lunedì 30 novembre 2020

Le letture e i preferiti del mese di novembre 2020.

Ciao a tutti lettori!

Il mese di novembre è stato atteso a lungo e con timore. A inizio agosto io e Stefano abbiamo ricevuto con gioia la notizia del suo superamento dello scritto dell'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di avvocato, ma, allo stesso istante, siamo poi rimasti per tre mesi in uno stato di inquietudine, sia per l'orale difficoltoso che per la situazioni sanitaria mondiale. Il periodo storico che stiamo vivendo ha reso tutto più ansioso e incerto, poiché fino al giorno precedente non è stato per lui scontato poter sostenere l'orale. Eppure, il 5 novembre Stefano è diventato Avvocato! Io, onestamente, non ho mai dubitato delle sue capacità, ma sono ancora emozionata a scrivere di quella serata in cui mi ha telefonata per darmi la bella notizia.

I giorni di novembre hanno portato con sé un'altra emozionante novità: un mio racconto è stato selezionato tramite un Concorso Nazionale letterario, "Concorso letterario RuleDesigner racconti da sogno 2020", per entrare a far parte di un'antologia. Il mio scritto sarà presente nel terzo volume della raccolta di racconti, ma vi saprò dare ulteriori notizie più avanti. Fino ad ora spero che parteciperete alla mia indescrivibile felicità e soddisfazione.

Ora passo a elencarvi le letture e i preferiti del mese. 



Le letture e i preferiti del mese di novembre. 





Le letture del mese:


I libri letti:

- "La sposa di Roma" di Debra May Macleod;

- "Twilight" di Stephenie Meyer;

- "Corinna. La regina dei mari" di Kathleen McGregor;

- "La panne" di Friedrich Dürrenmatt. 


Il manga letto:

"Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio", volume 1, di Chuya Koyama. 


I libri in corso di lettura:

- "Seconda possibilità" di Stefania Ottaviano;

- "New Moon" di Stephenie Meyer. 



I preferiti del mese:


- Il libro: "Twilight" di Stephenie Meyer. 



Rilettura che mi ha catapultata indietro di undici anni. Bellissimo ed emozionante come una volta. In altre parole sono di nuovo innamorata di questa storia. 


- Il manga: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" di Chuya Koyama. 



Tra le letture del mese di novembre è subentrata questa nuova scoperta grazie a un consiglio datomi da Stefano. Sempre assieme stiamo recuperando sia la visione dell'anime che la lettura del manga. 


- Il film: "Dracula". 



Uno dei miei film che preferisco. A mio avviso addirittura più bello del romanzo da cui è tratto. 


- La serie televisiva: "Cobra Kai". 



Ebbene, Stefano avevi ragione! Sono letteralmente ossessionata da questa serie. Quindi, quando arriva l'8 gennaio? Voglio vedere subito la terza stagione. 



Vi auguro uno splendido e magico dicembre.

Un abbraccio dalla Cantastorie dei boschi!

martedì 24 novembre 2020

Recensione "Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" di Cristina Barberis.

Ciao a tutti lettori!

Questa settimana ho deciso di pubblicare sul blog ben due articoli. Oggi parliamo di un'autrice emergente.



Titolo: Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata

Autore: Cristina Barberis

Prezzo: 13 €

Pagine: 277

Editore: Autopubblicato

Voto: 3/5 🌸






Trama:

Siamo negli anni Venti del XVIII secolo, nel mar dei Caraibi. Tra arrembaggi, bevute, risse e viaggi una pirata donna e il suo equipaggio si troveranno ad affrontare la lotta per la sopravvivenza e per il proprio posto nel mondo. Veronica è una pirata che ha abbracciato una vita del tutto inconsueta, al di là di ogni regola e legge della società civile. Dotata di coraggio e forza di volontà attraversa i Caraibi come capitana della propria nave, in cerca di tesori, di vendetta e di avventura. Quello che troverà sarà ciò che non ha mai cercato.



Recensione:

I pirati sono delle figure storiche che da sempre suscitano fascino nella mia mente. Per questo motivo ho deciso di propormi all'autrice Cristina Barberis per leggere e recensire il suo primo romanzo pubblicato. 

"Il destino è il mare: Cronache di una vita da pirata" è un libro da cui si desume la profonda conoscenza dell'autrice sul tema da lei trattato. La terminologia come l'ambientazione con cui costruisce il suo scritto sono, infatti, approfonditi e curati. 

Con il proprio volume Cristina Barberis scardina le false credenze che i non esperti detengono a causa delle trasposizioni cinematografiche o cartacee. 

L'accuratezza del narrato è accompagnata da una prosa scorrevole. Il tomo si presta a farsi leggere senza nessuna difficoltà. Una pecca che devo al contempo rilevare è la presenza di vari errori grammaticali o di battitura, ma ciò dipende dall'assenza di un editor. Sempre per la mancanza di un revisore sono numerose le ripetizioni di immagini o di concetti. A mio avviso, per quanto sia godibile, il libro è inficiato dalla presenza di una figura esperta che sappia eliminare queste inesattezze.

Tuttavia ciò non rende la trama meno accattivante. Come si evince dal titolo del romanzo Cristina Barberis narra le cronache di una tipica vita di mare. Tra arrembaggi e avventure navali, espongo un'altra importante specificazione, vi sono anche delle forti scene di violenza e di sesso. Non apprezzo i romanzi erotici e le ripetute scene di sesso, spesso parecchio spinte, mi hanno un pó annoiata. Invece, mi hanno turbata per un altro verso le immagini cruente. 

In merito, i temi trattati da Cristina Barberis sono diversi e plurimi, ma, per l'importanza che assumono nella storia, fra di essi spiccano le violenze di qualsiasi tipo, da quella sessuale a quella psicologica, l'amore, l'amicizia, il tradimento, la vendetta e la morte. 

Amalgamati e correlati a questi temi sono i personaggi. All'interno della narrazione si intrecciano le vite di uomini e di donne perfettamente caratterizzati. La protagonista Veronica, la Sultana, è per molti versi la tipica eroina femminile: forte, tenace e coraggiosa. Eppure la sua personalità è molto accentuata, talvolta risultando antipatica. Io personalmente l'ho detestata. Parallelamente ho però letteralmente adorato Alkane e il cerusico dell'imbarcazione.

Tra un sorso di whisky e una chiassosa chiaccherata in una taverna Veronica conduce il lettore in un'avventura emozionante. Con il sospiro trattenuto fino all'ultima pagina ho sognato ad occhi aperti grazie alla penna di Cristina Barberis. Spero un giorno di poter leggere altre sue opere. 


lunedì 23 novembre 2020

Recensione "Vasandhi schiava in India, schiava in Italia" di Rinaldo Boggiani.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi parlo di un libro per cui ho indetto il progetto sulla mia pagina Instagram @lacantastoriedeiboschi #unmeseconvasandhi

Il mio obiettivo è stato quello di condividere ogni giorno una riflessione sulla mia esperienza di lettura del testo. In altre parole, quotidianamente ho concluso e preparato uno spunto di dibattito su un capitolo.



Titolo: Vasandhi schiava in India, schiava in Italia

Autore: Rinaldo Boggiani

Prezzo: 15 €

Pagine: 176

Editore: Infinito edizioni 

Voto: 3/5 🌸






Trama:

Il viaggio di Vasandhi comincia da Alagapuri, nel sud dell’India, luogo povero d’acqua e di cibo ma ricco di spiritualità, amicizia e amore, unici antidoti contro prevaricazione, violenza e morte, all’ordine del giorno. Data in sposa giovanissima e contro la sua volontà a un italiano molto più anziano di lei, arriva nell’Italia settentrionale e qui conoscerà l’abisso. Ma non si arrenderà mai e farà di tutto per sfuggire al mondo sommerso in cui è stata calata e per ridare dignità al dolore, trasformando le ingiustizie in ragione di lotta e di resistenza. Una storia vera, dei nostri giorni, che entra nel cuore del lettore e ci rimane per sempre.



Recensione:

Il libro "Vasandhi schiava in India, schiava in Italia" raccoglie in sé la testimonianza di una donna. 

Ciò che trovate nel testo è nientemeno che la storia della vita di Vasandhi. Vasandhi ha, infatti, raccontato allo scrittore Rinaldo Boggiani gli eventi che hanno contraddistinto la sua infanzia, adolescenza e vita adulta. 

Dallo scritto di Rinaldo Boggiani si percepisce la voce di Vasandhi. La penna dell'autore è stata in grado, con una prosa scorrevole, di trasportare su carta i dolori e le gioie della voce narrante. 

Ciò che più mi preme precisare è il fatto che leggere questo breve romanzo non è stato semplice dal punto di vista emotivo. Le poche pagine non devono ingannarvi facendovi pensare che si tratta di una lettura semplice. Personalmente ho faticato a concludere più di un capitolo al giorno per l'angoscia che ha scaturito nel mio animo. Questo è il punto di forza del volume, perché il narrato è stato disturbante a tal punto da trasmettere le sensazioni provate concretamente dalla protagonista del racconto. 

All'interno dello stesso, inoltre, si rileva uno scorcio di una realtà sociale a noi distante e poco nota, ovvero gli usi e i costumi dell'India, tra cui le caste o le vessazioni a cui sono soggiogate le donne e i bambini. 

Per le poche pagine da cui è costituito il libro non voglio aggiungere alcunché in questa mia riflessione personale, se non che il testo mi ha scossa intimamente. 

Rinnovo il monito esposto nella segnalazione di qualche mese fa: aiutate Vasandhi a diffondere la sua testimonianza per rendere sempre più reale il suo progetto "Un libro una pietra" e per salvare le altre tante fanciulle che come destino hanno solo la sua mala sorte.



"Per la prossima vita vorrei essere o un elefante al servizio del tempio o un grande albero. La gente mi cercherà per un po’ di sollievo dalla calura. In questa vita ho parlato troppo, avrò certamente sbagliato, ferito qualcuno; se sarò albero starò in silenzio, ascolterò gli altri, darò solo frescura e frutti, non correrò il rischio di ferire qualcuno.” 


lunedì 16 novembre 2020

Recensione "Tre amiche al lago" di Dora Heldt.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi racconto il mio pensiero su un libro che inaspettatamente ha catturato il mio cuore.



Titolo: Tre amiche al lago

Autore: Dora Heldt

Prezzo: 12,90 €

Pagine: 468

Editore: Tre60

Voto: 5/5 🌸




Trama:

Marie, Jule, Alexandra e Friederike sono amiche inseparabili.

Ogni anno, all’inizio dell’estate, si riuniscono nella casa al lago di Marie, dove trascorrono giornate spensierate confidandosi amori, segreti e sogni nel cassetto. Ma quando la loro amicizia viene troncata da un brutto litigio, ognuna prende la sua strada, perdendo completamente di vista le altre. 

Tuttavia, a distanza di anni, un tragico evento le obbliga a ritrovarsi.



Recensione:

"Tre amiche al lago" è un libro che mi è stato prestato. 

La copertina ha attratto immediatamente il mio sguardo, ma mai avrei immaginato di adorare la storia racchiusa nelle sue pagine. Ho, infatti, iniziato la mia esperienza di lettura con aspettative molto basse, per non dire nulle. 

Come a volte accade, ed è forse ciò che di più bello può avvenire quando si legge, il testo mi ha sorpresa, facendomi innamorare delle donne della trama: Marie, Jule, Alexandra e Friederike. 

Il tomo segue i punti di vista delle quattro protagoniste. Esse descrivono la quotidianità dei loro giorni, permettendo piano piano al lettore di conoscerle intimamente. 

Ciò che rende particolare ed emozionante il romanzo è appunto la capacità della scrittrice di essere riuscita a rendere realistici e noti i personaggi. Una volta terminato il libro si è consapevoli di star per abbandonare delle amiche, ormai care. 

Dora Heldt, con un ritmo incalzante, una prosa magistrale e alternando passato e presente, porta avanti la storia di una grande amicizia condivisa tra quattro ragazze adolescenti.

La loro amicizia inevitabilmente fa riaffiorare ai lettori i ricordi di un tempo oramai superato, tra cui le prime cotte, i segreti sussurrati, la paura e l'ansia di crescere. In altre parole, le pagine del tomo mostrano uno spaccato di vita e di esperienze comuni a qualsiasi donna. È altresì normale provare un pó di gelosia nell'osservare quanto fosse speciale e unico il legame di cui narra l'autrice. 

Tuttavia, fin dai primi capitoli si presume che qualcosa di grave ha spezzato il loro rapporto idilliaco, con il tempo rendendole del tutto estranee.

È allo stesso modo ben percepibile che la distanza è causa di una profonda sofferenza per tutte e quattro. 

I temi trattati sono svariati, ma il tutto si concentra principalmente su alcuni di essi, tra cui l'amicizia, l'amore, la gelosia, il tradimento e il perdono.

"Tre amiche al lago" è un tomo a cui non ho trovato alcuna pecca, ma che consiglio caldamente a tutti. Una storia senza tempo di un'amicizia che non potrà fare a meno di incantarvi. 

lunedì 9 novembre 2020

"Downton Abbey".

Ciao a tutti lettori! 

Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Downton Abbey".


Voto: 5/5 🌸





"Downton Abbey" è una serie televisiva britannica in costume ideata e scritta dall'attore e scrittore Julian Fellowes. È composta da 6 stagioni, per un totale di 52 episodi dalla durata di 48 minuti circa ciascuno. 





Ambientata nella fittizia Downton Abbey, tenuta di campagna nello Yorkshire del Conte e della Contessa di Grantham, il telefilm segue le vite dell'aristocratica famiglia Crawley e dei loro servitori a partire dal 15 aprile 1912, data di affondamento del Titanic. 

Il primo episodio inizia con la famiglia Crawley sconvolta dalla tragica notizia che tra le vittime a bordo del Titanic vi sono il cugino del conte James Crawley e suo figlio Patrick; quest'ultimo erede della loro proprietà. 

Venuto a mancare Patrick Crawley, essi, inoltre, apprendono che il nuovo erede è Matthew, un lontano cugino di terzo grado di cui non hanno la benché minima stima. 





La serie è stata accolta positivamente dal pubblico e dalla critica. Gli ascolti sono stati molto alti rispetto a quelli normalmente ottenuti da analoghe serie, raccogliendo innumerevoli premi e nomination. Addirittura nel 2011 è entrata nel Guinness dei primati come show dell'anno più acclamato dalla critica, diventando la prima serie britannica a vincere tale riconoscimento. 





"Downton Abbey" è un telefilm che cattura lo spettatore fin dai primi minuti.

La storia si dipana sui due piani della tenuta, i cosiddetti "piani alti" e "piani bassi", seguendo così parallelamente la vita degli aristocratici Crawley e quella dei loro domestici. 

Alle soglie del 1900 il mondo fino ad ora noto sta piano piano cambiando. Il divario tra le persone benestanti e il popolo è sempre più labile. Nel proseguire degli episodi è lampante che questo è uno dei temi su cui si fonda l'intera serie televisiva.

In merito lo spettatore non può far a meno di patteggiare per un fronte. Personalmente ho fin dal primo istante adorato "i piano bassi".

Ciò che dona bellezza a questo telefilm sono, oltre ai spettacolari costumi e alle eccezionali scenografie, i personaggi. Essi, grazie anche ai talentuosi attori, sono caratterizzati in maniera impeccabile, a tal punto da diventare dei soggetti intimamente noti allo spettatore, nei loro pregi e difetti.

"Downton Abbey" non è una serie televisiva in cui accadono degli stravolgimenti di trama inspiegabili o fantasiosi. Semplicemente racconta la storia di numerose vite collegate, per differenti cause, all'abitazione Downton Abbey. 

Tra i sussurri dei domestici e le risate della nobiltà lo spettatore osserva la società dei primi anni del 1900 e le novità che essa ha condotto nella storia.

"Downton Abbey" è una serie televisiva a dir poco emozionante e commuovente. Tra le più belle che io abbia mai recuperato.

lunedì 2 novembre 2020

Recensione "Nel nome del Giglio" di Lavinia Fonzi.

Ciao a tutti lettori!

Oggi finalmente condivido con voi il mio pensiero sul libro per cui ho organizzato il gruppo di lettura #gdlnelnomedelgiglio.


Titolo: Nel nome del Giglio 
Autore: Lavinia Fonzi
Prezzo: 13,90 €
Pagine: 297
Editore: Bookroad
Voto: 4/5 🌸




Trama:
1798. In Francia è da poco scoppiata la Rivoluzione e l’armata guidata da Napoleone Bonaparte ha cambiato le sorti dell’Italia. A Firenze un gruppo di giacobini cerca di rovesciare il governo del Granduca di Toscana. Tra loro c’è Bianca, giovane poetessa ingenua e romantica, che sogna di trovare l’amore della sua vita. Sedotta e abbandonata dall'affascinante Federico, si imbarca in una missione a Parigi affidatale dal padre morente: il suo compito consiste nell’avvicinare i politici francesi e convincerli a sostenere la causa dei giacobini italiani. Ma durante il lungo viaggio la ragazza si ritrova faccia a faccia con Federico, costretto a portare a termine lo stesso incarico per conto di una sua amante. Bianca deve suo malgrado collaborare con lui e, come se non bastasse, Parigi si rivela un’inaspettata fonte di pericoli.Tra intrighi, incontri con personaggi celebri - tra cui non manca Giuseppina Bonaparte - e incomprensioni, i due giovani dovranno portare a termine la loro missione, che culminerà in una congiura che mira dritta al centro del potere: Palazzo Pitti.


Recensione:
Lavinia Fonzi è un'autrice esordiente con cui ho avuto il piacere di collaborare per promuovere l'uscita del suo primo romanzo storico "Nel nome del Giglio". 
Ella è nata nel 1995, ma la sua giovane età non si evince dal libro. 
La novella scrittrice ha una prosa ammaliante. La lettura è scorrevole e dinamica. Questo è il pregio che fin da subito ho rilevato nella mia esperienza di lettura. 
A seguire, anch'esso immediatamente lampante, è l'accuratezza storica del lavoro di ricerca fatto dalla stessa.
Medesima precisione è stata attuata anche nelle descrizioni architettoniche o delle opere d'arte presentati nel corso della trama. 
Nonostante io sia un'autodidatta con i tomi storici e mi documento molto al riguardo, in questo testo ho trovato molte curiosità in fatto di usi, costumi, tradizioni e individui, come Paul Barras e Giuseppina Bonaparte, che non mi erano noti sulla realtà dell'Italia e della Francia alla fine del 1700. 
La storia racchiusa nelle pagine de "Nel nome del Giglio" narra le vicende dei due personaggi Bianca Donati e Federico Bernucci. 
Il racconto è semplicemente appassionante, seppur a volte mi è apparso un pó frettoloso, come nei primi capitoli o nella risoluzione di un tradimento locato a Parigi. Avendo parlato con Lavinia ho però scoperto che ciò è stato frutto di una scelta editoriale. Per colmare questa minima pecca spero che l'autrice doni a noi lettori altri libri su Bianca, poiché la mia curiosità non è stata del tutto appagata, voglio leggere altre pagine sulla sua vita. 
I protagonisti principali, Bianca e Federico, invece sono ben delineati e con l'evolversi degli eventi mostrano le varie sfaccettature del loro animo. In particolare, senza entrare in ulteriori spiegazioni per non rovinarvi il piacere della lettura, l'ultima accezione risalta con Federico.
Da lettrice e amante delle avventure non ho potuto che simpatizzare con le imprese della pura e caparbia protagonista Bianca. Bianca è quel personaggio femminile che ogni donna non può che adorare e anelare di diventare. Dolce e ingenua, ma all'occorrenza si dimostra essere forte e tenace, come le sue poesie. 
Dunque, concludendo le mie impressioni, consiglio a tutti i lettori di romanzi storici di recuperare questa novità letteraria per leggere la storia di due giovani che rappresentano i sogni e i sacrifici effettuati dagli uomini e dalle donne giacobini del passato per poter vivere e camminare su un suolo libero da presenze esterne. 

"La Toscana non poteva aspettare, avevano bisogno dell’aiuto dei francesi il prima possibile, era la loro unica occasione per essere finalmente liberi."