sabato 31 ottobre 2020

Recensione "Pumpkin Heads" di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks.

Ciao a tutti lettori e buon Halloween! 

Quest'anno non ho voluto fare una lettura horror a tema, ma ho deciso di recuperare una graphic novel dalle tinte più dolci. 
Ho potuto reperire la lettura di questa incantevole graphic novel grazie alla Casa Editrice Mondadori - Oscar Vault, che ringrazio infinitamente di cuore per questa ulteriore collaborazione.
Stasera, dopo aver finito di scrivere questa recensione, non potrò fare a meno di travestirmi e di stressare Stefano domandandogli: dolcetto o scherzetto? Dite che mi darà retta o mi affogherà tra le caramelle? 

Titolo: Pumpkin Heads
Autore: Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks
Prezzo: 20 €
Pagine: 224
Editore: Mondadori
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia, ma la sua amica Deja decide di trascorrere l'ultima serata visitando ogni stand della fiera. Nel frattempo, Josiah potrebbe perfino trovare il coraggio per parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni.


Recensione:
Rainbow Rowell è un'autrice a cui mi sono approcciata solo pochi mesi fa. Ciò che ho fin da subito apprezzato delle sue storie è l'euforia e la spensieratezza che la sua penna è in grado di infondere nell'animo di chi legge le sue opere.
"Pumpkin Heads" è una graphic novel e, tramite essa, per la prima volta noi lettori possiamo osservare ciò che solitamente la scrittrice Rainbow Rowell ci ha solo trasmesso a parole. 
Al riguardo, il tratto di Faith Erin Hicks è perfetto nel tratteggiare la dolcezza insita nei racconti di Rainbow Rowell.
Come si evince dal titolo, "Pumpkin Heads", la storia è ambientata durante una fiera in un campo di zucche ad Omaha. A render il tutto ancor più folkloristico gli eventi si susseguono nella serata di Halloween. 
In questo scenario il lettore segue le disavventure dei due protagonisti Josiah e Deja, i quali stanno vivendo la loro ultima serata di Halloween a casa prima dell'imminente partenza per il College. 
L'idea di Raimbow Rowell di situare la trama in un campo di zucche e i colori utilizzati da Faith Erin Hicks creano un'atmosfera ideale per chi cerca una lettura da effettuare per immergersi nella festa più autunnale dell'anno. A primeggiare vi sono i colori caldi dell'arancione, del giallo e del rosso, ma, a screziarli e a rammentare l'aspetto gotico della festività, sopraggiungono anche le tinte più cupe del nero e del viola. Inoltre, le zucche, il mais, le mele caramellate e i dolciumi portano con sé una ventata di odori che non possono non richiamare Halloween.
Ogni capitolo cela un breve e autoconclusivo accadimento. Ciò rende la lettura scorrevole e mai noiosa. Anzi, le tavole riflettono alla perfezione l'ironia che contraddistingue l'autrice Rainbow Rowell. 
I personaggi sono il punto di forza della storia. Differenti uno dall'altra, nello svolgersi della trama essi si aiutano e fanno tesoro dei consigli che si scambiano. In particolare, la forte presenza di Deja insegna al lettore a essere coraggioso e a non farsi sopraffare dalla paura.

Leggere questa graphic novel, insomma, mi ha permesso di compiere un tuffo nel passato. Ho ricordato il batticuore delle prime cotte, spesso idealizzate, e il timore di sbagliare nella scelta di quale cammino intraprendere per il futuro.
Nonostante io abbia oramai superato il target tipico delle opere di Rainbow Rowell, ogni volta ella sa catturarmi il cuore ed è in grado di ricordarmi che nella vita non bisogna mai perdere quel pizzico di ingenuità e di freschezza che abbiamo sperimentato nella nostra infanzia.
Consiglio a tutti voi di recuperare questa lettura.

4 commenti:

  1. Ciao Diletta! Anche io ho amato questa storia! *-*

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    1. Ciao Sara! Condividiamo gli stessi gusti letterari. Questa storia è davvero dolcissima.

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  2. Bellissima, i disegni sono perfetti per la storia e i personaggi li ho trovati adorabili.
    Vorrei un seguito con loro che lavorano come elfi di Babbo Natale <3
    Buone letture ;)

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    1. Ciao! Non ci avevo pensato, ma il seguito ambientato a Natale non sarebbe per niente male.

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