lunedì 5 ottobre 2020

"Little fires everywhere".

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Little fires everywhere".


Voto: 5/5 🌸




"Little fires everywhere" è una miniserie televisiva tratta dall'omonimo romanzo del 2017 di Celeste Ng, composta da 8 episodi dalla durata variabile di 60 minuti ciascuno.



Il primo episodio della miniserie televisiva inizia con l'immagine di una casa completamente incendiata e con un pompiere che pone delle domande a Elena Richardson, una donna indiscutibilmente spaventata e disturbata da qualche pensiero. La risposta emessa dalle tremanti labbra di Elena è però interrotta da un lungo flashback in cui si ripercorre l'ultimo periodo della sua vita.

 


Elena Richardson, prima di essere una giornalista part-time, è madre di quattro figli e moglie di Bill, un avvocato benestante. La sua vita e la sua famiglia sono considerati da tutti come perfette e invidiabili. Eppure, come la realtà spesso insegna, ella sotto una impeccabile facciata cela una situazione familiare ormai erosa da litigi e da menzogne.

L'immensa villa di Elena, con il prato mai più alto di 15 cm, insomma diventa giorno dopo giorno sempre più piccola e soffocante.

Ad aggravare ulteriormente la già precaria situazione dei Richardson sopraggiunge nel quartiere Mia Warren, una donna afroamericana che vive la propria quotidianità seguendo delle regole personali autonomamente imposte ed echeggianti la più pura libertà.

L'incontro tra Elena e Mia sembra quasi premeditato dal destino, perché ciò inevitabilmente porta le stesse a svelare i loro più personali e intimi segreti, così ardentemente celati nel corso degli anni.

 


Elena e Mia, fin dal primo istante, combattono una guerra silente. Dal loro scontro molte persone rimarranno segnate, nulla sarà mai uguale a com'era quella mattinata soleggiata in cui Elena vide per la prima volta Mia assieme a sua figlia Pearl, sedute in macchina intente a osservare gli annunci su un giornale.

 


La serie tv tratta vari temi, anche scomodi, come ad esempio la maternità surrogata, l'aborto, la droga, il razzismo, l'adozione e l'omosessualità. In realtà, per quanto non sembri voler realmente insegnare alcunché, i pochi otto episodi lasciano un forte segno nell'animo dello spettatore.

Primariamente essi mostrano l'insoddisfazione di Elena, che ha sempre scelto la via più comoda e facile per la propria vita, e il coraggio di Mia, la quale mai si è arresa di fronte alle difficoltà. Tuttavia la narrazione non si sofferma solo su questa contrapposizione.

 

 

"Little fires everywhere" non vuole educare a come essere una buona madre né tantomeno a come dovrebbe essere costruita una famiglia. Semplicemente, a mio avviso, l'intento è stato quello di porre in risalto due dei tanti specchi dell'esistenza umana, dimostrando come nell'intimo siamo tutti uguali: intimoriti e in fuga da qualcosa che ci attanaglia. Nessuno ha una vita perfetta e non possiamo pretendere di detenerla.



Una storia appassionante e affascinante, profondamente consigliata a chiunque. 



2 commenti:

  1. Ciao Diletta! Appena è uscita ho subito iniziato questa serie, ma dopo un paio di episodi mi sono interrotta. Principalmente perché era un periodo in cui guardavo davvero troppe serie, poi in seguito perché, al contrario, non ho più guardato serie. Quindi sono ancora ferma allo stesso punto da mesi e mesi! Spero di riuscire a riprenderla prossimamente! :)

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    1. Ciao Sara!
      Essendo una miniserie ti consiglio di recuperarla. Otto episodi non sono troppo impegnativi e, inoltre, la storia merita molto.

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