizio di ogni capitolo, identificano il contenuto delle pagine che il lettore andrà a leggere.
I disegni e la narrazione hanno egualmente catturato la mia attenzione ed in una serata ho concluso la lettura del libro.
Durante l'evolversi della trama mi sono chiesta più volte quale strana malattia intaccasse il corpo del protagonista Scott e quali potessero essere le cure al problema da lui risentito. Tuttavia, come sempre, Stephen King mi ha lasciata stupefatta ed ammutolita. Difatti nelle mie svariate teorie non avevo minimamente ipotizzato il suddetto finale.
Ovviamente, all'interno del romanzo non manca l'aspetto magico e sovrannaturale che lo scrittore inserisce all'interno delle sue opere, scardinando tutti i ragionamenti razionali che noi scrittori solitamente effettuiamo.
Terminata la lettura del volume, a seguito dello stupore iniziale  ho anche compreso il titolo e la copertina del tomo, che rappresentano la parte finale del testo.
Essendo un libro breve non voglio dilungare ulteriormente questa mia recensione, poiché non voglio rovinare la vostra esperienza di lettura con questo tomo. 
Quindi, concludendo, ho apprezzato questo libro per la semplicità del racconto, ma soprattutto per l'importante metafora che cela nelle sue pagine.


lunedì 20 maggio 2019

Recensione "Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave".


Ciao a tutti lettori!
Oggi vi parlo di un libro che mi è stato gentilmente omaggiato dall'autore Elvio Ravasio.
Ho avuto l'onore di conoscere di persona lo scrittore che mi ha presentato con passione tutte le sue opere. Tra i titoli che mi ha donato ho deciso di leggere per primo il volume che ora andrò a presentarvi, ossia la sua ultima pubblicazione "Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave".


Titolo: Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave
Autore: Elvio Ravasio 
Prezzo: 16,90 € in cartaceo o 7,99 € in digitale 
Pagine: 442
Editore: Gribaudi
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Anno 2354, città stato di Vertoria.
A seguito dell'insensato uso della tecnologia che in passato causò la devastazione geologica del pianeta, gli Antichi detengono da otto secoli il potere assoluto. 
Gli Antichi governano un popolo sottomesso ed intimorito, finché un efferato omicidio e un ingiustificato rapimento trasformano il comune sentimento di paura in rabbia. 
Il silente moto rivoluzionario vedrà Tiran, un mago di 800 anni e Ann, una giovane strega, unire le loro forze per rovesciare il regime, contrapponendo i propri poteri ai corpi potenziati dei biocyborg a capo dell’esercito di Vertoria.


Recensione:
Previamente voglio approfittare di questo mio scritto per ringraziare nuovamente di cuore Elvio Ravasio per avermi omaggiato dei suoi libri. 
Elvio Ravasio precedentemente a "Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave" ha scritto una saga fantasy composta da quattro volumi, di cui mi sentirete parlare nei prossimi mesi.
"Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave" è un'opera in cui il genere fantasy si arricchisce di connotazioni distopiche e fantascientifiche.
Il lettore viene catapultato nel 2354 in una realtà dove la Terra è notevolmente mutata a causa dei disastrosi danni che l'uomo ha arrecato al pianeta tramite un uso incessante ed incosciente della tecnologia.
La popolazione è suddivisa in Distretti ed è sottomessa al potere egemonico degli Antichi. A capo dei Distretti vi sono dei Consoli, ma nemmeno queste autorità hanno mai visto di persona gli Antichi. Gli Antichi sono, infatti, delle presenze emblematiche ed inquietanti che aleggiano al di sopra della comunità e che riescono comunque a terrorizzare gli uomini senza palesare la propria presenza.
In questa storia la magia e la tecnologia avranno un ruolo importante.
Tramite la voce del mago plurisecolare Tiran scopriremo tutti i segreti sulla magia e sulla tecnologia.
Precisamente per quanto riguarda la magia, gli Antichi, infatti, in passato hanno tentato di uccidere tutti i maghi e tutte le streghe per detenere con maggior fermezza il potere, ma Tiran e altri esseri magici sono riusciti a fuggire dallo sterminio.
Tiran ha atteso per secoli la possibilità di colpire gli Antichi ed il loro esercito di biocyborg, ma solo grazie all'aiuto di Ann, una giovane strega, e di Ric, un amico di Ann, riuscirà finalmente a scatenare una rivoluzione epocale.
La scrittura fluida di Elvio Ravasio intreccia con estrema maestria gli eventi che presenta all'interno della trama. Il ritmo della narrazione incalzante e la storia avvincente stupiscono il lettore fino all'ultima pagina. Il volume corposo, infatti, contiene all'interno delle sue pagine un racconto ricco di colpi di scena che fino all'ultimo istante non mancherà di sorprendere le aspettative del lettore.
"Medioevo. Il futuro è la porta, il passato la chiave" è un volume autoconclusivo, anche se lo scrittore mi ha dichiarato che forse in futuro potrebbe nuovamente riprendere in mano questa storia per donarci qualche capitolo in aggiunta.
All'interno della sua opera Elvio Ravasio mostra tutta la sua abilità nell'arte della scrittura attraverso l'utilizzo di un lessico ricercato, ma soprattutto arricchisce il suo manoscritto con nozioni correlate al suo sapere culturale. Infatti, soventemente troviamo menzioni alle sue conoscenze delle materie della letteratura, della biologia, della chimica e della fisica.
Inoltre, affiancati alla magia ed alla tecnologia, egli analizza con delicatezza e profondità il sentimento dell'amicizia, dell'affetto materno e dell'amore. Soprattutto l'ultima accezione mi ha stupita positivamente, perché lo scrittore è riuscito ad emozionarmi narrando la storia del grande amore di Tiran, una passione che nei secoli non si è mai affievolita e non ha mai cessato di credere in una seconda possibilità.
Come avrete notato dalle mie parole, ho adorato il libro di Elvio Ravasio che, nonostante l'ingente mole, sono riuscita a terminare in pochi giorni.
Non posso fare a meno di consigliarvi caldamente questo suo tomo, il quale è anche ulteriormente impreziosito da alcuni disegni sensazionali. 
Prossimamente tornerò a parlarvi della sua penna con la sua saga fantasy "Le Cronache dei 5 regni".


giovedì 16 maggio 2019

Recensione "La casa degli spiriti".


Ciao a tutti lettori! 
Avevo appena terminato di esultare per essere riuscita a scampare dall'influenza quando il raffreddore mi ha crudelmente attaccata. Per fortuna, però, voi non sentite la mia voce nasale, ma leggete i miei scritti. 
Comunque, a parte il mio stato cagionevole, oggi concludo la mia analisi della trilogia familiare di Isabel Allende.


Titolo: La casa degli spiriti 
Autore: Isabel Allende 
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 364
Editore: Feltrinelli 
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Ogni giorno Esteban Trueba lavora arduamente allo scopo di accumulare la ricchezza necessaria per poter sposare la bella ed etera Rosa del Valle. Tuttavia, per uno scherzo del destino, appena Esteban riesce a racimolare il patrimonio sufficiente per coronare il proprio sogno d'amore, la giovane muore accidentalmente a causa di un vino avvelenato inviato dagli avversari politici del padre.  
Irato e distrutto dal dolore, Esteban si trasferisce nella sua tenuta di campagna, "Le Tre Marie", che dopo anni di decadenza e di incuria riporta allo splendore. 
Dopo anni di solitudine e consumato dall'odio, egli sente la necessità di sposarsi, motivo per cui chiede la mano di Clara del Valle, sorella della defunta Rosa, la quale, accettando la proposta, rompe il silenzio di diversi anni di mutismo volontario.



Recensione:
"La casa degli spiriti", il cui titolo originale è "La casa de los espíritus", è il primo romanzo di Isabel Allende, pubblicato a Buenos Aires nel 1982 e tradotto e pubblicato in Italia dalla Casa Editrice Feltrinelli nel 1983. Esso è anche considerato come il terzo volume di un'ideale trilogia formata da altri due romanzi di Isabel Allende, scritti però successivamente, ossia "La figlia della fortuna" e "Ritratto in seppia".
Da questo romanzo è stato, inoltre, tratto l'omonimo film, con Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close, Antonio Banderas, Winona Ryder e Vanessa Redgrave.
Con il suddetto volume Isabel Allende si è affermata come una delle più importanti voci della letteratura sudamericana. 
Il libro è una commistione tra realtà e fantasia, tra esoterismo e razionalità, ed è incentrato sulla figura di Esteban Trueba, un personaggio dispotico ed egoista. L'autrice delinea l'intera vita del protagonista per permettere al lettore di comprendere le cause scatenanti che hanno condotto Esteban a diventare un uomo spietato. La sua indole è, infatti, conseguenza di un'infanzia in cui la povertà lo ha condotto al desiderio impellente di mutare il proprio destino. Invero, egli nell'arco della propria giovinezza lavora arduamente ed i primi risparmi li spende in quelle frivolezze che si concedono le persone abbienti, come il sorseggiare un caffè al bar. Quindi è ben comprensibile l'arroganza e la spavalderia che lo contraddistinguerá nel momento in cui diventa uno dei più ricchi uomini della società. 
Il suo animo, predestinato a diventare arido, è stato ineluttabilmente deviato dalla morte della sua amata Rosa del Valle. Tuttavia, la sua esistenza muterà nuovamente con l'avvento nella propria vita di Clara del Valle.

Clara è una chiaroveggente, immersa in un mondo parallelo costituito da figure luminose, spiriti e visioni. Ella viene spesso descritta come una figura eterea contornata da una luce che va al di là dell'umana comprensione e che connette il mondo reale con l'universo degli spiriti. Clara è leggiadra, buona ed innocente e la sua persona è spesso descritta attraverso delle accezioni fanciullesche. 
La purezza dell'anima di Clara e la sua visione trasognante del mondo è antitetica all'oscuro animo di Esteban. Il loro rapporto amoroso fu travolgente e passionale, ma fu altresì intervallato da innumerevoli litigi che con il tempo allontanarono Clara dal marito. Esteban dal momento in cui vide Clara visse la sua intera esistenza venerandola, ma il suo carattere talvolta tendente alla violenza ha fatto spesso sentire la moglie come un mero oggetto acquistato dal marito. 
Clara ed Esteban ebbero svariati figli. Tra di essi Blanca fu la figlia più amata da Clara, ma che ebbe anche i più concitati litigi con il padre. Esteban infatti tentò ininterrottamente di ostacolare la storia amorosa di Blanca con Pedro, il figlio di un proprio lavoratore presso la tenuta "Le Tre Marie".

"La casa degli spiriti" è indubbiamente un romanzo corale di importante peso culturale che riesce a descrivere, attraverso un linguaggio semplice, la realtà del genere umano, analizzando sia gli angoli più sensibili dell'animo, che quelli più spietati. Esso riesce a racchiudere in un volume le differenti tematiche concernenti l'amore, il dolore, le passioni, il male e la dittatura.  
Il risultato dell'opera di Isabel Allende è un quadro variegato dipinto basandosi sui fatti storici realmente accaduti e tinteggiando i suddetti fatti di immagini sovrannaturali e oniriche. 
In queste pagine i rapporti intercorrenti tra le persone sono composti di azioni e scelte che definiranno atti giusti ed ingiusti. I personaggi lotteranno tra di loro, si scontreranno e si perdoneranno per chiudere la concatenazione di prevaricazioni a cui Esteban Trueba aveva dato origine.
Concludendo, confermo la mia predilezione per la penna di Isabel Allende, una scrittrice che prendo ad esempio per migliorare la mia scrittura.


lunedì 13 maggio 2019

Recensione "Il castello invisibile".


Ciao a tutti lettori!
Oggi vi parlo di una delle nuove sensazionali uscite della Casa Editrice DeAgostini. 
Approfitto di queste poche righe per rinnovare i miei ringraziamenti alla Casa Editrice per avermi inviato la copia digitale di questo volume e per la gentilezza che da sempre la contraddistingue.


Titolo: Il castello invisibile 
Autore: Mizuki Tsujiumura
Prezzo: 18,50 €
Pagine: 462
Editore: DeA Planeta Libri
Voto: 5/5 🌸





Trama:
A seguito di alcuni gravi accadimenti verificatisi nella propria scuola, la tredicenne Kokoro trascorre le giornate reclusa nella sua stanza. 
A riscuotere le sue tristi ore, improvvisamente, una luce dentro lo specchio la rapisce per trascinarla in un castello abitato da una Bambina che indossa sul volto una strana maschera. All'interno delle mura del misterioso castello Kokoro farà la conoscenza di altri sei ragazzi che come lei hanno smarrito qualcosa e desiderano fuggire dalla loro quotidianità.


Recensione:
Previamente voglio precisare che seppur nei vari siti troverete l'indicazione che la lettura del libro è consigliata ad un pubblico avente dodici anni di età non dovete ingannarvi e pensare che si tratti di un volume dedicato meramente ai giovani. Infatti l'opera di Mizuki Tsujiumura è perfettamente apprezzabile anche dai lettori più maturi. 
Questo tomo appartiene al genere letterario del realismo magico a me molto caro, ossia tratta di una storia avente delle connotazioni reali ed arricchita da alcuni rimandi all'universo magico e sovrannaturale. Ciò che apprezzo di questo particolare genere letterario è la visione magica ed onirica che affianca alla realtà che noi conosciamo ed in cui viviamo. 
La tredicenne Kokoro è all'inizio del libro l'unico personaggio che seguiamo, ma con l'evolversi della trama le sue esperienze verranno ad intrecciarsi a quelle di altri sei ragazzi. Dunque, Kokoro non sarà più l'unico soggetto che osserveremo, ma la trama ci condurrà a guardare anche le esistenze degli altri protagonisti. 
Essi, grazie a degli specchi, si ritrovano catapultati in un castello situato in un mondo parallelo, dove ad attenderli vi è una Bambina che indossa una maschera rappresentante il volto di un lupo. La suddetta visione in un primo istante inquieta gli animi dei sei giovani, ma successivamente saranno intriganti dalla sfida che la Bambina gli pone. 
Difatti, la Bambina accattiva l'attenzione dei suoi ospiti attraverso una caccia al tesoro. 
In questo volume i bambini si armano della propria innocenza e condividono le proprie giornate all'interno del castello, giocando, chiacchierando ed illudendosi di poter fuggire dalle loro paure.
Essi, infatti, sono accomunati da un pesante fardello che grava sui propri cuori e che non riescono ad affrontare. Precisamente, il testo sviscera con estrema schiettezza e crudeltà i lati più oscuri del bullismo. Il fenomeno del bullismo è, purtroppo, tutt'ora irrefrenabile. I dati che testimoniano il numero dei ragazzi che subiscono angherie e cattiverie dai propri coetanei è disarmante e le nuove tecnologie hanno aggravato la pericolosità insita nel suddetto fenomeno sociale. Io stessa sono stata per svariati anni oggetto di scherno da parte dei miei compagni di scuola e leggere questo volume mi ha ricordato la sofferenza che portavo nel mio cuore durante l'adolescenza. Negli anni ho recuperato svariati tomi aventi ad oggetto questo tema, ma solo questo volume è stato in grado di farmi tornare indietro nel tempo e percepire intensamente tutte le sfaccettate emozioni che avevo nutrito da piccola. 
Mizuki Tsujiumura condensa in questo libro i tragici e devastanti effetti che il bullismo e la morte possono provocare negli animi dei ragazzi. 
Invero, ho terminato la lettura del volume in pochi giorni, poiché la semplicità della trama e la fluidità della scrittura dello scrittore non mi permettevano di dissociare il mio pensiero dal racconto. 
Concludendo, vi invito caldamente a reperire questa preziosa opera e per convincervi ulteriormente vi lascio uno stralcio di un discorso dell'autore che, a mio parere, racchiude l'essenza del suo incredibile libro. 
"Leggere è essere trasportati in un mondo diverso. Il castello nel mio romanzo è una metafora di questo: entrarci equivale ad aprire le pagine di un libro, perdercisi dentro e uscirne trasformati. ”. 


giovedì 9 maggio 2019

Recensione "Harry Potter e l'Ordine della Fenice".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi proseguo a parlarvi del quinto volume di una delle mie saghe preferite.

Titolo: Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Autore: J. K. Rowling 
Prezzo: € 16
Pagine: 850
Editore: Salani
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Una volta terminato il quarto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che si è concluso con il ritorno al potere di Lord Voldemort, Harry Potter torna per l'estate dai suoi zii. 
Un pomeriggio, mentre litiga con Dudley, Harry viene aggredito da due Dissennatori ed è costretto a ricorrere all'Incanto Patronus per salvare suo cugino e se stesso. 
Istantaneamente, però, Harry riceve una lettera da parte del Ministero della Magia che gli annuncia di essere stato espulso da Hogwarts per aver usato la magia fuori dalla scuola. Affranto e desolato, Harry non riesce ad accettare di non poter più far ritorno ad Hogwarts. Tuttavia, qualche giorno dopo, egli viene prelevato da un gruppo di maghi capeggiati da Malocchio Moody e condotto al numero 12 di Grimmauld Place, la casa paterna di Sirius Black, che è stata resa invisibile e invulnerabile grazie a un Incanto Fidelius ed è divenuta la sede dell'Ordine della Fenice, ossia la società segreta di Albus Silente che ha come scopo combattere Voldemort.



Recensione:
Il quinto volume della saga di J. K. Rowling è il libro più corposo per la mole delle pagine di cui è costituito. Nondimeno, la scrittura fluida di J. K. Rowling permette al lettore di leggere il tomo senza alcuna difficoltà o tedio. Anzi, all'interno della trama del quinto capitolo della saga sono innumerevoli i colpi di scena.
In questo volume Harry Potter è fortemente affranto ed esprime le sue frustrazioni utilizzando dei modi bruschi. Spesso, infatti, riprende con veemenza i suoi amici Ron ed Hermione e non accetta che le sue idee siano contraddette.
Egli è insofferente alle menzogne che gli vengono costantemente riferite per tutelarlo dal pericolo che Voldemort rappresenta per la sua incolumità e non riesce ad accettare di essere tutelato senza poter intervenire concretamente ad aiutare l'Ordine della Fenice. Invero, altra circostanza che logora il ragazzo è l'assenza di Silente nella sua vita.
Altresì, a precipitare ulteriormente la situazione, in questo libro giunge la figura di Dolores Umbridge.
Dolores Umbridge viene incaricata da Cornelius Fudge, Ministro della Magia, come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con l'unico fine di riferirgli tutto ciò che avviene all'interno della scuola. La sua comparsa rende gravosa la permanenza di Harry ad Hogwarts. Ella è un personaggio meschino e crudele, che cerca di imporre il metodo educativo anelato dal Ministero della Magia e di contrastare i docenti di Hogwarts nelle loro modalità educative.
Dunque, in antitesi alle metodologie della professoressa Umbridge, Harry, su idea di Hermione, decide di fondare l'Esercito di Silente, ossia un gruppo in cui i ragazzi cooperamo per prepararsi a combattere contro i maghi oscuri di Voldemort.
Questo tomo è fortemente caratterizzato dalla frustrazione di Harry Potter. Difatti, questo suo sentimento impregna ogni accadimento descritto nella trama.
Ron ed Hermione faticano a comprendere e sostenere il loro amico, ma non lo abbandonano in nessun istante e cercano di infondere pace e razionalità ai suoi pensieri. Talvolta Harry, infatti, non riesce a cogliere che l'essere tutelato non è sintomo di essere un mago debole. Egli non essendo mai stato amato non riesce sempre a capire che i suddetti atteggiamenti sono delle manifestazioni affettuose nei suoi confronti.
Al riguardo, anche Sirius tenta ripetutamente di smorzare il temperamento burrascoso del ragazzo, ma spesso le sue parole sono vane e non raggiungo il loro fine.
Nelle pagine dell'opera è palpabile il momento definitivo in cui la precaria serenità crollerà definitivamente. 
Harry, Ron ed Hermione sono dei giovani ragazzi ed il loro potenziale magico è ancora precoce, ma presto saranno costretti a far forza sulle loro ridotte possibilità per combattere in una delle guerre magiche più pericolose fino ad ora mai viste.
Non penso vada aggiunta nessun'altra particolare menzione sulla bravura e sulle doti dell'autrice a costruire ed intrecciare in modo armonioso gli eventi della trama. Ella tramite una scrittura incalzante riesce perfettamente a creare un mondo magico e a renderlo reale e concreto per i suoi lettori, donandogli un magnifico viaggio.

lunedì 6 maggio 2019

Recensione "Sii bella e stai zitta".


Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi parlo di un libro avente ad oggetto un tema a me molto caro, ossia analizza alcuni punti di riflessione che costituiscono la corrente di pensiero del femminismo.


Titolo: Sii bella e stai zitta
Autore: Michela Marzano
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 160
Editore: Mondadori 
Voto: 5/5 🌸





Trama:
"Questo libro è un atto di resistenza. Di fronte alle offese e alle umiliazioni che subiscono oggi le donne in Italia, in quanto filosofa, ho sentito il dovere di abbandonare la torre d'avorio in cui si trincerano spesso gli intellettuali per spiegare le dinamiche di oppressione che imprigionano la donna italiana. Lo scopo è semplice: si tratta di dare a tutte coloro che lo desiderano gli strumenti critici necessari per rifiutare la sudditanza al potere maschile. Perché le donne continuano a cedere alla tentazione dei sensi di colpa e, per paura di essere considerate 'madri indegne', abbandonano ogni aspirazione professionale? Perché tante donne vengono giudicate 'fallite' o 'incomplete' quando non hanno figli? Perché molte adolescenti pensano che l'unico modo per avere successo nella vita sia 'essere belle e tacere'? Perché il corpo della donna continua a essere mercificato? Perché stiamo assistendo al ritorno di un'ideologia retrograda che vorrebbe spostare l'orologio indietro e rimettere in discussione le conquiste femminili degli anni Sessanta e Settanta? La filosofia è un'arma efficace e potente, l'unico strumento capace di aiutare le donne a riappropriarsi della propria vita e non permettere più a nessuno di umiliarle o zittirle." (Michela Marzano).


Recensione:
Michela Marzano è una delle voci femminili che mi ha permesso di diventare consapevole dell'importanza dello studio delle tematiche affrontate dalla corrente di pensiero del femminismo. 
Ella ha studiato all'Università di Pisa e alla Scuola normale superiore. Successivamente ha conseguito il perfezionamento in filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa ed in bioetica alla Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ed è diventata docente all'Università di Parigi V: René Descartes, dove insegna tuttora. Altresì, ha diretto il Dipartimento di scienze sociali della Sorbona ed è diventata deputata per il Partito Democratico. Autrice di numerosi saggi e articoli di filosofia morale e politica, ha curato il Dictionnaire du corps (PUF, 2007). Michela Marzano nella sua vita si occupa di filosofia morale e politica e, in particolar modo, del posto che occupa al giorno d'oggi l'essere umano, in quanto essere carnale. Precisamente, l'analisi della fragilità della condizione umana rappresenta il punto di partenza delle sue ricerche e delle sue riflessioni filosofiche.
Questo saggio è definito dalla stessa scrittrice come il suo "atto di resistenza". 
In esso ella analizza la donna come essere umano in tutte le sue infinite sfacettature. 
La donna nasce come figlia e solo recentemente sceglie se diventare moglie e madre, seppur la società contemporanea sostanzialmente dimostra di avere ancora delle forti difficoltà ad accettare una donna che non aneli ad avere dei figli. Le bambine fin dalla tenera età sono spinte ad identificarsi nel futuro come delle mamme e l'esempio che pone l'autrice è correlato ai giochi delle fanciulle. Infatti, solitamente le bimbe si intrattengono nei comuni giochi ludici in cui fingono di essere una madre. 
Altra connotazione che viene spesso evidenziata da Michela Marzano è la necessità, che molte donne sentono come intrinseco nel proprio essere, di avvalersi della chirurgia estetica per apparire più avvenenti e cancellare i segni del tempo sul proprio corpo. I messaggi che incidono sul volere delle donne e le costringono a desiderarsi perfette e maggiormente appetibili derivano da un sostrato sociale crudele che fin dall'adolescenza mostra alle giovani donne le immagini dei corpi scultorei ed esenti di difetti delle modelle. Purtroppo questi messaggi sono la causa di molte malattie alimentari che ultimamente colpiscono le ragazze e che le annichiliscono psicologicamente. 
Un altro esame cardine del saggio della scrittrice è la locuzione "madonne e puttane", ossia le due categorie nelle quali la donna viene banalmente etichettata. Quotidianamente siamo testimoni di questi due epiteti che presentano la donna come essere angelico o come essere demoniaco, moglie o amante, buona o cattiva, innocente o lussuriosa, insomma la spoglia delle sue caratteristiche e delle sue doti, allontanandola dal suo vero e complesso essere. 
Insomma, Michela Marzano tramite questa sua opera ribadisce che la donna deve conquistare ancora tante battaglie per poter riuscire a far valere i propri diritti e veder garantita l'equità nel campo lavorativo ed in tutti i settori di convivenza in cui si intrecciano le relazioni umane.
Invero, il più importante pregio dell'autrice consta nella sua scrittura fluida, grazie alla quale rende godibile e non tedioso il suo saggio, permettendo al lettore di apprendere i postulati senza annoiarsi.


giovedì 2 maggio 2019

"Laputa - Castello nel cielo".


Ciao a tutti lettori!
In questo articolo vi presento l'anime "Laputa - Castello nel cielo".



Voto: 3/5 🌸

"Laputa - Castello nel cielo" è un film di animazione giapponese del 1986, diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. 
La durata della pellicola è di 124 minuti.



Un'aeronave viene attaccata da un gruppo di pirati dell'aria, comandati da una combattiva megera di nome Dola. I pirati mirano al ciondolo della ragazza prigioniera dell'aeronave, Sheeta, che chiamano gravipietra. 
Durante l'arrembaggio Sheeta riesce a liberarsi dai suoi carcerieri, ma per sfuggire ai pirati esce dal finestrino dell'aeronave e precipita. 
Prodigiosamente, la pietra al suo collo si accende di una luce azzurra e rallenta la sua caduta fino ad atterrare dolcemente tra le braccia di un ragazzo, Pazu, operaio in una miniera.
Dopo averla soccorsa, Pazu la porta a casa sua, dove vive da solo coi suoi colombi. 
Nella sua modesta dimora Pazu racconta a Sheeta di Laputa, una leggendaria città-castello volante che viaggia nel cielo da centinaia di anni nascosta dalle nuvole. In pochi credono alla esistenza del castello, ma Pazu ne è convinto perché suo padre, anni addietro, riuscì a fotografare parte dell'imponente struttura durante una rischiosa manovra aerea.



Il film riscontra un 95% di approvazione sul sito Rotten Tomatoes e una media voto di 7,4/10, basate sulle recensioni di 19 critici. 
Inoltre, Richard Harrington del The Washington Post ha affermato che il film è di gran lunga superiore alla maggior parte delle produzioni a basso budget prodotti in serie in Giappone. Egli elogiò l'abilità registica e narrativa di Miyazaki, l'ambientazione, i valori espressi dal film, che emergevano da "due ore di avventura in stile Indiana Jones".



Il nome e l'aspetto di "Laputa" derivano dal romanzo di Jonathan Swift "I viaggi di Gulliver", dove Laputa è, come nel film, un'isola fluttuante nel cielo e manovrata dai suoi abitanti. 
Invero, nel film le tremende armi di Laputa vengono illustrate come la potenza divina nei miti della distruzione di Sodoma e Gomorra nella "Bibbia" e in quelli del poema epico induista "Rāmāyaṇa" in cui si parla della "freccia di Indra". Anche il nome Sheeta potrebbe essere un riferimento a Sita, la protagonista del poema stesso.



Altresì, le architetture del villaggio di Pazu sono basate sulle città minerarie gallesi. 
Miyazaki visitò per la prima volta il Galles nel 1984 ed ebbe modo di assistere in prima persona allo sciopero dei minatori di quegli anni. 
«Sono stato in Galles subito dopo la fine dello sciopero dei minatori. Ho veramente ammirato il modo in cui i sindacati dei minatori lottavano fino in fondo per il loro lavoro e le loro comunità, e volevo riflettere la forza di queste comunità nel mio film».



Personalmente questo anime non mi ha emozionata come le altre pellicole cinematografiche prodotte dallo Studio Ghibli. 
Infatti, la trama non mi ha fortemente catturata, seppur ho avuto comunque modo di apprezzare il mistero ed i rimandi alla magia tipici dello stile di Miyazaki. 
Il ciondolo di Sheeta ha costituito l'oggetto che maggiormente ha intrigato la mia curiosità e sono rimasta incantata dal suo inestimabile potere. 
Quest'anime è un chiaro elogio alla natura e questa accezione diventa palese soprattutto nella parte finale della trasposizione cinematografica, in cui Miyazaki arricchisce il film di scene in cui è la natura ad assumere la veste di protagonista e i dialoghi si diradano per permettere allo spettatore di ammirare la bellezza dell'ambiente presentato sullo schermo. 
Sono dispiaciuta di non essere riuscita ad amare a pieno quest'ulteriore opera di Miyazaki, ma consiglio comunque il recupero di questo film a chi, come me e Stefano, colleziona tutti i titoli dello Studio Ghibli.