mercoledì 29 gennaio 2020

Le letture ed i preferiti del mese di gennaio 2020.


Ciao a tutti lettori!
Il primo mese dell'anno è stato sfiancante. 
Concluso il piccolo viaggio che io e Stefano ci siamo regalati per visitare Siena e le città limitrofe, come San Gimignano, San Galgano e Volterra, è stato arduo tornare alla quotidianità di tutti i giorni, perché ero conscia degli impegni che avrei dovuto assolvere. 
Tuttavia, a differenza dell'anno scorso, in cui ero una studentessa universitaria stanca di trascorrere la giornata a studiare, sono felice di definirmi finalmente appagata della mia vita. 
Sono soddisfatta del mio lavoro ed ora anche la mole di studio non mi scoccia, perché sto approfondendo i miei studi per poter svolgere la mansione che desidero svolgere nel mio futuro. 
Lo so, non vi ho ancora svelato con precisione cosa sto combinando lavorativamente, ma non è una mia svista, solamente voglio tenere ancora un pó per me questa parte della mia vita. 



Prima di passare ad elencarvi le letture ed i preferiti del mese di gennaio, vi riconfermo quanto ho indicato in uno degli ultimi articoli, ovvero che sul blog troverete un numero minore di scritti rispetto a quelli che siete soliti leggere.
Il motivo è lo scarso tempo che ho a disposizione a causa delle nuove responsabilità che costellano le mie giornate.
Ultimamente ho lottato contro il tempo ed ho cercato di mantenere lo stesso ritmo di sempre, ma in questo modo la scrittura ha incominciato a diventare un onere più che un piacere.
Quindi, gli articoli non mancheranno, saranno pochi ma qualitativamente molto curati.



Ora passo ad elencarvi le letture ed i preferiti del mese di gennaio.


Le letture ed i preferiti del mese di gennaio.




Le letture del mese:

I libri letti:
- "Il cerchio di pietre" di Diana Gabaldon;
- "La Signora dei fiumi" di Philippa Gregory;
- "Moll Flanders" di Daniel Defoe;
- "La portinaia Apollonia" di Lia Levi. 



I libri in lettura:
- "It" di Stephen King;
- "Cime tempestose" di Emily Brontë.



I preferiti del mese:


- Libro: "La Signora dei fiumi" di Philippa Gregory.




Non potevo nominare il libro di Diana Gabaldon, sarei risultata scontata e banale, quindi ho voluto indicarvi Philippa Gregory. 
Nel corso degli anni ho ripetutamente evitato di iniziare i libri di questa autrice, perché ho sempre temuto di rimanerne delusa. Quindi, è stata ancor più una meravigliosa sorpresa adorare il suo testo, che è diventato uno dei miei preferiti in assoluto. 



- Film: "Piccole donne".




Durante il mese di gennaio io e Stefano siamo stati spesso al cinema, ma questa pellicola è stata quella che più mi ha colpita. 
La suddetta pellicola cinematografica mi ha emozionata fin dai primi minuti. Ho pianto, tanto, e mi sono ritrovata ad amare ogni scelta esplicata dalla regia. 



- Videogioco: "Dragonball Z".




Io e Stefano stiamo riguardando l'anime e stiamo contemporaneamente giocando al nuovo videogioco tratto dall'opera manga di Akira Toriyama. 
Inutile dire che siamo felici come due bambini! 



Vi auguro uno splendido e magico febbraio.
Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!


lunedì 20 gennaio 2020

Recensione "La Signora dei fiumi" di Philippa Gregory.


La signora dei fiumi
Ciao a tutti lettori!
Come sta procedendo il vostro primo mese dell'anno? Io sono letteralmente sommersa dal lavoro e dallo studio, circostanza che si comprende dando un veloce sguardo al mio blog.
Ultimamente infatti non riesco a pubblicare più di un articolo alla settimana, ma penso che voi possiate comprendere senza giudicare in malo modo il mio costante impegno su questa pagina web. Anzi, in realtà, trovo molto più congeniale, oltre che pratico, proporvi un solo scritto a settimana, perché penso che ciò mi permetta di condividere un elaborato costruito in modo migliore.
Ad ora non so se la programmazione del blog rimarrà tale o se tornerò a postare due articoli a settimana, ma per un certo periodo penso che continuerò a tenere questo ritmo.



Titolo: La Signora dei fiumi 
Autore: Philippa Gregory 
Prezzo: 11,90 €
Pagine: 527
Editore: Sperling & Kupfer
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Francia, 1430. 
Jacquetta di Lussemburgo è una dei discendenti dei duchi di Borgogna, la cui stirpe si dice abbia ereditato il dono della preveggenza dalla mitica capostipite Melusina, divinità del fiume, in grado di leggere il futuro nello scorrere delle acque. 
Ella è poco più di una bambina quando viene data in sposa al duca di Bedford che, convinto dei suoi poteri divinatori, la introduce al misterioso mondo dell'alchimia. Tuttavia, all'età di diciannove anni, la duchessa si ritrova prematuramente vedova e, sfidando qualunque convenzione, si unisce in seconde nozze al ciambellano del marito Richard Woodville, un giovane di belle speranze e di umili origini al quale già da tempo la legava un amore segreto e proibito. Grazie all'ambizione di lui e al proprio fascino e carisma, in breve tempo Jacquetta conquista un posto di primo piano alla corte dei Lancaster. 



Recensione:
“La Signora dei fiumi" ("The Lady of the Rivers") è il terzo volume che la scrittrice Philippa Gregory dedica a La Guerra dei Cugini, successivamente chiamata La Guerra delle due rose. Tuttavia, chi, come me, desidera leggere la saga in ordine cronologico deve iniziare la propria lettura con questo tomo, in quanto il testo in merito copre gli anni dal 1430 al 1464. 
La saga è composta da sei libri e racconta lo scontro, all’interno della Casa Reale inglese dei Plantageneti, tra i casati di Lancaster, che discendono in linea diretta dal figlio maggiore di Enrico III d'Inghilterra e che considerano se stessi legittimi, e di York, che derivano invece dal figlio minore di Enrico III, per il possesso della corona di Inghilterra dal 1455 al 1485.
Ognuno dei sei romanzi è dedicato ad una protagonista femminile differente, a conferma della particolare predilezione della scrittrice britannica per le donne che vivono all’ombra della storia inglese ma che si rivelano in molti casi decisive. 
"La Signora dei fiumi" narra la storia di Jacquetta di Lussemburgo, discendente dei duchi di Borgogna, famiglia che come capostipite vanta la figura di Melusina, una divinità del fiume in grado di leggere il futuro nello scorrere delle acque. 
Jacquetta fin da piccola è certa di avere qualche dote peculiare, ma sarà la sua prozia ad iniziarla e a renderla consapevole del proprio potenziale. 
Queste sue anomale capacità, però, sono nell'arco della sua vita spesso fonte di dolore e di sofferenza. Accanto alla frustrazione del non riuscire a comprendere come gestire il suo enorme potere ella, infatti, diventa ricorrentemente oggetto di curiosità da parte del prossimo. In merito nel 1433 la giovane è costretta a sposare l'anziano duca di Bedford, un uomo che con lei si dimostra giusto e buono, ma che non sarà mai capace di amarla, in quanto il loro matrimonio si dimostra essere solo un espediente da lui ideato per ottenere delle previsioni del futuro da parte di Jacquetta. 
A soli due anni dal matrimonio, però, egli muore e la fanciulla sarà libera di seguire il proprio cuore e di scoprire l'amore. 
Da questo istante la protagonista muta in una donna forte, tenace e coraggiosa, che non demorde di fronte a nessuna difficoltà della vita e lotta con ardore per la sua famiglia. 
La narrazione in prima persona al tempo presente in un primo istante mi ha scombussolata e non ha riscontrato il mio apprezzamento, finché, una volta abituata allo stile dell'autrice, sono stata ammaliata dalla trama e dalla prosa. La scrittura nelle prime pagine appare lenta, ma con l'evolversi del racconto muta drasticamente, diventando a sua volta incalzante e poetica. 
Gli eventi storici nei primi capitoli non mi avevano a loro volta accontentata, in quanto rimanevano ai margini della trama, ma con il proseguire delle pagine hanno ottenuto la giusta importanza, attraverso approfondimenti ed analisi più intrusive. 
L'amore, però, in tutte le sue connotazioni, rimane la componente più importante del libro, circostanza che non mi ha creato alcuna problematica. 
La magia, invece, non è un'accezione di primario rilievo, ma è accennata quel tanto per donare un alone fosco di magia, rendendo in questo modo il racconto verosimile e non eccessivamente fiabesco. Nel testo vi è anche un forte richiamo alle leggende ed alle superstizioni. 
Philippa Gregory, inoltre, affianca il fato alla stregoneria. La ruota della fortuna è un'immagine che irrompe più volte nella narrazione e che, tramite le disavventure dei personaggi, ammonisce il lettore su quanto la fortuna e la disfatta siano strettamente connesse in un precario equilibrio. 
Nonostante alcune titubanze che durante la lettura sono affiorate nella mia mente, proseguendo nella lettura ho ritrattato tutte le pecche che in un primo momento pensavo di indicare per questo volume. 
Nel complesso ho adorato questo libro e non vedo l'ora di leggere il volume successivo. 



"<<Alcune donne della nostra famiglia possiedono il dono della preveggenza,>>  osserva a voce bassa. <<alcune di loro hanno ereditato i poteri di Melusina, poteri del mondo dove vive. Alcuni di noi sono figlie sue, sue eredi.>>"

mercoledì 15 gennaio 2020

Recensione "Il cerchio di pietre" di Diana Gabaldon.


Ciao a tutti lettori!
Oggi vi parlo del libro che mi ha accompagnata negli ultimi giorni del 2019 e nelle prime settimane del 2020.



Titolo: Il cerchio di pietre 
Autore: Diana Gabaldon
Prezzo: 14 €
Pagine: 584
Editore: TEA
Voto: 5/5 🌸





Trama:
1945. 
Claire Randall, durante una seconda luna di miele in Scozia, vive un'avventura straordinaria: attraverso il magico cerchio di pietre di Craigh na Dun viene catapultata nelle Highlands del 1743. Qui conosce il giovane Jamie Fraser, un nobile giacobita, con cui vive un'intensa storia d'amore. 
Nei tre anni successivi viene coinvolta in intrighi e pericoli a causa della lotta fra clan scozzesi e della guerra fra Scozia e Inghilterra, che sfocia nello storico scontro nel Campo di Culloden. 
Claire purtroppo sa che quella battaglia sarà fatale per gli scozzesi e, in attesa di un bambino, si fa convincere da Jamie a fare ritorno nella sua epoca.



Recensione:
"Il cerchio di pietre" è il quarto volume della saga "Outlander" di Diana Gabaldon.
Come in ogni articolo vi ricordo che l'edizione italiana a partire dal secondo libro ha suddiviso ogni tomo in due volumi, quindi il testo in questione identifica la prima parte del terzo titolo dell'opera originale in inglese.
Il libro si svolge parallelamente tra passato e futuro. 
In questi due archi temporali differenti il lettore ritrova Jamie ferito ed agonizzante nel campo di battaglia di Culloden e Claire in un futuro lontano, madre di Brianna ed in balia dei ricordi della Scozia del 1700 che la perseguitano.
Il protagonista di questo volume è senza alcun dubbio Jamie. Diana Gabaldon, infatti, segue per la maggior parte del narrato il suo vissuto.
James, dopo aver condotto Claire al cerchio di pietre ed averla costretta a tornare in un futuro più ameno per proteggere il loro piccolo, vive nello sconforto e nella disperazione. Insensibile alla propria incolumità spera e tenta ripetutamente di morire, ma la sua sfacciata fortuna lo salva da ogni pericolo.
Claire, dal canto proprio, non vive una vita più felice. Schiava di un destino che ha non ha scelto, conduce la propria esistenza come un fantasma. La sua mente ed il suo cuore sono oltremodo inaccessibili, celati in un passato distante duecento anni.
Inoltre in questo titolo ritroviamo Brianna, la figlia di Jamie e Claire, e Roger, tra i quali inizia finalmente a nascere un sentimento più profondo del semplice rispetto reciproco. 
In particolare, però, spicca per importanza la figura di Brianna. La giovane, difatti, raffigura il frutto dell'amore di Jamie e Claire. Nella sua persona, invero, rivivono e risaltano alcune doti del padre, come la tipica testardaggine che contraddistingue ciascun Fraser, ed altre della madre, come il coraggio e la passione con cui si cimenta in tutto ciò che fa.
La scrittura di Diana Gabaldon anche in questo testo mi ha stupita per la fluidità con cui racconta la storia, senza essere mai ridondante e prolissa nelle descrizioni, lasciando però ugualmente trasparire una perfetta immagine di quanto da lei espresso. 
Parallelamente, la trama è intrigante e cattura l'attenzione del lettore. 
Rispetto ai precedenti volumi questo titolo è ancor più intenso ed emotivo. Quest'ultima accezione è stata conseguenza del fatto che la psiche dei protagonisti è in questo libro ancor più intrusiva di quanto lo sia stata nei precedenti tomi. 
"Il cerchio di pietre" ha suscitato nel mio animo varie sensazioni e, a distanza di svariati giorni dalla fine della lettura, mi scalda tutt'ora il cuore di forte emozioni. 



“Sono un uomo? Per desiderarti così disperatamente che nient'altro conta? Per vederti e sapere che sacrificherei l'onore, la famiglia o la vita stessa per giacere con te, anche se poi mi lascerai?"

mercoledì 8 gennaio 2020

"Death Note".


Ciao a tutti lettori!
In questo articolo vi presento l'anime "Death Note".





Voto: 5/5 🌸


"Death Note" è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata. È stato serializzato in Giappone dal 2003 al 2006 sul settimanale Weekly Shōnen Jump dalla casa editrice Shūeisha e poi raccolto in dodici volumi tankōbon. L'edizione italiana è stata curata da Planet Manga, etichetta della Panini Comics, che ha pubblicato l'opera dal 2006 al 2008.


Al manga hanno fatto seguito numerose opere derivate. Una serie televisiva anime di 37 episodi, oggetto dell'articolo qui in merito, prodotta da Madhouse e diretta da Tetsurō Araki, è andata in onda in Giappone dal 2006 al 2007 su Nippon Television. I diritti per l'edizione italiana sono stati acquistati da Panini Video, che ha trasmesso la serie nel 2008 sul canale MTV. Sono stati prodotti, inoltre, cinque lungometraggi e una miniserie televisiva live action, un dorama, un musical, due light novel e vari videogiochi.





La storia si incentra su Light Yagami, uno studente delle scuole superiori che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note, gettato sulla Terra dallo shinigami Ryuk. 
L'oggetto in questione dona all'utilizzatore il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il suo nome sul quaderno mentre ci si figura mentalmente il volto. 
Light intende usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e creare un mondo libero dal male, ma i suoi piani sono contrastati dall'intervento di Elle, un investigatore privato chiamato a indagare sul caso delle misteriose morti dei criminali.





"Death Note" è una delle storie nipponiche più note degli ultimi anni. 
L'idea alla base della trama è semplice, ovvero rappresenta un ragazzo brillante che un giorno trova per puro caso un quaderno avente il potere di vita e di morte sulle persone. Dal momento in cui afferra questo semplice pezzo di carta Light si sente immediatamente investito di un potere quasi divino e si sente in dovere di cambiare ciò che lo circonda. 
Quindi, lo spettatore osserva l'animo di Light mutare drasticamente durante il susseguirsi degli episodi. Inizialmente il giovane vuole aiutare le persone deboli a difendersi dalle persone meschine, ma la voglia di fare del bene lo conduce repentinamente a fare a sua volta del male. 
Difatti, Light si nomina giudice della giustizia, seppur in realtà finisce per trasformarsi in uno dei cattivi che ha giurato di combattere. 
Ed è questo labile confine tra ciò che è giusto ed errato effettuare che ha fatto diventare "Death Note" uno dei manga ed anime di maggior successo.




Personalmente ho adorato l'anime, anche se ad ora non ho ancora recuperato la lettura dell'opera.
"Death Note" è un'opera particolare, tutta da scoprire, che vi farà riflettere sulla legalità dell'auto-giustizia, ma soprattutto vi scombussolerá perché, nonostante tutto, non potrete fare a meno di tifare per il cattivo della storia.