lunedì 27 aprile 2020

Le letture e i preferiti del mese di aprile 2020.


Ciao a tutti lettori!
In questo periodo in cui siamo tutti costretti a casa per proteggere la nostra salute, è facile farsi prendere dallo sconforto. Tuttavia, volendo vedere il lato positivo della situazione, mi rammento ogni giorno quanta tranquillità ho, più o meno, acquisito. L'aver potuto arrestare la vita frenetica che stavo conducendo nell'ultimo anno mi ha, infatti, permesso di portare avanti i miei doveri, lavorativi e di studio, con meno apprensione e di godermi la compagnia dei miei cari.
Ovviamente mi mancano gli svaghi della vita di prima, soprattutto trascorrere del tempo con Stefano e festeggiare il suo compleanno insieme, ma, allo stesso istante, insomma, sto cercando di adattarmi a questa nuova esistenza senza lamentarmi troppo.

Ora, nel breve sunto che segue, vi elenco le letture ed i preferiti dell'ultimo periodo, così da poter spendere due parole sulle novità dell'ultimo mese.


Le letture e i preferiti del mese di aprile.




Le letture del mese:

I libri letti:
- "Sindrome da cuore in sospeso" di Alessia Gazzola;
- "Dio di illusioni" di Donna Tartt;
- "La lotteria" di Shirley Jackson;
- "Il libro dei tre" di Lloyd Alexander;
- "Christine la macchina infernale" di Stephen King.


I manga letti:
- "Nana", volume 10, di Ai Yazawa;
- "Occhi di gatto", volume 7, di Tsukasa Hōjō.


Il libro in corso di lettura:
"A sangue freddo" di Truman Capote.



I preferiti del mese:
- Libro: "Dio di illusioni" di Donna Tartt. 




"Dio di illusioni" è uno dei titoli che nell'ultimo periodo mi ha consigliato di leggere mia sorella. 
L'ho adorato, sul blog trovate la recensione in merito, per il senso di inquietudine e di spaesamento che ha saputo farmi provare per tutta la durata del libro.



- Manga: "Nana", volume 10, di Ai Yazawa.

 


Ho atteso con impazienza di poter rileggere questo volume e, una volta nelle mie mani, l'ho divorato in un paio di ore. 
Riconfermo che "Nana" è in assoluto il mio manga preferito.



- Film: "Proposta indecente". 




Ebbene, nonostante la fama che lo precede, non avevo mai visto questo film prima d'ora.
Demi Moore in questo pellicola cinematografica cattura lo sguardo dello spettatore. È impossibile notare altro al di fuori della sua straordinaria bellezza.



- Serie televisiva: "Doc - nelle tue mani". 




Non sono solita apprezzare le serie tv targate Rai, ma questa mi ha intrigata fin dal primo episodio. 
La mia unica paura è che non potremo avere presto la seconda stagione.



Vi auguro uno splendido e magico maggio.
Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!


lunedì 20 aprile 2020

Recensione "Dio di illusioni" di Donna Tartt.


Ciao a tutti lettori!
Oggi condivido con voi il mio pensiero su un libro entusiasmante che mi ha consigliato mia sorella.



Titolo: Dio di illusioni 
Autore: Donna Tartt
Prezzo: 13 €
Pagine: 622
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Voto: 5/5 🌸





Trama:
In un piccolo e raffinato college nel Vermont, cinque ragazzi seguono con trasporto le lezioni del loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. 
Insieme i cinque ragazzi vivono studiando e concedendosi dei weekend di svago, in cui si abbandonano agli stordimenti dati loro dall'alcol, dalla droga e da alcuni proibiti giochi d'amore per celare nel modo meno doloroso il ricordo di un crimine di inaudita violenza.



Recensione:
Richard, dal primo istante in cui giunge presso il college nel Vermont, rimane incantato nell'osservare i quattro studenti che seguono le lezioni di greco antico del professor Julian, attorno ai quali aleggia un'aura che li fa apparire come degli esseri eterei. 
Richard è ammaliato dalle loro figure e desidera entrare a far parte di quella ristretta élite, tanto che, pur di essere accettato dal docente, mente sulle proprie umili origini. Egli, difatti, differentemente dagli alunni che il docente è solito selezionare per comporre la propria stretta cerchia, non proviene da una famiglia agiata e altolocata. 
Richard, convinto il professor Julian, inizia a frequentare le lezioni di greco antico e, parallelamente, incomincia a conoscere i suoi nuovi compagni di studio. Egli è imbarazzato di fronte alla profonda conoscenza che essi detengono in merito alle opere classiche e, allo stesso istante, invidia il loro mondo frivolo e privilegiato, in cui non bisogna contare gli spiccioli nel portamoneta e non è necessario ordinare la pizza meno costosa. In breve tempo, seguendo il rancore e il disprezzo nei confronti di una vita che non lo appaga, Richard si trova catapultato in un mondo di menzogne e sotterfugi, luogo dove, con il proseguire della trama, i valori morali ed etici si diradano fino a scomparire. 
Il lettore segue gli accadimenti dell'intero gruppo tramite lo sguardo di un solo componente, quello di Richard. In questo modo l'autrice con il suo libro d'esordio "Dio di illusioni" accompagna il lettore all'interno di una storia di un'amicizia che condurrà tutti i personaggi sull'orlo del baratro della follia. 
Al riguardo, essi, accecati dalle parole del professore, fanno propri i ragionamenti e le credenze di Julian, fino a smarrire ciò che è lecito fare da ciò che non può essere attuato, ritrovandosi a praticare dei riti in cui l'alcol, la droga ed il sesso sono i percursori per l'esplicazione di efferati atti. 
In particolare, fin dalle prime pagine Donna Tartt mostra qual è il grave errore in cui hanno cooperato quattro dei cinque ragazzi, ma ciò non diminuisce la curiosità del lettore nel voler scoprire come si evolvono le situazioni.
Ciò che più mi ha stupita, però, è la scrittura dell'autrice, aulica senza risultare barocca, lineare e fluida, ma non per questo semplice.
Concludendo, non posso fare a meno di consigliarvi questo libro, in cui non mi è stato possibile rilevare nessun difetto, ma solo tanti spunti di riflessione personale.


lunedì 13 aprile 2020

Recensione "It" di Stephen King.


Ciao a tutti lettori!
Come avete trascorso le giornate di Pasqua e Pasquetta?
Io mi sono riposata solo durante la domenica di Pasqua, mentre a Pasquetta sono stata costretta a riaprire i libri di studio. In compenso, però, ho mangiato tanta cioccolata, un problema per la mia linea, ne sono consapevole, ma mi è stata utile per distrarmi dalle preoccupazioni dell'ultimo periodo.
Oggi, invero, non sono qui per parlarvi dei miei giorni festivi, ma per presentarvi il mio pensiero su uno dei libri più famosi dell'autore Stephen King.



Titolo: It
Autore: Stephen King 
Prezzo:  21,90 €
Pagine: 1206
Editore: Sperling & Kupfer
Voto: 3/5 🌸





Trama:
In una cittadina americana, un gruppo di ragazzini, esplorando per gioco le fogne, scopre una creatura mostruosa che si è appena risvegliata da un sonno primordiale e decidono di chiamarla "It". 
Molti anni dopo, l'essere terrificante It ricomincia a chiedere il suo tributo di sangue e gli stessi ragazzini, ormai adulti, abbandonano famiglia e lavoro per tornare a combatterla.



Recensione:
Avendo amato le trasposizioni cinematografiche del testo "It" di Stephen King ero certa che anche il libro sarebbe rientrato tra i miei titoli preferiti. Eppure la lettura di questo tomo non mi ha entusiasmata, ma anzi devo ammettere che mi ha annoiata.
Il testo racchiude in sé una storia che dal punto di vista della trama non può essere contestata in alcun modo. Difatti, la storia, seppur intricata, è coerente a sé stessa. In altri termini, nessun evento della storia o azione dei personaggi appaiono incoerenti.
Allo stesso modo, però, in questo particolare libro l'essere prolisso di Stephen King nelle descrizioni mi è apparso spesso eccessivamente ridondante, rendendo la trama noiosa e pedante, soprattutto nella seconda parte del volume.
Ciò nonostante lo scrittore anche nel testo qui in analisi è stato abile a far provare al lettore un forte senso di inquietudine. La paura, come sempre Stephen King ci insegna, non è però scaturita da un mostro, in questo caso It, ma dall'uomo stesso. L'uomo è un essere dotato di un'intelligenza indescrivibile, ma che, storicamente parlando, ha anche dimostrato di saper compiere i gesti più efferati e disumani. Al riguardo, l'autore nelle sue opere pone per scritto i sentimenti più scabrosi e perversi che un individuo può nutrire nel proprio animo, esponendoli nella loro più cruda realtà. Nel testo esempi di questo genere sono innumerevoli, dal signore anziano che rientra in casa quando vede un bambino vittima dei bulli davanti alla staccionata della propria dimora o dall'uomo adulto che prova una malata attrazione verso il corpo di una ragazzina nel pieno della sua adolescenza. Personalmente ho faticato a leggere un racconto tanto crudo, spesso caricato da parole e frasi oscene. Tuttavia, sono consapevole che ciò ha garantito a Stephen King di mostrare in modo plateale la parte più disgustosa della cittadina americana protagonista del suo romanzo.
Derry è una città che cela nelle sue oscure cavità un'entità malefica che la infesta. It è un essere che assume per la gran parte del romanzo le fattezze di un clown, una delle più stereotipate paure infantili, ma che, allo stesso modo, muta aspetto sulla base dei timori dei soggetti a cui decide di mostrarsi. 
Accanto alla paura e alle tecniche con cui i personaggi cercano di esorcizzare i propri più inquietanti incubi, lo scrittore elabora altre tematiche, come l'amicizia, il bullismo, il razzismo e le violenze domestiche.
Concludendo, nonostante quest'opera non sia riuscita a sortire l'effetto da me sperato sono felice di aver recuperato una delle opere più famose di Stephen King e, per giunta, so che la storia rimarrà impressa nella mia memoria per lungo tempo.


lunedì 6 aprile 2020

"The White Queen".


Ciao a tutti lettori!
Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "The White Queen".





Voto: 5/5 🌸


"The White Queen" è una serie televisiva britannica di genere storico, basata sui romanzi "La regina della Rosa Bianca", "La regina della Rosa Rossa" e "La futura regina" appartenenti alla serie "La guerra dei cugini" di Philippa Gregory. 
La serie tv è composta da un'unica stagione, per un totale di 10 episodi da 60 minuti circa ciascuno.





Le vicende narrate si svolgono a partire dal 1464, periodo in cui gli York e i Lancaster sono in guerra per il trono di Inghilterra.
Quando gli York conquistano il trono Elisabetta Woodville, vedova e con due figli da mantenere, si ritrova senza più alcun potere e possedimento. La giovane donna, quindi, per permettere ai propri figli di vivere una vita dignitosa, affronta il re Edoardo IV. 
Tuttavia, Edoardo ed Elisabetta si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi nonostante l'opposizione di Richard Neville, conte di Warwick e consigliere del re, uomo più interessato al potere che ai sentimenti del proprio sovrano.





"The White Queen" è una serie televisiva che mi ha avvicinata alla Guerra delle Due Rose, periodo storico che nelle scuole italiane viene accennato solo in un paio di righe. 
Non possedendo delle basi storiche appropriate è stato complesso all'inizio comprendere cosa stavo osservando. I miei dubbi sono stati, però, dipanati quando, parallelamente alla visione degli episodi, ho iniziato a leggere il primo volume, in ordine cronologico, della saga di Philippa Greggory, ovvero "La signora dei fiumi", testo che analizza gli accadimenti storici precedenti all'avvento degli York sul trono d'Inghilterra. Successivamente ho anche consultato un saggio storico che mi ha ulteriormente permesso di avere un'idea più approfondita di questa sanguinaria lotta tra le casate York e Lancaster. 
La serie tv, posso dunque affermare, che riprende quasi pedissequamente gli accadimenti storici realmente verificatisi, senza tralasciare le leggende e i miti che aleggiano sui suoi protagonisti, come l'accenno ai poteri magici delle donne Woodville. 
Ciò che più ho apprezzato è il fatto che la serie televisiva, seguendo la scelta letteraria di Philippa Greggory, ha mostrato la guerra tramite lo sguardo di tre donne, Elisabetta Woodwille, Anne Neville e Margaret Beaufort. In questo scenario i personaggi maschili appaiono valorosi e coraggiosi, ma a risaltare sono le protagoniste femminili. In altri termini, Philippa Greggory ha innalzato la figura della donna, non relegandola a mero oggetto di desiderio o contesa degli uomini, ma ponendola a capo delle scelte e della riuscita delle spedizioni militari. 
Il fascino di queste donne è oltremodo accentuato dall'aura magica con la quale vengono avvolte. La magia e la religione, infatti, si intrecciano e la preghiera e la formula magica diventano la loro personale spada con cui combattono una contro l'altra. 
Nel complesso la serie televisiva è dinamica e cattura l'attenzione dello spettatore. Nessun episodio è stato, infatti, tedioso.




Dunque, consiglio caldamente il recupero di questa breve ma intensa serie televisiva.