In questo articolo vi presento l'anime "Principessa Mononoke".
Voto: 3/5 🌸
"Principessa Mononoke" è un film d'animazione giapponese del 1997, diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli.
La durata della pellicola è di 134 minuti.
Giappone, periodo Muromachi.
Un gigantesco spirito-cinghiale, trasfigurato in un demone a causa del rancore, attacca un villaggio di Emishi.
Per salvare la propria gente il giovane principe Ashitaka è costretto ad ucciderlo, ma nello scontro viene ferito al braccio. La sciamana della comunità analizza il taglio e comunica ad Ashitaka che il suo corpo è impregnato da un inesorabile maleficio di morte.
A seguito dell'infausta notizia il ragazzo lascia la sua terra natale e s'incammina verso ovest, luogo di provenienza del demone, alla ricerca di una cura.
Durante il viaggio, a seguito di varie peripezie, Ashitaka incontra due uomini feriti dall'attacco di tre lupi giganteschi. Questi uomini fanno parte di un convoglio diretto alla Città del Ferro, un centro proto-siderurgico produttore di nuove armi da fuoco, create grazie alle enormi quantità di ferro recuperate dalla vicina montagna.
Mentre il giovane attraversa la foresta insieme ai due feriti, lungo la riva di un fiume, vede San, detta "Mononoke", definita dagli abitanti del posto come "Ragazza-Lupo". San è una trovatella cresciuta dalla dea-lupa Mau, protettrice del bosco, la quale nutre un profondo ed antico disprezzo nei confronti degli umani a causa del loro comportamento invasivo ed egoistico verso la selva.
Giunto alla Città del Ferro, Ashitaka conosce la signora Eboshi, la padrona della città, e da lei apprende che in quel luogo è in corso una lotta tra umani e dei-animali, in quanto gli uomini si sono spinti in territori proibiti per estrarre il ferro.
È nello svolgimento di uno dei vari scontri fra umani e divinità della foresta che è stata causata la ferita a Nago, il dio-cinghiale che ha attaccato il villaggio di Ashitaka.
Il ragazzo è sconvolto dalle azioni violente nei confronti degli spiriti che governano la foresta, ma allo stesso istante, quando scopre che la Città del Ferro è anche un rifugio per i lebbrosi, sente di non poter condannare del tutto la signora Eboshi.
La vicenda è narrata sotto forma di un dramma storico ambientato nel periodo Muromachi.
Il periodo Muromachi è mostrato in modo non stereotipato, ma come l'epoca di caos e cambiamento dal quale ebbe origine il Giappone moderno. Per questa rilevanza sono assenti gli elementi tipici come i castelli, i samurai ed i signori feudali.
Miyazaki, difatti, non voleva raccontare una storia accurata del Giappone medievale, ma voleva ritrarre i primi albori del conflitto, apparentemente insolubile, tra il mondo naturale e la civilizzazione industriale moderna.
I paesaggi della pellicola cinematografica furono ispirati dalle foreste di Yakushima.
Nel titolo del film è stata mantenuta la parola straniera "Mononoke".
"Mononoke" è un soprannome, il quale può essere tradotto in "spirito vendicativo" o "spettro", dando al titolo del film la traduzione di "principessa degli spiriti vendicativi" o "principessa spettro". Tuttavia, il significato proprio della parola "mononoke" non ha un equivalente in italiano, da qui la decisione di lasciarlo non tradotto.
Difatti, la prima versione italiana del film è stata distribuita nelle sale il 19 maggio 2000 dalla Miramax Films con il titolo "Princess Mononoke", mentre il 3 novembre 2010 l'anime è stato presentato come "La principessa spettro", ma una nuova edizione curata da Lucky Red è stata proiettata al cinema dall'8 al 15 maggio 2014 come "Principessa Mononoke".
In Giappone "Princess Mononoke" è stato campione d'incassi nel 1997, con 11,3 miliardi di yen (circa 111 milioni di dollari). Al termine del ciclo di programmazione cinematografica, a marzo 1998, il film aveva superato i 150 milioni, permettendo allo Studio Ghibli di recuperare le spese di produzione con la sola distribuzione nei cinema.
Il film fu altrettanto amato a livello internazionale.
Secondo i dati diffusi da Box Office Mojo, l'incasso totale nel mondo è stato di circa 159.400.000 dollari.
La pellicola cinematografica ha ricevuto critiche e recensioni molto positive.
Come esempio, riporto la dichiarazione di Janet Maslin del "The New York Times", il quale ha descritto "Princess Mononoke" come una "pietra miliare dell'animazione giapponese", elogiandone la bellezza esotica, la sapiente combinazione di animazione tradizionale e digitale e l'efficacia e intensità di alcune scene.
"Principessa Mononoke" non è tra i miei titoli preferiti dello Studio Ghibli, ma é indiscutibilmente un meraviglioso prodotto cinematografico.
All'interno di esso sopraggiungono alcuni tra i più importanti temi etici, come la tutela degli animali e la salvaguardia della selva dagli incessanti e penetranti interventi dell'uomo. Ho apprezzato molto l'analisi di questi principi, i quali purtroppo non sono spesso oggetto di trattazione.
La forza della natura e la sacralità della vita sono solo due dei connotati che contraddistinguono "Principessa Mononoke" dagli altri anime.
Consiglio caldamente il reperimento di questa avvincente trama, dalla quale pervengono insegnamenti essenziali ed insindacabili.
Princess Mononoke è stato il primo film dello studio Ghibli che ho visto nella vita e credo che per questo rimarrà sempre uno dei miei preferiti, anche se si discosta dalle atmosfere che hanno gli altri :)
RispondiEliminaCiao Katerina!
EliminaI prodotti dello Studio Ghibli sono ognuno differente dall'altro, a mio parere è in questo che si cela la sua ricchezza! 😊
Devo vederlo prima o poi!
RispondiEliminaTe lo consiglio! ☺️
EliminaHo visto il film di Hayao Miyazaki e l'ho trovato stupendo ma non ho letto l'anime.
RispondiEliminaCiao :-)
Ciao Elettra!
EliminaPerdonami ma devo correggerti, con il termine "manga" si identificano i fumetti, mentre con la parola "anime" si fa riferimento a quelli che chiamiamo cartoni animati.
Difatti io ho condiviso il mio pensiero inerente al film di Hayao Miyazaki, ossia l'anime.😘
Con questo son tornato indietro di oltre venti anni: ai tempi delle riviste Kappa e Man-Ga!, che si prodigavano nel parlare di tale opera.
RispondiEliminaEra, effettivamente, quasi un ritorno in scena di Miyazaki, un ritorno con un'opera che -già si era capito- era in odore di occidente, molto più che le altre. Non è un caso che sia stato il primo film del lotto-Ghibli ad aver aperto la strada per tutto il resto^^
Bell'articolo, complimenti!
Moz-
Ciao e grazie mille per i complimenti! 😀
EliminaCara Diletta, ti sembrerà strano ma io nonostante i miei anni mi piacciono questi film.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono contenta che anche tu possa apprezzare questi film. Un abbraccio! 😘
EliminaRispetto agli altri, questo film Ghibli è decisamente più crudo. Penso che il suo punto di forza sia proprio la serietà assoluta con cui affronta i sui temi!
RispondiEliminaCiao Nyu! A mio parere non è uno dei più crudi, perché anche altri sono alla stessa stregua, ma concordo sulla grande serietà che la sua visione infonde sugli spettatori. 😊
EliminaAnche io ho preferito di gran lunga altre animazioni, ma è sicuramente di qualità!
RispondiEliminaAbbiamo lo stesso parere! 😘
EliminaIl film è stato molto bello, anche se in Europa è stato meno apprezato che in Giappone forse perché il romanzo da cui è stato tratto non è mai stato adeguatamente accostato all'opera di Miyazaki.
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Ciao Francesca, buon fine settimana a te! 😊
EliminaCiao Diletta, ho visto questo film d'animazione da piccola e ricordo solo alcune scene molto crude che mi avevano impressionata. Da allora non ho più avuto il coraggio di guardarlo. Spero di recuperarlo prima o poi, ora penso di riuscire ad apprezzarlo meglio! :)
RispondiEliminaCiao Emili! Spero tu possa recuperarlo perché sono certa non ti impressionerá più. Io, fifona e facilmente impressionabile, l'ho guardato senza problemi! 😘
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