giovedì 2 maggio 2019

"Laputa - Castello nel cielo".


Ciao a tutti lettori!
In questo articolo vi presento l'anime "Laputa - Castello nel cielo".



Voto: 3/5 🌸

"Laputa - Castello nel cielo" è un film di animazione giapponese del 1986, diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. 
La durata della pellicola è di 124 minuti.



Un'aeronave viene attaccata da un gruppo di pirati dell'aria, comandati da una combattiva megera di nome Dola. I pirati mirano al ciondolo della ragazza prigioniera dell'aeronave, Sheeta, che chiamano gravipietra. 
Durante l'arrembaggio Sheeta riesce a liberarsi dai suoi carcerieri, ma per sfuggire ai pirati esce dal finestrino dell'aeronave e precipita. 
Prodigiosamente, la pietra al suo collo si accende di una luce azzurra e rallenta la sua caduta fino ad atterrare dolcemente tra le braccia di un ragazzo, Pazu, operaio in una miniera.
Dopo averla soccorsa, Pazu la porta a casa sua, dove vive da solo coi suoi colombi. 
Nella sua modesta dimora Pazu racconta a Sheeta di Laputa, una leggendaria città-castello volante che viaggia nel cielo da centinaia di anni nascosta dalle nuvole. In pochi credono alla esistenza del castello, ma Pazu ne è convinto perché suo padre, anni addietro, riuscì a fotografare parte dell'imponente struttura durante una rischiosa manovra aerea.



Il film riscontra un 95% di approvazione sul sito Rotten Tomatoes e una media voto di 7,4/10, basate sulle recensioni di 19 critici. 
Inoltre, Richard Harrington del The Washington Post ha affermato che il film è di gran lunga superiore alla maggior parte delle produzioni a basso budget prodotti in serie in Giappone. Egli elogiò l'abilità registica e narrativa di Miyazaki, l'ambientazione, i valori espressi dal film, che emergevano da "due ore di avventura in stile Indiana Jones".



Il nome e l'aspetto di "Laputa" derivano dal romanzo di Jonathan Swift "I viaggi di Gulliver", dove Laputa è, come nel film, un'isola fluttuante nel cielo e manovrata dai suoi abitanti. 
Invero, nel film le tremende armi di Laputa vengono illustrate come la potenza divina nei miti della distruzione di Sodoma e Gomorra nella "Bibbia" e in quelli del poema epico induista "Rāmāyaṇa" in cui si parla della "freccia di Indra". Anche il nome Sheeta potrebbe essere un riferimento a Sita, la protagonista del poema stesso.



Altresì, le architetture del villaggio di Pazu sono basate sulle città minerarie gallesi. 
Miyazaki visitò per la prima volta il Galles nel 1984 ed ebbe modo di assistere in prima persona allo sciopero dei minatori di quegli anni. 
«Sono stato in Galles subito dopo la fine dello sciopero dei minatori. Ho veramente ammirato il modo in cui i sindacati dei minatori lottavano fino in fondo per il loro lavoro e le loro comunità, e volevo riflettere la forza di queste comunità nel mio film».



Personalmente questo anime non mi ha emozionata come le altre pellicole cinematografiche prodotte dallo Studio Ghibli. 
Infatti, la trama non mi ha fortemente catturata, seppur ho avuto comunque modo di apprezzare il mistero ed i rimandi alla magia tipici dello stile di Miyazaki. 
Il ciondolo di Sheeta ha costituito l'oggetto che maggiormente ha intrigato la mia curiosità e sono rimasta incantata dal suo inestimabile potere. 
Quest'anime è un chiaro elogio alla natura e questa accezione diventa palese soprattutto nella parte finale della trasposizione cinematografica, in cui Miyazaki arricchisce il film di scene in cui è la natura ad assumere la veste di protagonista e i dialoghi si diradano per permettere allo spettatore di ammirare la bellezza dell'ambiente presentato sullo schermo. 
Sono dispiaciuta di non essere riuscita ad amare a pieno quest'ulteriore opera di Miyazaki, ma consiglio comunque il recupero di questo film a chi, come me e Stefano, colleziona tutti i titoli dello Studio Ghibli.




5 commenti:

  1. Cara Diletta, la sai che nonostante la mia età mi piacciono anche a me questi film.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tomaso! Sono davvero felice di leggere questo tuo commento, un abbraccio! 😀

      Elimina
  2. Considera che io conosco Laputa da molto tempo, da prima di Mononoke, quindi comunque ne sono affezionato (pur avendolo visto solo in seguito, rispetto a quando se ne parlava in Italia).
    È un Miyazaki anni '80, diciamo... Non ha la forza di Nausicaa e nemmeno la potenza innovativa di Mononoke, verissimo.
    Però comunque non è male :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Moz! Hai espresso il mio medesimo pensiero. Quest'anime è bello, ma non raggiunge lo stesso livello di altre opere di Miyazaki. Comunque è stata una visione godibile e in futuro lo riguarderò! 😊

      Elimina