mercoledì 30 dicembre 2020

Le letture preferite del 2020 e i propositi per il 2021.

Ciao a tutti lettori!

Come è ormai consuetudine sulla mia pagina web condivido con voi una nota in cui riassumo le letture più belle che mi hanno accompagnata durante l'anno.

Quest'anno ho letto 52 libri, 26 takbon e 1 fumetto, per un totale di 79 volumi. 

Eppure, tra di essi non tutte le letture mi hanno soddisfatta, anzi il contrario. Precisamente: i testi che sono stati in un primo momento selezionati per entrare a far parte della decade da presentarvi non hanno superato di molte unità il numero appena indicato.

Questo mi fa ipotizzare che, nonostante il mio proposito di leggere poco ma di qualità, anche nel 2020 mi sono fatta influenzare dal vedere tra i blog o i canali Youtube persone che mensilmente concludono un numero spropositato di libri.

Nel mese di dicembre però ho deciso di azzittire il mio senso di colpa, se così possiamo chiamarlo, e di iniziare un testo che da tempo volevo recuperare, ma che ho sempre evitato vista la mole.

Quindi nel 2021 il mio unico obiettivo, e questa volta mi impegnerò arduamente per rispettarlo, è quello di leggere ciò che desidero, senza pensare alla quantità mensile di letture da rispettare per raggiungere un numero preciso di volumi letti annui.






Dopo avervi esposto il mio proposito annuale, che ha più le tonalità di un rimprovero personale, vi elenco i dieci migliori libri che ho letto nel 2020:

1. "La regina scalza" di Ildefonso Falcones;

2. "Ragione e sentimento" di Jane Austen;

3. "Passione oltre il tempo" di Diana Gabaldon;

4. "Tre amiche al lago" di Dora Heldt;

5. "Basta guardare il cielo" di Rodman Philbrick;

6. "Becoming. La mia storia" di Michelle Obama;

7. La saga de "L'amica geniale" di Elena Ferrante;

8. "Corinna. La regina dei mari" di Kathleen McGregor;

9. "Dio di illusioni" di Donna Tartt;

10. "Hunger Games - Ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins. 



Per i manga, invece, ecco una lista un pó più breve:

1. "Nana" di Ai Yazawa;

2. "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" di Chuya Koyama;

3. "Occhi di gatto" di Tsukasa Hojo. 



Ora tocca a voi: quali sono state le letture più speciali del vostro 2020?

Avete qualche titolo da consigliarmi per il 2021?


Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!


martedì 29 dicembre 2020

Le letture e i preferiti del mese di dicembre 2020.

Ciao a tutti lettori!

Dicembre non è stato un mese magico come al solito. Ogni anno attendo il periodo natalizio con emozione, ma il 2020 mi ha riservato dei momenti non troppo sereni.

Eppure non ho per questo trascorso dei giorni non felici.

Il piccolo spiraglio di gioia me l'ha, come sempre, garantito Stefano, che negli attimi più difficili non mi lascia mai sola ma arricchisce le mie giornate. 

Quindi, se lo scorso mese ho avuto tante novità da condividere con voi, oggi non ho nulla di particolare da evidenziare, se non il compleanno della mia sorellona Dania

Non è stato possibile festeggiare il suo giorno speciale con la solita spensieratezza, ma io e mia mamma ci siamo comunque premurate di farla sentire il più amata possibile. 

Accantonando il tono triste della mia penna, anche se in parte in ritardo, approfitto per augurare un buon Natale a voi e alle vostre famiglie, nonché un anno nuovo più facile e il più possibile felice.

Detto ciò, ora vi elenco le letture e i preferiti degli ultimi giorni del 2020.



Le letture e i preferiti del mese di dicembre.





Le letture del mese:

I libri letti:

- "Seconda possibilità" di Stefania Ottaviano;

- "New Moon" di Stephenie Meyer;

- "Basta guardare il cielo" di Rodman Philbrick. 

I manga letti:

- "Nana", volumi 15 e 16, di Ai Yazawa;

- "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio", volumi 2, 3, 4 e 5, di Chuya Koyama. 

Il libro in corso di lettura:

"I pilastri della Terra" di Ken Follett. 



I preferiti del mese:

Il libro: "Basta guardare il cielo" di Rodman Philbrick. 

Io e Stefano abbiamo recuperato il libro dopo aver visto il film. Il testo è pensato per un pubblico giovane, ma non per questo non è godibile anche per gli adulti. Anzi, permette di effettuare un tuffo nel passato. 


Il manga: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" di Chuya Koyama. 

Il mio approccio a questo manga è avvenuto grazie al consiglio di Stefano. Ultimamente, devo ammettere, è più lui che consiglia a me le letture e non viceversa (devo stare attenta a non farmi rubare il ruolo di bookinfluencer all'interno della nostra famiglia). 


La serie televisiva: "I pilastri della Terra". 

Prima di cimentarmi nella mia attuale lettura ho voluto testare tramite la serie televisiva se la storia potesse essere di mio gradimento. Allora, se la serie tv è ricaduta tra i preferiti e ho iniziato a leggere il romanzo, la risposta è piuttosto chiara. 


La serie anime: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio". 

Lo so, sono monotona questo mese. Abbiate pazienza, ma è davvero una trama intrigante e accattivante. 


Il film: "The Mighty" o "Basta guardare il cielo". 

Mi ripeto anche in questo caso, ne sono consapevole. Un ottimo film che tratta alcuni temi importanti dell'adolescenza. A mio avviso questa pellicola cinematografica dovrebbe essere fatta vedere ai ragazzi a scuola. 



Vi auguro uno splendido e magico gennaio.

Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!

martedì 22 dicembre 2020

Recensione "Il romanzo delle vestali. La sposa di Roma" di Debra May Macleod.

Ciao a tutti lettori!

Oggi condivido con voi la lettura di un libro che ho potuto effettuare grazie all'autrice stessa Debra May Macleod, che, conoscendo il mio amore per i romanzi storici, ha fatto da tramite con la Casa Editrice italiana TRE60.



Titolo: Il romanzo delle Vestali. La sposa di Roma
Autore: Debra May Macleod
Prezzo: 14,15 €
Pagine: 300
Editore: TRE60
Voto: 3/5 🌸






Trama:
Roma, 50 a.C. Sei potentissime sacerdotesse hanno il compito di custodire la Fiamma Eterna, nume tutelare della città: sono le Vergini Vestali, venerate come divinità fin dai tempi di Romolo e Remo. Ma il loro potere è soprattutto politico, in un mondo fatto di privilegi, cospirazioni e tradimenti. Un potere che Pomponia, la Vestalis Maxima, gestisce con grande abilità e che la pone al centro degli intrighi di palazzo, tra due schieramenti in aperto conflitto: da un lato, Marco Antonio e Cleopatra e, dall’altro, Ottaviano e la moglie Livia che si contendono il suo appoggio e i suoi consigli. Tuttavia Pomponia, delicato ago della bilancia, custodisce segretamente un affetto: quello per Quinto, sommo sacerdote di Marte e soldato di Cesare. Così, quando un’accusa di adulterio – un voto di castità infranto – viene mossa contro le Vestali, su di lei incombe la punizione più spietata: essere sepolta viva nel campo del Male.


Recensione:
Affascinata e intrigata dalla figura storica delle Vestali, ho ammirato con occhi sognanti il libro "Il romanzo delle Vestali. La sposa di Roma" di Debra May Macleod fin dal primo giorno che è comparso in libreria.
Quando ero piccola mia madre mi ha narrato e letto varie leggende e miti. Fra di esse, precisamente in quelle di origine latina, in alcune si intravedevano le Vestali, sacerdotesse consacrate alla dea Vesta e dedite al culto del fuoco. Esse erano delle vergini dedite alla custodia della Fiamma Eterna, ovvero mantenevano sempre acceso il sacro fuoco alla dea Vesta che rappresentava la vita della città. 
La storia racchiusa all'interno del romanzo è appassionante e storicamente accurata. È palese il grande lavoro che l'autrice ha effettuato per poter trascrivere il testo in questione, soprattutto per il fatto che Debra May Macleod non è italiana. La sua ricerca, dagli lontani Stati Uniti d'America, è stata indubbiamente difficoltosa, ma non per questo scarna o errata. 
In alcuni tratti il narrato non è esattamente lineare al dettato storico, ma la scrittrice ha ammesso questa accezione nelle note. 
Secondo il mio parere, eppure, se la trama ha il pregio di saper incuriosire il lettore, i protagonisti non riescono a eguagliare questa potenzialità. I personaggi, anche quelli principali, a tratti li ho trovati poco caratterizzati, se non addirittura stereotipati. 
Tra di essi ho adorato il personaggio secondario Medusa, donna che trova poco spazio all'interno del volume ma che ha saputo catturare la mia attenzione molto più degli altri. 
La scrittura, invece, risulta fluida e permette una lettura scorrevole. 
Per essere il primo libro pubblicato dall'autrice le basi sono ottime, ma c'è ancora del lavoro da completare per giungere alla perfezione. 
Essendo "La sposa di Roma" il primo volume di una saga, attendo con ansia di poter recuperare la lettura dei successivi capitoli sulle testimonianze di alcune donne, che, silenti e con il capo chino, sono state forti contro le avversità di una società patriarcale. 


"Ma Veritas striscia sempre fuori dal pozzo oscuro verso la luce del giorno."

lunedì 21 dicembre 2020

Recensione "Georgiana" di Deborah Begali.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi propongo il libro di un'autrice emergente molto promettente.


Titolo: Georgiana
Autore: Deborah Begali
Prezzo: € 4,99 digitale e € 10,96 cartaceo 
Pagine: 272
Editore: Leggereditore
Voto: 4/5 🌸





Trama:
Inghilterra, 1815. Georgiana Eagle è una donna intelligente e arguta che non ha ancora trovato l’amore della sua vita e che, sotto lo pseudonimo C.C. Eliot, si diletta a scrivere articoli pungenti contro le svenevoli convenzioni della nobiltà per il Wollenbridge Journal. Lucas Benedict è un capitano della marina di Sua maestà, appena rientrato in patria dopo aver combattuto le guerre napoleoniche. Affascinante e sicuro di sé, unico futuro erede del patrimonio della sua facoltosa famiglia, è stato cresciuto da una madre ipocondriaca e dalla dispotica zia Lady Asheby, che vuole a tutti i costi vederlo prendere moglie. Il primo incontro tra i due giovani non sembra far sperare per il meglio: entrambi, troppo orgogliosi, presuntuosi e fuori dagli schemi, amano vivere secondo le proprie regole e negano ogni sentimento. Ben presto, però, un’irrinunciabile proposta di matrimonio e l’avvento della stagione a Londra, stravolgeranno le loro esistenze…

Recensione:
Due mesi fa l'autrice Deborah Begali mi ha omaggiata della copia digitale del suo romanzo. Tra le varie collaborazioni e gli impegni quotidiani ho trovato solo ora il tempo di impugnare la penna per condividere con voi la mia esperienza di lettura.
Fin dalle prime pagine mi è sembrato di leggere un libro delicato e irriverente. Lo stile di narrazione mi ha, infatti, immediatamente ricordato quello di Jane Austen. La giovane scrittrice, in altre parole, spicca tra gli autori esordienti per la sua capacità di scrittura. Il testo è ben scritto, cosa non scontata da rilevare. 
Parallelamente, oltre alla bravura tecnica di Deborah Begali, voglio esaltare l'accuratezza da lei utilizzata durante la narrazione. Ella descrive con precisione gli usi e i costumi della società ottocentesca, come quelli praticati durante i balli o nei salotti. 
A volte mi è addirittura sembrato di poter scorgere le immagini da lei scritte.
I personaggi anch'essi sono perfettamente presentati, sia esteticamente che intimamente. Tra di essi non può che spiccare la forte e tenace protagonista Georgiana. Lei è semplicemente l'eroina di tutte noi lettrici e aspiranti scrittrici, una donna da cui poter prendere ispirazione.
Inoltre, essendo un'inguaribile romantica ho fin da subito sperato che Georgiana riuscisse ad aggiungere l'amore alla sua vita.
L'amore in questo romanzo è il sentimento cardine della trama, ma non scade mai in una descrizione banale o infantile. Come nella realtà il sentimento amoroso nasce e matura con il tempo, talvolta anche tramite alcuni compromessi.
Concludendo, dunque, consiglio caldamente la lettura del romanzo di Deborah Begali per chi, come me, adora perdersi in un racconto appassionante e travolgente.

lunedì 14 dicembre 2020

Recensione "Twilight" di Stephenie Meyer.

Ciao a tutti lettori!

Siete pronti per festeggiare la giornata di Natale? Avete comprato tutti i regali? Io come ogni anno ho già recuperato tutti i doni, anzi addirittura alcuni li ho anche consegnati. Parto sempre con enorme anticipo, lo ammetto, ma non sopporto l'idea che le persone a me care non abbiano un degno pensiero da parte mia o che questo arrivi in ritardo!


Titolo: Twilight 

Autore: Stephenie Meyer 

Prezzo: 13 €

Pagine: 412

Editore: Fazi

Voto: 5/5 🌸





Trama:

Quando Isabella Swann decide di lasciare l'assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dove vive suo padre, non immagina che la sua vita di teenager timida e introversa conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa. Nella nuova scuola tutti la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non dà confidenza a nessuno. Ma c'è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla.



Recensione:

Dopo anni di titubanze e di paure ho deciso di riprendere in mano "Twilight", il primo volume della saga fantasy - paranormal romance di Stephenie Meyer.

Sono trascorsi undici anni dalla prima volta in cui ho afferrato questo libro. In concomitanza il tempo ha mutato la mia psiche e la mia quotidianità, accompagnando la mia crescita da teenager a donna. Parallelamente anche le mie idee e i miei apprezzamenti in fatto di libri sono ovviamente venuti a cambiare. Tutti questi fattori mi hanno fino ad ora fortemente frenata dal rileggere questo testo.

Eppure ho voluto tentare. Con cautela ho sottratto dalla mensola il tomo e, tolta la polvere dalle pagine e i pregiudizi dal mio animo, ho dapprima sfogliato le pagine per poi incominciare a leggere.

Nonostante il mio essere donna "Twilight" ha saputo smuovere le corde del mio animo come tanti anni fa. Ho ricordato quanto fosse stato importante per la me quindicenne riscontrare un personaggio, Bella Swann, in cui immedesimarmi e ho rilevato come questa storia in parte non mi ha mai davvero abbandonata.

La mia recensione premetto essere penalizzata dalla forte influenza che la trama gioca su di me. Non riesco a essere coerente e oggettiva come lo sarei con qualsiasi altro volume di genere young adult.

Ammetto che il romanzo è lontano dall'essere un capolavoro letterario e in esso vi sono alcuni difetti, come il rapporto eccessivamente esclusivo tra Edward e Bella. Eppure in esso ho riscontrato ciò che l'ha reso negli anni a seguire dalla sua pubblicazione il punto di riferimento per il suo genere letterario di appartenenza. Stephanie Meyer con la propria storia ha riaperto le porte della letteratura ai vampiri e donato ai giovani lettori il racconto di un amore indimenticabile e onirico.

Il pregio dell'autrice permane anche e soprattutto nella sua prosa. La sua scrittura è fluida, tanto che la lettura del libro si presta ad essere conclusa in pochi giorni, senza alcuna difficoltà.

Per una lettura leggera, frizzante e mai banale "Twilight" è il testo perfetto. 

Se si legge con il cuore e la mente di una giovane impacciata e impaurita dal divenire, come lo è Bella e come lo siamo stati tutti nel perdurare della propria adolescenza, questo tomo sarà in grado di farvi rivivere tutte quelle emozioni e quei fremiti ormai riposti in un cassetto nascosto del cuore. 



"Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui, chissà quale e quanto importante, aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui."


lunedì 7 dicembre 2020

"Dark".

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Dark".


Voto: 3/5 🌸






"Dark" è una serie televisiva tedesca del 2017 di genere drammatico, thriller e fantascientifico, creata da Baran bo Odar e Jantje Friese. È composta da 3 stagioni, per un totale di 26 episodi dalla durata di 45-73 minuti circa ciascuno.






Nel 2019 la città tedesca di Winden viene scossa dalla scomparsa di due bambini. Le ricerche correlate, infatti, portano alla luce i lati più oscuri dell'apparente pacifico paese. 

In particolare Winden ha per anni celato tra le sue vie i più inquietanti segreti di quattro famiglie che vi abitano: i Kahnwald, i Nielsen, i Doppler e i Tiedemann.






La serie televisiva è stata accolta positivamente dalla critica specializzata ed è stata anche eletta “Migliore Serie Originale Netflix” dagli utenti di Rotten Tomatoes.






Io e Stefano abbiamo reperito "Dark" con forte entusiasmo. Le prime due stagioni ci hanno catturati e con emozione abbiamo atteso l'uscita della terza. 

Purtroppo quest'ultima ci ha annoiati. Per di più la visione degli ultimi episodi è stata molto difficoltosa.

Infatti, per quanto la trama sia geniale e innovativa, la resa non è stata delle migliori. Specifico però che ciò concerne solo la terza stagione, poiché l'ultima parte della serie è stata lenta, tediosa e confusionaria.

Tuttavia il finale ha mutato drasticamente il mio personale parere. Alla fin fine, dopo aver guardato la chiusura della storia, sono stata felice di aver recuperato "Dark".

Da amante dei viaggi nel tempo e della tematica dell'amore predestinato, "Dark" ha saputo nel complesso incantarmi. 

Vi consiglio la serie televisiva, seppur con delle titubanze.





lunedì 30 novembre 2020

Le letture e i preferiti del mese di novembre 2020.

Ciao a tutti lettori!

Il mese di novembre è stato atteso a lungo e con timore. A inizio agosto io e Stefano abbiamo ricevuto con gioia la notizia del suo superamento dello scritto dell'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di avvocato, ma, allo stesso istante, siamo poi rimasti per tre mesi in uno stato di inquietudine, sia per l'orale difficoltoso che per la situazioni sanitaria mondiale. Il periodo storico che stiamo vivendo ha reso tutto più ansioso e incerto, poiché fino al giorno precedente non è stato per lui scontato poter sostenere l'orale. Eppure, il 5 novembre Stefano è diventato Avvocato! Io, onestamente, non ho mai dubitato delle sue capacità, ma sono ancora emozionata a scrivere di quella serata in cui mi ha telefonata per darmi la bella notizia.

I giorni di novembre hanno portato con sé un'altra emozionante novità: un mio racconto è stato selezionato tramite un Concorso Nazionale letterario, "Concorso letterario RuleDesigner racconti da sogno 2020", per entrare a far parte di un'antologia. Il mio scritto sarà presente nel terzo volume della raccolta di racconti, ma vi saprò dare ulteriori notizie più avanti. Fino ad ora spero che parteciperete alla mia indescrivibile felicità e soddisfazione.

Ora passo a elencarvi le letture e i preferiti del mese. 



Le letture e i preferiti del mese di novembre. 





Le letture del mese:


I libri letti:

- "La sposa di Roma" di Debra May Macleod;

- "Twilight" di Stephenie Meyer;

- "Corinna. La regina dei mari" di Kathleen McGregor;

- "La panne" di Friedrich Dürrenmatt. 


Il manga letto:

"Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio", volume 1, di Chuya Koyama. 


I libri in corso di lettura:

- "Seconda possibilità" di Stefania Ottaviano;

- "New Moon" di Stephenie Meyer. 



I preferiti del mese:


- Il libro: "Twilight" di Stephenie Meyer. 



Rilettura che mi ha catapultata indietro di undici anni. Bellissimo ed emozionante come una volta. In altre parole sono di nuovo innamorata di questa storia. 


- Il manga: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" di Chuya Koyama. 



Tra le letture del mese di novembre è subentrata questa nuova scoperta grazie a un consiglio datomi da Stefano. Sempre assieme stiamo recuperando sia la visione dell'anime che la lettura del manga. 


- Il film: "Dracula". 



Uno dei miei film che preferisco. A mio avviso addirittura più bello del romanzo da cui è tratto. 


- La serie televisiva: "Cobra Kai". 



Ebbene, Stefano avevi ragione! Sono letteralmente ossessionata da questa serie. Quindi, quando arriva l'8 gennaio? Voglio vedere subito la terza stagione. 



Vi auguro uno splendido e magico dicembre.

Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!

martedì 24 novembre 2020

Recensione "Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" di Cristina Barberis.

Ciao a tutti lettori!

Questa settimana ho deciso di pubblicare sul blog ben due articoli. Oggi parliamo di un'autrice emergente.



Titolo: Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata

Autore: Cristina Barberis

Prezzo: 13 €

Pagine: 277

Editore: Autopubblicato

Voto: 3/5 🌸






Trama:

Siamo negli anni Venti del XVIII secolo, nel mar dei Caraibi. Tra arrembaggi, bevute, risse e viaggi una pirata donna e il suo equipaggio si troveranno ad affrontare la lotta per la sopravvivenza e per il proprio posto nel mondo. Veronica è una pirata che ha abbracciato una vita del tutto inconsueta, al di là di ogni regola e legge della società civile. Dotata di coraggio e forza di volontà attraversa i Caraibi come capitana della propria nave, in cerca di tesori, di vendetta e di avventura. Quello che troverà sarà ciò che non ha mai cercato.



Recensione:

I pirati sono delle figure storiche che da sempre suscitano fascino nella mia mente. Per questo motivo ho deciso di propormi all'autrice Cristina Barberis per leggere e recensire il suo primo romanzo pubblicato. 

"Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" è un libro da cui si desume la profonda conoscenza dell'autrice sul tema da lei trattato. La terminologia come l'ambientazione con cui costruisce il suo scritto sono, infatti, approfonditi e curati. 

Con il proprio volume Cristina Barberis scardina le false credenze che i non esperti detengono a causa delle trasposizioni cinematografiche o cartacee. 

L'accuratezza del narrato è accompagnata da una prosa scorrevole. Il tomo si presta a farsi leggere senza nessuna difficoltà. Una pecca che devo al contempo rilevare è la presenza di vari errori grammaticali o di battitura, ma ciò dipende dall'assenza di un editor. Sempre per la mancanza di un revisore sono numerose le ripetizioni di immagini o di concetti. A mio avviso, per quanto sia godibile, il libro è inficiato dalla presenza di una figura esperta che sappia eliminare queste inesattezze.

Tuttavia ciò non rende la trama meno accattivante. Come si evince dal titolo del romanzo Cristina Barberis narra le cronache di una tipica vita di mare. Tra arrembaggi e avventure navali, espongo un'altra importante specificazione, vi sono anche delle forti scene di violenza e di sesso. Non apprezzo i romanzi erotici e le ripetute scene di sesso, spesso parecchio spinte, mi hanno un pó annoiata. Invece, mi hanno turbata per un altro verso le immagini cruente. 

In merito, i temi trattati da Cristina Barberis sono diversi e plurimi, ma, per l'importanza che assumono nella storia, fra di essi spiccano le violenze di qualsiasi tipo, da quella sessuale a quella psicologica, l'amore, l'amicizia, il tradimento, la vendetta e la morte. 

Amalgamati e correlati a questi temi sono i personaggi. All'interno della narrazione si intrecciano le vite di uomini e di donne perfettamente caratterizzati. La protagonista Veronica, la Sultana, è per molti versi la tipica eroina femminile: forte, tenace e coraggiosa. Eppure la sua personalità è molto accentuata, talvolta risultando antipatica. Io personalmente l'ho detestata. Parallelamente ho però letteralmente adorato Alkane e il cerusico dell'imbarcazione.

Tra un sorso di whisky e una chiassosa chiaccherata in una taverna Veronica conduce il lettore in un'avventura emozionante. Con il sospiro trattenuto fino all'ultima pagina ho sognato ad occhi aperti grazie alla penna di Cristina Barberis. Spero un giorno di poter leggere altre sue opere. 


lunedì 23 novembre 2020

Recensione "Vasandhi schiava in India, schiava in Italia" di Rinaldo Boggiani.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi parlo di un libro per cui ho indetto il progetto sulla mia pagina Instagram @lacantastoriedeiboschi #unmeseconvasandhi

Il mio obiettivo è stato quello di condividere ogni giorno una riflessione sulla mia esperienza di lettura del testo. In altre parole, quotidianamente ho concluso e preparato uno spunto di dibattito su un capitolo.



Titolo: Vasandhi schiava in India, schiava in Italia

Autore: Rinaldo Boggiani

Prezzo: 15 €

Pagine: 176

Editore: Infinito edizioni 

Voto: 3/5 🌸






Trama:

Il viaggio di Vasandhi comincia da Alagapuri, nel sud dell’India, luogo povero d’acqua e di cibo ma ricco di spiritualità, amicizia e amore, unici antidoti contro prevaricazione, violenza e morte, all’ordine del giorno. Data in sposa giovanissima e contro la sua volontà a un italiano molto più anziano di lei, arriva nell’Italia settentrionale e qui conoscerà l’abisso. Ma non si arrenderà mai e farà di tutto per sfuggire al mondo sommerso in cui è stata calata e per ridare dignità al dolore, trasformando le ingiustizie in ragione di lotta e di resistenza. Una storia vera, dei nostri giorni, che entra nel cuore del lettore e ci rimane per sempre.



Recensione:

Il libro "Vasandhi schiava in India, schiava in Italia" raccoglie in sé la testimonianza di una donna. 

Ciò che trovate nel testo è nientemeno che la storia della vita di Vasandhi. Vasandhi ha, infatti, raccontato allo scrittore Rinaldo Boggiani gli eventi che hanno contraddistinto la sua infanzia, adolescenza e vita adulta. 

Dallo scritto di Rinaldo Boggiani si percepisce la voce di Vasandhi. La penna dell'autore è stata in grado, con una prosa scorrevole, di trasportare su carta i dolori e le gioie della voce narrante. 

Ciò che più mi preme precisare è il fatto che leggere questo breve romanzo non è stato semplice dal punto di vista emotivo. Le poche pagine non devono ingannarvi facendovi pensare che si tratta di una lettura semplice. Personalmente ho faticato a concludere più di un capitolo al giorno per l'angoscia che ha scaturito nel mio animo. Questo è il punto di forza del volume, perché il narrato è stato disturbante a tal punto da trasmettere le sensazioni provate concretamente dalla protagonista del racconto. 

All'interno dello stesso, inoltre, si rileva uno scorcio di una realtà sociale a noi distante e poco nota, ovvero gli usi e i costumi dell'India, tra cui le caste o le vessazioni a cui sono soggiogate le donne e i bambini. 

Per le poche pagine da cui è costituito il libro non voglio aggiungere alcunché in questa mia riflessione personale, se non che il testo mi ha scossa intimamente. 

Rinnovo il monito esposto nella segnalazione di qualche mese fa: aiutate Vasandhi a diffondere la sua testimonianza per rendere sempre più reale il suo progetto "Un libro una pietra" e per salvare le altre tante fanciulle che come destino hanno solo la sua mala sorte.



"Per la prossima vita vorrei essere o un elefante al servizio del tempio o un grande albero. La gente mi cercherà per un po’ di sollievo dalla calura. In questa vita ho parlato troppo, avrò certamente sbagliato, ferito qualcuno; se sarò albero starò in silenzio, ascolterò gli altri, darò solo frescura e frutti, non correrò il rischio di ferire qualcuno.” 


lunedì 16 novembre 2020

Recensione "Tre amiche al lago" di Dora Heldt.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi racconto il mio pensiero su un libro che inaspettatamente ha catturato il mio cuore.



Titolo: Tre amiche al lago

Autore: Dora Heldt

Prezzo: 12,90 €

Pagine: 468

Editore: Tre60

Voto: 5/5 🌸




Trama:

Marie, Jule, Alexandra e Friederike sono amiche inseparabili.

Ogni anno, all’inizio dell’estate, si riuniscono nella casa al lago di Marie, dove trascorrono giornate spensierate confidandosi amori, segreti e sogni nel cassetto. Ma quando la loro amicizia viene troncata da un brutto litigio, ognuna prende la sua strada, perdendo completamente di vista le altre. 

Tuttavia, a distanza di anni, un tragico evento le obbliga a ritrovarsi.



Recensione:

"Tre amiche al lago" è un libro che mi è stato prestato. 

La copertina ha attratto immediatamente il mio sguardo, ma mai avrei immaginato di adorare la storia racchiusa nelle sue pagine. Ho, infatti, iniziato la mia esperienza di lettura con aspettative molto basse, per non dire nulle. 

Come a volte accade, ed è forse ciò che di più bello può avvenire quando si legge, il testo mi ha sorpresa, facendomi innamorare delle donne della trama: Marie, Jule, Alexandra e Friederike. 

Il tomo segue i punti di vista delle quattro protagoniste. Esse descrivono la quotidianità dei loro giorni, permettendo piano piano al lettore di conoscerle intimamente. 

Ciò che rende particolare ed emozionante il romanzo è appunto la capacità della scrittrice di essere riuscita a rendere realistici e noti i personaggi. Una volta terminato il libro si è consapevoli di star per abbandonare delle amiche, ormai care. 

Dora Heldt, con un ritmo incalzante, una prosa magistrale e alternando passato e presente, porta avanti la storia di una grande amicizia condivisa tra quattro ragazze adolescenti.

La loro amicizia inevitabilmente fa riaffiorare ai lettori i ricordi di un tempo oramai superato, tra cui le prime cotte, i segreti sussurrati, la paura e l'ansia di crescere. In altre parole, le pagine del tomo mostrano uno spaccato di vita e di esperienze comuni a qualsiasi donna. È altresì normale provare un pó di gelosia nell'osservare quanto fosse speciale e unico il legame di cui narra l'autrice. 

Tuttavia, fin dai primi capitoli si presume che qualcosa di grave ha spezzato il loro rapporto idilliaco, con il tempo rendendole del tutto estranee.

È allo stesso modo ben percepibile che la distanza è causa di una profonda sofferenza per tutte e quattro. 

I temi trattati sono svariati, ma il tutto si concentra principalmente su alcuni di essi, tra cui l'amicizia, l'amore, la gelosia, il tradimento e il perdono.

"Tre amiche al lago" è un tomo a cui non ho trovato alcuna pecca, ma che consiglio caldamente a tutti. Una storia senza tempo di un'amicizia che non potrà fare a meno di incantarvi. 

lunedì 9 novembre 2020

"Downton Abbey".

Ciao a tutti lettori! 

Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Downton Abbey".


Voto: 5/5 🌸





"Downton Abbey" è una serie televisiva britannica in costume ideata e scritta dall'attore e scrittore Julian Fellowes. È composta da 6 stagioni, per un totale di 52 episodi dalla durata di 48 minuti circa ciascuno. 





Ambientata nella fittizia Downton Abbey, tenuta di campagna nello Yorkshire del Conte e della Contessa di Grantham, il telefilm segue le vite dell'aristocratica famiglia Crawley e dei loro servitori a partire dal 15 aprile 1912, data di affondamento del Titanic. 

Il primo episodio inizia con la famiglia Crawley sconvolta dalla tragica notizia che tra le vittime a bordo del Titanic vi sono il cugino del conte James Crawley e suo figlio Patrick; quest'ultimo erede della loro proprietà. 

Venuto a mancare Patrick Crawley, essi, inoltre, apprendono che il nuovo erede è Matthew, un lontano cugino di terzo grado di cui non hanno la benché minima stima. 





La serie è stata accolta positivamente dal pubblico e dalla critica. Gli ascolti sono stati molto alti rispetto a quelli normalmente ottenuti da analoghe serie, raccogliendo innumerevoli premi e nomination. Addirittura nel 2011 è entrata nel Guinness dei primati come show dell'anno più acclamato dalla critica, diventando la prima serie britannica a vincere tale riconoscimento. 





"Downton Abbey" è un telefilm che cattura lo spettatore fin dai primi minuti.

La storia si dipana sui due piani della tenuta, i cosiddetti "piani alti" e "piani bassi", seguendo così parallelamente la vita degli aristocratici Crawley e quella dei loro domestici. 

Alle soglie del 1900 il mondo fino ad ora noto sta piano piano cambiando. Il divario tra le persone benestanti e il popolo è sempre più labile. Nel proseguire degli episodi è lampante che questo è uno dei temi su cui si fonda l'intera serie televisiva.

In merito lo spettatore non può far a meno di patteggiare per un fronte. Personalmente ho fin dal primo istante adorato "i piano bassi".

Ciò che dona bellezza a questo telefilm sono, oltre ai spettacolari costumi e alle eccezionali scenografie, i personaggi. Essi, grazie anche ai talentuosi attori, sono caratterizzati in maniera impeccabile, a tal punto da diventare dei soggetti intimamente noti allo spettatore, nei loro pregi e difetti.

"Downton Abbey" non è una serie televisiva in cui accadono degli stravolgimenti di trama inspiegabili o fantasiosi. Semplicemente racconta la storia di numerose vite collegate, per differenti cause, all'abitazione Downton Abbey. 

Tra i sussurri dei domestici e le risate della nobiltà lo spettatore osserva la società dei primi anni del 1900 e le novità che essa ha condotto nella storia.

"Downton Abbey" è una serie televisiva a dir poco emozionante e commuovente. Tra le più belle che io abbia mai recuperato.

lunedì 2 novembre 2020

Recensione "Nel nome del Giglio" di Lavinia Fonzi.

Ciao a tutti lettori!

Oggi finalmente condivido con voi il mio pensiero sul libro per cui ho organizzato il gruppo di lettura #gdlnelnomedelgiglio.


Titolo: Nel nome del Giglio 
Autore: Lavinia Fonzi
Prezzo: 13,90 €
Pagine: 297
Editore: Bookroad
Voto: 4/5 🌸




Trama:
1798. In Francia è da poco scoppiata la Rivoluzione e l’armata guidata da Napoleone Bonaparte ha cambiato le sorti dell’Italia. A Firenze un gruppo di giacobini cerca di rovesciare il governo del Granduca di Toscana. Tra loro c’è Bianca, giovane poetessa ingenua e romantica, che sogna di trovare l’amore della sua vita. Sedotta e abbandonata dall'affascinante Federico, si imbarca in una missione a Parigi affidatale dal padre morente: il suo compito consiste nell’avvicinare i politici francesi e convincerli a sostenere la causa dei giacobini italiani. Ma durante il lungo viaggio la ragazza si ritrova faccia a faccia con Federico, costretto a portare a termine lo stesso incarico per conto di una sua amante. Bianca deve suo malgrado collaborare con lui e, come se non bastasse, Parigi si rivela un’inaspettata fonte di pericoli.Tra intrighi, incontri con personaggi celebri - tra cui non manca Giuseppina Bonaparte - e incomprensioni, i due giovani dovranno portare a termine la loro missione, che culminerà in una congiura che mira dritta al centro del potere: Palazzo Pitti.


Recensione:
Lavinia Fonzi è un'autrice esordiente con cui ho avuto il piacere di collaborare per promuovere l'uscita del suo primo romanzo storico "Nel nome del Giglio". 
Ella è nata nel 1995, ma la sua giovane età non si evince dal libro. 
La novella scrittrice ha una prosa ammaliante. La lettura è scorrevole e dinamica. Questo è il pregio che fin da subito ho rilevato nella mia esperienza di lettura. 
A seguire, anch'esso immediatamente lampante, è l'accuratezza storica del lavoro di ricerca fatto dalla stessa.
Medesima precisione è stata attuata anche nelle descrizioni architettoniche o delle opere d'arte presentati nel corso della trama. 
Nonostante io sia un'autodidatta con i tomi storici e mi documento molto al riguardo, in questo testo ho trovato molte curiosità in fatto di usi, costumi, tradizioni e individui, come Paul Barras e Giuseppina Bonaparte, che non mi erano noti sulla realtà dell'Italia e della Francia alla fine del 1700. 
La storia racchiusa nelle pagine de "Nel nome del Giglio" narra le vicende dei due personaggi Bianca Donati e Federico Bernucci. 
Il racconto è semplicemente appassionante, seppur a volte mi è apparso un pó frettoloso, come nei primi capitoli o nella risoluzione di un tradimento locato a Parigi. Avendo parlato con Lavinia ho però scoperto che ciò è stato frutto di una scelta editoriale. Per colmare questa minima pecca spero che l'autrice doni a noi lettori altri libri su Bianca, poiché la mia curiosità non è stata del tutto appagata, voglio leggere altre pagine sulla sua vita. 
I protagonisti principali, Bianca e Federico, invece sono ben delineati e con l'evolversi degli eventi mostrano le varie sfaccettature del loro animo. In particolare, senza entrare in ulteriori spiegazioni per non rovinarvi il piacere della lettura, l'ultima accezione risalta con Federico.
Da lettrice e amante delle avventure non ho potuto che simpatizzare con le imprese della pura e caparbia protagonista Bianca. Bianca è quel personaggio femminile che ogni donna non può che adorare e anelare di diventare. Dolce e ingenua, ma all'occorrenza si dimostra essere forte e tenace, come le sue poesie. 
Dunque, concludendo le mie impressioni, consiglio a tutti i lettori di romanzi storici di recuperare questa novità letteraria per leggere la storia di due giovani che rappresentano i sogni e i sacrifici effettuati dagli uomini e dalle donne giacobini del passato per poter vivere e camminare su un suolo libero da presenze esterne. 

"La Toscana non poteva aspettare, avevano bisogno dell’aiuto dei francesi il prima possibile, era la loro unica occasione per essere finalmente liberi."

sabato 31 ottobre 2020

Recensione "Pumpkin Heads" di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks.

Ciao a tutti lettori e buon Halloween! 

Quest'anno non ho voluto fare una lettura horror a tema, ma ho deciso di recuperare una graphic novel dalle tinte più dolci. 
Ho potuto reperire la lettura di questa incantevole graphic novel grazie alla Casa Editrice Mondadori - Oscar Vault, che ringrazio infinitamente di cuore per questa ulteriore collaborazione.
Stasera, dopo aver finito di scrivere questa recensione, non potrò fare a meno di travestirmi e di stressare Stefano domandandogli: dolcetto o scherzetto? Dite che mi darà retta o mi affogherà tra le caramelle? 

Titolo: Pumpkin Heads
Autore: Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks
Prezzo: 20 €
Pagine: 224
Editore: Mondadori
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia, ma la sua amica Deja decide di trascorrere l'ultima serata visitando ogni stand della fiera. Nel frattempo, Josiah potrebbe perfino trovare il coraggio per parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni.


Recensione:
Rainbow Rowell è un'autrice a cui mi sono approcciata solo pochi mesi fa. Ciò che ho fin da subito apprezzato delle sue storie è l'euforia e la spensieratezza che la sua penna è in grado di infondere nell'animo di chi legge le sue opere.
"Pumpkin Heads" è una graphic novel e, tramite essa, per la prima volta noi lettori possiamo osservare ciò che solitamente la scrittrice Rainbow Rowell ci ha solo trasmesso a parole. 
Al riguardo, il tratto di Faith Erin Hicks è perfetto nel tratteggiare la dolcezza insita nei racconti di Rainbow Rowell.
Come si evince dal titolo, "Pumpkin Heads", la storia è ambientata durante una fiera in un campo di zucche ad Omaha. A render il tutto ancor più folkloristico gli eventi si susseguono nella serata di Halloween. 
In questo scenario il lettore segue le disavventure dei due protagonisti Josiah e Deja, i quali stanno vivendo la loro ultima serata di Halloween a casa prima dell'imminente partenza per il College. 
L'idea di Raimbow Rowell di situare la trama in un campo di zucche e i colori utilizzati da Faith Erin Hicks creano un'atmosfera ideale per chi cerca una lettura da effettuare per immergersi nella festa più autunnale dell'anno. A primeggiare vi sono i colori caldi dell'arancione, del giallo e del rosso, ma, a screziarli e a rammentare l'aspetto gotico della festività, sopraggiungono anche le tinte più cupe del nero e del viola. Inoltre, le zucche, il mais, le mele caramellate e i dolciumi portano con sé una ventata di odori che non possono non richiamare Halloween.
Ogni capitolo cela un breve e autoconclusivo accadimento. Ciò rende la lettura scorrevole e mai noiosa. Anzi, le tavole riflettono alla perfezione l'ironia che contraddistingue l'autrice Rainbow Rowell. 
I personaggi sono il punto di forza della storia. Differenti uno dall'altra, nello svolgersi della trama essi si aiutano e fanno tesoro dei consigli che si scambiano. In particolare, la forte presenza di Deja insegna al lettore a essere coraggioso e a non farsi sopraffare dalla paura.

Leggere questa graphic novel, insomma, mi ha permesso di compiere un tuffo nel passato. Ho ricordato il batticuore delle prime cotte, spesso idealizzate, e il timore di sbagliare nella scelta di quale cammino intraprendere per il futuro.
Nonostante io abbia oramai superato il target tipico delle opere di Rainbow Rowell, ogni volta ella sa catturarmi il cuore ed è in grado di ricordarmi che nella vita non bisogna mai perdere quel pizzico di ingenuità e di freschezza che abbiamo sperimentato nella nostra infanzia.
Consiglio a tutti voi di recuperare questa lettura.

venerdì 30 ottobre 2020

Le letture e i preferiti del mese di ottobre 2020.

Ciao a tutti lettori!

Esalo un respiro profondo prima di sedermi alla scrivania e mettere in ordine, nella mia mente e poi sul computer, le ultime novità che vi devo raccontare. Anche questo mese non sono poche.

Parto dal presupposto che il mese di ottobre da un anno a questa parte racchiude in sé un ricordo per me molto importante. Il giorno 8 ottobre 2019 mi sono laureata in Giurisprudenza. Sono orgogliosa di poter affermare di aver concluso un corso di studi tanto tortuoso. Eppure quel traguardo agoniato si è dimostrato l'inizio di un altro percorso. Infatti quest'anno ho iniziato a lavorare, ma ho anche continuato a studiare, tra Master e corsi singoli, per ampliare il mio titolo universitario. Passata l'emozione della laurea ho, insomma, in poco tempo compreso che quello è stato meramente il primo passo nella vita adulta. 

 


Ottobre racchiude in sé altre date a me care. Il 29 ottobre il mio blog lacantastoriedeiboschi.blogspot.it ha compiuto ben 3 anni! Quando ho per gioco iniziato a creare la pagina del blog mai avrei pensato di poter avere la costanza tale per portar avanti a lungo termine un progetto così impegnativo. Soprattutto non avrei mai nemmeno ipotizzato di riuscire a ottenere quelle piccole ma grandi soddisfazioni grazie al mio piccolo angolo di web. Tanti auguri Cantastorie dei boschi e grazie a tutti voi che leggete i miei articoli!


Invece il giorno immediatamente successivo, il 30 ottobre, il mio cagnolino Matisse ha compiuto ben 8 anni. Mi stringe il cuore il pensiero che sono già sei anni che quella piccola pallina di pelo nero scorrazza per casa e combina più guai di una mandria inferocita. Dovete sapere che io e il mio cane non andiamo molto d'accordo, ma ci facciamo dei dispetti a vicenda. Eppure, nel profondo, ci vogliamo davvero bene. Quindi tanti auguri piccola peste! 

 


A proposito di animali come posso non parlarvi di Ciuffo? A casa del mio fidanzato Stefano oramai quasi due mesi fa abbiamo trovato un piccolo nido, dentro al quale due piccoli pulcini rosei e spennati starnazzavano dei gridolini. Purtroppo uno di loro è caduto dal nido e, nonostante le varie chiamate ad enti e visite veterinarie, non siamo riusciti a salvargli la vita. Il fratellino, nominato da noi Ciuffo perché perennemente spennacchiato sul testino, invece con il tempo è cresciuto e si è ricoperto di piume. L'abbiamo spiato sul balcone nei primi tentativi di volo, negli incontri con la madre e nelle sue piccole disavventure, come quando è stato beccato da un corvo, finché è finalmente diventato un pennuto adulto ed è volato via. A volte però torna ad accovacciarsi sulla ringhiera del balcone, ma solo per un fugace momento. 

 


Per Halloween? Ancora non posso dirvi nulla, ma di sicuro io e Stefano festeggeremo in casa. Io certamente mi travestirò!

In quanto a collaborazioni anche questo mese ho qualche titolo che si è aggiunto nei miei archivi. Di autori esordienti ho da leggere "Georgiana" di Deborah Begali e "Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" di Cristina Barberis. Per la Casa Editrice Mondadori - Oscar Vault, invece, devo leggere la graphic novel "Pumpkin Heads" di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks.
Nel prossimo mese conto di recuperare queste letture e di parlarvene più nel dettaglio. 

 

 

Ecco, ora che vi ho aggiornato su tutte le ultime curiosità su di me e sul blog, posso indicarvi le letture e i preferiti del mese. 

 

Le letture e i preferiti del mese di ottobre. 

 



Le letture del mese:


I libri letti:
- "Tre amiche al lago" di Dora Heldt;
- "Vasandhi. Schiava in India, schiava in Italia" di Rinaldo Boggiani;
- "Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" di Cristina Barberis;
- "Nel nome del Giglio" di Lavinia Fonzi. 

 

I manga letti:
"Nana", volume 14 di Ai Yazawa. 

 

I fumetti letti:
"Pumpkin Heads" di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks. 

 

Il libro in corso di lettura: 

- "La sposa di Roma: il romanzo delle Vestali" di Debra Macleod;

- "Corinna. La regina dei mari" di Kathleen McGregor. 

 

 

I preferiti del mese:


- Libro: "Tre amiche al lago" di Dora Heldt

 


Il libro mi è stato prestato dalla mamma di Stefano ed è stato una vera sorpresa. L'immagine della cover e le poche righe della quarta di copertina mi hanno fin da subito intrigata, ma il contenuto mi ha a dir poco piacevolmente incantata. All'interno del romanzo vi è l'intreccio delle storie delle vite di quattro amiche che, piano piano, portano il lettore a scoprire cosa le ha così drasticamente divise. "Tre amiche al lago" rappresenta un viaggio all'interno delle emozioni, imperdibile!

 

- Fumetto: "Pumpkin Heads" di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks.

 


Un fumetto dolcissimo ed emozionante. La mia lettura a tema Halloween è stata questa stupenda graphic novel, ricca di zucche e mele caramellate. 

 

- Serie televisiva: "The walking dead", decima stagione. 

 


Dopo mesi di attesa è uscito l'ultimo episodio della decima stagione. L'episodio è stato bello e avvincente come gli altri episodi della serie tv. Fate uscire presto l'undicesima stagione! 

 

- Film: "Karate Kid". 

 


Nel mese di ottobre io e Stefano abbiamo guardato tutti i film della saga di "Karate Kid". Per me è stata la prima visione, ma subito ne sono rimasta colpita. Infatti subito dopo ho voluto recuperare la nuova serie tv "Cobra kai".

 

- Videogioco: "Crash Bandicott 4 - It's about time". 

 


Io e Stefano non potevamo lasciarcelo scappare e l'abbiamo comprato appena uscito. Bellissimo quanto impossibile, infatti io guardo Stefano giocare! 

 

 

Vi auguro uno splendido e magico novembre.
Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!

giovedì 29 ottobre 2020

3 anni de lacantastoriedeiboschi.blogspot.it

Ciao a tutti lettori!

Oggi pubblico solo un breve articolo per annunciarvi che il blog compie 3 anni!



Oggi, 29 ottobre 2020, sono tre anni esatti dal giorno in cui ho inaugurato il mio personale angolo sul web.

Con il tempo io e il blog siamo cambiati, ma in me permane la stessa emozione del primo giorno.

Ringrazio di cuore tutti voi che mi leggete e mi sostenete in questo progetto. La Cantastorie dei boschi non sarebbe la stessa senza ognuno di voi.

Tanti auguri Cantastorie dei boschi! 

lunedì 19 ottobre 2020

Recensione "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood.

Ciao a tutti lettori!

Come sta procedendo il vostro mese di ottobre? Io sono alle prese con gli impegni di lavoro e non ho ancora ingranato per bene. Sto un pó faticando a trovare il tempo per seguire i mille progetti che ho in mente. In realtà forse il problema è che ne ho troppi per la testa!



Titolo: Il racconto dell'ancella 

Autore: Margaret Atwood 

Prezzo: 16,80 €

Pagine: 398

Editore: Ponte alle Grazie

Voto: 4/5 🌸

 




Trama:

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione.



Recensione:

"Il racconto dell'ancella" è un romanzo di genere distopico. All'interno dello stesso è, infatti, presentato un mondo futuro, ma non troppo distante, e differente da quello che noi conosciamo.

Il testo è scritto in prima persona, motivo per cui il lettore è in grado di simpatizzare nel profondo con il vissuto della protagonista Difred. Eppure, sempre per la medesima accezione, il lettore talvolta fatica a capire dove si trova e in che cosa questo universo differisce dalla realtà a lui nota. 

La voce narrante appare quasi sussurrare ciò che vede e percepisce. I suoi pensieri sono spesso falsamente accondiscendenti verso ciò che osserva, mentre altre volte sono provocatori contro la società totalitaria e patriarcale. Questa bivalenza ha avuto il pregio di rendere la trama più accattivante e realistica, pagina dopo pagina. 

Parlando, invece, dell'ambientazione, Margaret Atwood localizza il suo racconto in un mondo devastato dalle radiazioni atomiche. In questo scenario gli Stati Uniti si sono tramutati in uno stato totalitario in cui vige il controllo della donna, o meglio del suo corpo. Ciò è stato conseguenza del fatto che nel periodo storico in questione sono rimaste poche donne in grado di procreare. Esse sono proprio le ancelle indicate dal titolo del tomo: fanciulle costrette a un’esistenza di schiavitù e obbligate a vestirsi nello stesso modo, con abiti rossi e lunghi fino ai piedi e sulla testa un copricapo bianco con della alette laterali, simile a quello usato dalle suore in epoca medievale. Ovviamente le stesse non detengono più alcuna libertà, come il diritto di parola, di lavorare o di avere una propria famiglia. Sono semplicemente degli strumenti nelle mani del regime. 

Nonostante l'originalità della storia e la bravura della prosa della scrittrice, eccelsa per non dire magistrale, a malincuore devo precisare che il libro non mi ha colpita come avevo in un primo momento ipotizzato. Il racconto è perturbante, perfetto per il genere di cui fa parte, ma purtroppo molte domande rimangono irrisolte al termine della lettura. Il tomo presenta molte lacune e, mano a mano che ci si avvicina al finale, la narrazione cala di bellezza e di attrattiva. Gli ultimi capitoli li ho letti per arrivare alla fine della storia, nulla di più. 

A parte quest'ultima precisazione vi consiglio di recuperare questa lettura, per me comunque imperdibile. Difatti, con l'espediente narrativo di un futuro fantascientifico Margaret Atwood ha voluto richiamare l'attenzione delle donne, ricordandole che la nostra più vera e piena libertà è ancora distante e che ogni giorno dobbiamo nel nostro piccolo lottare per mantenerla salda. 



"Vivevamo, come al solito, ignorando. Ignorare non è come non sapere, ti ci devi mettere di buona volontà. Nulla muta istantaneamente."