lunedì 29 luglio 2019

Letture e preferiti del mese di luglio 2019.

Ciao a tutti lettori!
L'ultimo mese è stato caratterizzato da alcune giornate non felici. Sul mio blog non voglio rendere pubbliche le mie preoccupazioni, quindi non mi soffermeró su questa mia affermazione.  Semplicemente ho voluto menzionare questa constatazione perché non ho molti fatti da raccontarvi in questo mio articolo.

Ciò nonostante, sono anche emozionata poiché a breve mi laureró. Se non sapete di cosa sto parlando, sulla Home trovate un recente articolo in cui vi parlo in poche parole della mia esperienza universitaria.

In merito, nell'ultimo periodo ho avuto modo di riflettere sul blog, al fine di poter rendere la mia pagina del web ancora più personale.
Per questo motivo ho deciso di pubblicare con cadenza mensile un articolo in cui vi parlo delle mie emozioni, paure, desideri o ricordi. Quindi, similarmente al post in cui vi narro dei miei anni universitari, saranno degli articoli con i quali tenterò di farmi conoscere a voi lettori. Ovviamente sarò disponibile anche a pubblicare degli scritti aventi ad oggetto delle tematiche che vi possono incuriosire.

Inoltre, questo articolo è più speciale degli altri, per il semplice fatto che questo mio scritto è il 200simo post che condivido sul blog.
Mi elettrizza il solo pensiero di aver giá scritto 200 articoli, non mi sembra possibile che il tempo sia trascorso così in fretta!

Infine, prima di indicarvi le letture e i preferiti del mese di luglio 2019, volevo dirvi che il blog non andrà in pausa estiva,  ma, naturalmente, verranno pubblicati un numero inferiore rispetto ai soliti post.

Letture e preferiti del mese:



Letture del mese:
Libri letti:
- "Il terzo gemello" di Ken Follett;
- "The 100 - Homecoming" di Kass Morgan;
- "Il cavaliere d'inverno" di Paullina Simons;
- "1984" di George Orwell.

Manga letti:
"Nana", volume 3, di Ai Yazawa.

Libro in corso di lettura:
"Il tempo della guerra" di Andrzej Sapkowski.


Preferiti del mese:
- Libro: "Il cavaliere d'inverno" di Paullina Simons.
Nel momento in cui sto scrivendo quest'articolo non ho avuto alcun tentennamento nell'indicare "Il cavaliere d'inverno" come il miglior testo che ho letto durante il mese di luglio.
Paullina Simons con la propria opera ha saputo parlare al mio cuore.
Ad oggi questo tomo è diventato il mio libro preferito.

- Manga: "Nana", volume 3, di Ai Yazawa.
Durante il mese di luglio ho recuperato il terzo volume della mia serie manga preferita.
La rilettura di quest'opera non inficia il mio ricordo di questa meravigliosa serie, ma anzi riconferma la mia adorazione nei confronti della suddetta trama.

- Film: "Mi presenti i tuoi?".
Io e Stefano nell'arco di una settimana abbiamo guardato tutti e tre i film che compongono la trilogia, di cui questo titolo rappresenta il secondo capitolo.
In queste pellicole Ben Stiller, Robert De Niro e Dustin Hoffman hanno interpretato tre personaggi buffi, i quali esasperano alcune delle solite incomprensioni che si creano all'interno del nucleo familiare.
Lo spettatore vede proiettate sullo schermo delle scene comiche ed assurde, alle quali è impossibile non ridere.
Infatti, io e Stefano vogliamo assolutamente recuperare i dvd di tutti e tre i films.

- Serie televisiva: "Le ragazze del centralino", stagioni 1, 2 e 3.
Ho iniziato questa serie televisiva per caso, ma ne sono rimasta incantata fin dai primi minuti.
La serie televisiva è ambientata nella Madrid degli anni '30 e racconta la storia di quattro centraline.
Ogni stagione è composta da 8 episodi per una durata di 45 minuti ciascuno. Gli episodi sono scorrevoli ed appassionanti.
Vi consiglio caldamente di reperire questa toccante storia, poiché ad agosto uscirà la quarta stagione.

Vi auguro uno splendido e magico agosto.
Un bacio dalla Cantastorie dei boschi! 

venerdì 26 luglio 2019

Recensione "Il cavaliere d'inverno".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi parlo del libro che durante il mese di luglio mi ha rubato il cuore, diventando il mio romanzo preferito. 
Difatti, ad oggi, nessun'altro testo è mai riuscito a suscitarmi le infinite emozioni che "Il cavaliere d'inverno" è stato capace di farmi provare. 

Titolo: Il cavaliere d'inverno 
Autore: Paullina Simons
Prezzo: 13 €
Pagine: 700
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Voto: 5/5 🌸





Trama:
Leningrado, 1941. 
In una tranquilla sera d'estate alla radio echeggia la voce del generale Molotov, il quale annuncia che la Germania ha invaso la Russia. 
Istantaneamente, quindi, la famiglia Metanova manda la figlia più giovane Tatiana a fare scorta di cibo. 
Tatiana è scombussolata e non comprende il motivo di tanta fretta e, mentre aspetta l'autobus gustando un delizioso gelato, incontra Alexander, un ufficiale dell'Armata Rossa, e tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. 
Tuttavia, il loro amore nasce alle soglie di una guerra sanguinosa, in cui la popolazione russa deve lottare per sopravvivere contro l'assedio nazista e il rigido inverno. 

Recensione:
Il testo è ambientato in Russia, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Nel tomo vengono descritte tutte le difficoltà che la popolazione russa ha affrontato per sopravvivere agli attacchi che l'esercito tedesco sferrava contro di essi. Il popolo ha combattuto contro il rigido inverno sovietico, la fame e le malattie.
Il lettore, attraverso gli occhi della protagonista Tatiana, vede mutare la reazione dei giovani di fronte alla guerra. Precisamente, in un primo istante la giovane non comprende il sentimento di panico che attanaglia i propri familiari e non reputa possibile che gli scontri possano giungere a Leningrado, ovvero presso la città dove risiede con i propri cari. Ciò nonostante, in un breve lasso temporale il suo innocente sguardo cambia e coglie la tragica realtà che la circonda. Gli abitanti di Leningrado iniziano a dimagrire, a causa delle scarse razioni di cibo che ricevono dallo Stato, e a morire.
Attorno alla sua esile figura gli scontri si infiammano, la morte reclama innumerevoli vite ed ella, in tutto ciò, è piccola ed inerme.
Dunque, inesorabilmente, la sua giovinezza e la sua spensieratezza vengono spazzate via dalle bombe che piovono su Leningrado.
Tuttavia, alla soglia di questi tragici eventi, ella incontra Alexander, un soldato dell'Armata Rossa. Alexander è un ragazzo affascinante, che fin dal loro primo incontro aiuta la ragazza a fronteggiare le difficoltà che la guerra porta nella sua esistenza.
Alexander e Tatiana si innamorano al primo sguardo, ma il loro sentimento è più volte contrastato dal destino e la loro passione cresce tra le ceneri di Leningrado.
Ciò nonostante, essi trovano conforto nei loro sguardi, nelle parole non dette o sussurrate e nei ricordi dei pochi attimi condivisi assieme.
I due giovani, infatti, non possono esternare il proprio affetto, perché Alxander, prima di conoscere l'amata, ha trascorso degli attimi con Dasha, la sorella di Tatiana, la qulale si è invaghita del bel soldato. Egli è disposto a lasciare Dasha per amare Tatiana, ma la ragazza non vuole procurare una tale sofferenza alla sorella.
Quindi, la loro attrazione vive nel silenzio, sopita, senza gesti d'amore con cui saziare il loro sentimento, ma, nonostante i tentativi di entrambi, non riescono mai a rinunciare totalmente al sogno di una vita insieme.
La giovane e timida Tatiana è diventata una delle protagoniste dei libri che prediligo, poiché ho rivisto me stessa nella sua figura. Durante il racconto ella mostra tutta la sua forza e la sua  tenacia, talvolta compiendo anche dei gesti efferati e pericolosi, ma sempre per salvare i suoi cari.
Ugualmente ho adorato la figura di Alexander, soprattutto per quanto concerne la devozione e il rispetto che egli mostra nei confronti di Tatiana.
La scrittura dell'autrice è ammaliante, poiché cattura l'attenzione del lettore.
Le parole scritte dalla scrittrice raccontano una storia senza tempo, capace di far sognare ad occhi aperti. La sua penna traccia il racconto dell'amore epico e totalizzante di Tatiana e Alexander, i quali lottano ininterrottamente nella speranza di poter un giorno coronare il loro amore.
Paullina Simons, inoltre, mostra senza alcun preambolo la crudeltà della guerra. Essa svela tutti i lati più oscuri, macabri e strazianti che caratterizzano i conflitti. Talvolta ho riscontrato una notevole difficoltà a terminare la lettura di alcuni capitoli, perché la miseria e la disperazione che traboccano dal tomo sono difficili da sostenere. Questo testo permette al lettore di apprendere qualche nozione in più su una delle guerre più sanguinose, fornendo dei dati e delle informazioni precise e accurate. Dunque, è un libro storico attendibile per le dichiarazioni che enuncia all'interno delle sue pagine. Specialmente, l'autrice descrive i lati oscuri della dittatura, rivelando i postulati sulla quale era fondata la società della Madre Patria Russia.
"Il Cavaliere d'inverno" è il primo volume di una trilogia e durante il mese di agosto leggerò sicuramente il secondo titolo.

mercoledì 24 luglio 2019

Fermi tutti, mi sto per laureare! Paranoie e ansie di una studentessa di Giurisprudenza.

Ciao a tutti lettori!
In questo ultimo periodo ho riflettuto sul mio blog, perché sento la necessità di apportare qualche modifica.
Il mio blog letterario, con il tempo, si è arricchito di contenuti variegati, poiché, accanto alle recensioni dei libri, dei manga e dei fumetti, ho condiviso anche i miei pensieri concernenti gli anime e le serie televisive.
Ciò nonostante, oggi desidero ampliare ulteriormente le tematiche che vi presento mensilmente sulla mia pagina web.
Al riguardo, precisamente, la mia intenzione è quella di parlarvi di me stessa.
Quindi, a partire da questo scritto, ogni mese troverete un articolo in cui scribacchio alcuni aneddoti della mia vita ed esterno i miei pensieri, i miei desideri e le mie paure, insomma sarà come una pagina di diario che forniró a voi per conoscermi più approfonditamente.
Dunque, senza cincischiare oltre, inizio a scrivere il primo post di questa tipologia.

Oggi volevo parlarvi della mia esperienza come studentessa universitaria.
Come avrete letto nella mia Biografia, io sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza.
L'indirizzo del mio studio non è uno dei più semplici, infatti sono stati svariati i momenti in cui ho creduto di non riuscire a completare l'arco degli studi. In merito, le cause dei miei tentennamenti sono derivati dagli esami, poiché la mole del quantitativo da apprendere è ingente e richiede parecchie ore di studio.
Ho trascorso 5 anni e mezzo a studiare le materie che fin da piccola mi hanno sempre affascinata, ma talvolta la passione per lo studio non è stata in grado di appagarmi completamente. Frequentemente, infatti, la stanchezza mi ha resa fragile, ho sminuito la mia persona e la mia intelligenza, riuscendo quasi a convincermi di non essere all'altezza della facoltà di Giurisprudenza.
Dalla mia perseveranza e dalla mia dedizione ho tratto, però, la forza che mi ha convinta a non desistere. Anche se, onestamente, sono stati i miei familiari e Stefano ad aiutarmi a credere in me stessa, spronandomi a riconoscere le mie capacità. 

A seguito di sei anni di impegno e sacrifici, oggi ho finalmente finito di scrivere la mia tesi di laurea.
Cliccare sulla tastiera le ultime parole della tesi mi ha portata a riflettere sulla mia esperienza come studentessa universitaria e, in definitiva, mi reputo soddisfatta del mio percorso, dei voti che ho ottenuto, del mio ricco bagaglio culturale e dell'elaborato che ho trascritto per la mia laurea e per concludere questo capitolo della mia vita.

Ora mi ritrovo nella mia camera da letto, seduta alla scrivania, mentre, con il viso appoggiato sul palmo della mano sinistra, pongo su carta i miei pensieri. Sono, insomma, nella medesima posizione di quando studiavo.
Tuttavia, ora ho 24 anni, non sono più una ragazza che affronta i primi esami come Diritto Privato o Istituzioni di Diritto Romano ovvero che deve decidere se inserire nel piano di studi l'esame opzionale di Diritto Ecclesiastico o di Diritto Industriale, ma sono una giovane donna che deve scegliere quale lavoro intraprendere nel proprio futuro.
<<Come mi immagino nel mio futuro?>>
<<In quale ambito lavorativo voglio subentrare?>>
Negli ultimi mesi queste e altre innumerevoli domande hanno scombussolato la mia mente, ma, soprattutto ultimamente, mi é capitato di pormi il quesito <<Cosa desidero realmente?>>.
Ebbene, forse è stata questa la domanda più difficile a cui ho dovuto rispondere, poiché sono una sognatrice e ripongo molta attenzione nei miei "sogni".
Oggi, dopo mesi di smarrimento e di titubanze, sono, però, certa di aver trovato la via che ho cercato con perseveranza.
Per poterla scovare ho azzittito i pensieri negativi e le mie infinite paure e ho ascoltato ciò che il mio cuore mi ha indicato.

Come sei anni fa quando finii il liceo, oggi, con il cuore carico di speranza, sono consapevole della persona che voglio essere.

Sono felice ed emozionata, ma vi svelerò il mio piccolo segreto solo tra qualche mese.

Concludo con un piccolo monito: non ascoltate i pareri degli altri, eccetto quelli preziosi dei vostri familiari, e siate sempre onesti con voi stessi.
Abbiate il coraggio di seguire ciò che il vostro cuore reclama.


La Cantastorie dei boschi 

lunedì 22 luglio 2019

Recensione "Il terzo gemello".


Ciao a tutti lettori!
Durante il mese di luglio ho affrontato per la prima volta nella mia esperienza di lettrice un libro dell'autore Ken Follett.
Non sono solita leggere dei tomi che riescono a includermi completamente nella loro trama, ma l'autore è riuscito ad ammaliarmi e a condurmi in una storia entusiasmante.


Titolo: Il terzo gemello 
Autore: Ken Follett 
Prezzo: 13 €
Pagine: 518
Editore: Mondadori 
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Una giovane scienziata, Jeannie Ferrami, sta svolgendo una ricerca sulla formazione della personalità e sulle differenze di comportamento tra gemelli monozigoti separati alla nascita, quando scopre due gemelli assolutamente identici, ma nati da madri diverse tramite la procedura proibita della clonazione. 
Jeannie, quindi, incomincia a studiare il caso dei due gemelli, finché si accorge che le sue indagini mettono in allarme un'importante società nel campo della biogenetica.


Recensione:
Il primo capitolo del libro mostra al lettore una scena raccapricciante in cui un uomo volontariamente appicca il fuoco in una struttura per poter stuprare una ragazza. La descrizione dell'evento è ripugnante e mostra tutti i lati oscuri e inquietanti della mente dell'aggressore. 
La suddetta violenza è il fulcro di tutti gli eventi che l'autore analizza nel testo. 
Difatti la protagonista del romanzo è Jeannie, una giovane scienziata che sta svolgendo una ricerca sulla formazione della personalità e sulle differenze di comportamento tra gemelli monozigoti separati alla nascita, la quale è amica della ragazza che ha subito la molestia e l'aiuta a superare il trauma. Inoltre, lo studio sui gemelli esplicato da Jeannie e le indagini della polizia in merito allo stupratore sembrano collimare verso uno scopo comune. 
La trama ideata da Ken Follett non è complessa, ma questa circostanza non inficia il carattere accattivante del racconto. Infatti, seppur il mistero sotteso alla narrazione non è di difficile risoluzione, spesso non sono riuscita a indovinare la realtà celata dai vari enigmi. 
Il tomo presenta varie nozioni scientifiche. In merito, sono riuscita a comprenderle senza alcuna difficoltà, poiché l'autore è stato abile a fornire e chiarire tutte le definizioni utili per poter seguire coscientemente l'evolversi della vicenda. 
Accanto ai postulati di carattere medico, nel libro sono rilevabili molti quesiti a carattere psicologico e pedagogico. Per esempio, Ken Follett conduce il lettore a interrogarsi su domande che indagano sul fatto se l'educazione ricevuta dall'individuo durante l'infanzia possa essere rilevante a tal punto da eliminare l'apporto genetico. Perfino in questo caso lo scrittore ha espresso i quesiti con un linguaggio accessibile anche a chi non detiene le conoscenze psico-pedagogiche.
Altro pregio dell'autore è raffrontabile nei personaggi. Essi sono ben delineati e presentano un carattere sfaccettato. 
Ciò nonostante, ho, invece, trovato troppo frettoloso e poco realistico il sentimento nato tra due protagonisti. 
Concludendo, lo scrittore con un linguaggio semplice e una scrittura incalzante ha creato un thriller che mi ha sconvolta fino all'ultima pagina.
Ken Follett è famoso maggiormente per le sue saghe, ma ho preferito approcciarmi alla sua arte attraverso un volume autoconclusivo. 
Avendo enormemente apprezzato la sua penna con uno dei tomi non particolarmente amato dai suoi lettori, non ho più tentennamenti nel recuperare in futuro le sue opere più acclamate.


giovedì 18 luglio 2019

Recensione "Il sangue degli elfi".


Ciao a tutti lettori!
In questi ultimi giorni non sono stata bene a causa delle temperature alte, ma, nonostante la stanchezza, non ho mai arrestato la scrittura per gli articoli del blog.


Titolo: Il sangue degli elfi 
Autore: Andrzej Sapkowski 
Prezzo: 18 €
Pagine: 393
Editore: Nord
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Il regno di Cintra è caduto e le truppe di Nilfgaard irrompono nel castello per massacrare l'intera famiglia reale. 
La principessa Ciri riesce a fuggire, ma i suoi ricordi di quei frenetici istanti sono offuscati. Ella, infatti, rammenta meramente la presenza di un cavaliere vestito con abiti scuri che, stagliandosi sulla sua esile figura, ha tentato di ucciderla. 
In seguito, lo strigo Geralt di Rivia, dopo aver salvato la vita di Ciri, conduce la piccola principessa a Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. 
Una sera, però, al termine di un'estenuante giornata di allenamento, la ragazza dimostra di possedere delle straordinarie capacità psichiche. 
In quell'istante Geralt comprende che l'innocente bambina è in realtà la Fiamma di Cintra di cui parlano le profezie, ossia in lei è racchiusa la forza che salverà i popoli del mondo dalla rovina.


Recensione:
"Il sangue degli elfi" è il primo libro della saga scritta da Andrzej Sapkowski.
I due tomi antecedenti, "Il guardiano degli innocenti" e "La spada del destino", sono due raccolte di racconti che presentano gli eventi precedenti alla storia della saga dedicata allo strigo Geralt di Rivia.
In questo volume l'attenzione del testo è concentrata sulla figura della principessa Ciri.
Geralt riesce a salvare la bambina da un pericolo mortale e la conduce a Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. 
Ciri è costantemente spaventata dagli incubi che inquietano le sue notti, ma trova conforto nella vicinanza dello strigo. Tra di essi, infatti, si instaura istantaneamente un tenero legame affettivo.
Andrzej Sapkowski analizza il rapporto tra Geralt e Ciri con estrema precisione.
Geralt è stato sottoposto a una mutazione che gli ha permesso di acquisire gli straordinari poteri degli strighi, ma allo stesso istante l'ha reso fertile. Egli, quindi, non può avere dei propri figli. Tuttavia, Geralt non ha mai sofferto all'idea di non poter diventare padre, ma l'avvicinanza della principessa ha drasticamente mutato il suo pensiero in merito, poiché tra Ciri e Geralt si crea un affetto similare a quello intercorrente tra un padre e una figlia.
Questa constatazione è importante, perché Geralt è un uomo che non è solito abbandonarsi ai sentimentalismi, ma anzi li disdegna. Tuttavia, Ciri riesce a toccare il cuore dello strigo.
Allo stesso modo, Ciri riesce a catturare anche l'animo di Yennefer. Yennefer è una maga, la donna che da anni strugge il cuore di Geralt.
In seguito alla scoperta del potere di Ciri, infatti, Geralt contatta Yennefer chiedendole di istruire Ciri e il suo potenziale magico.
I primi approcci tra la maga e la ragazza non sono semplici, ma in breve tempo si affezionano una all'altra. 
A differenza di Geralt, la maga soffre quotidianamente all'idea di non poter diventare madre, poiché anch'essa è fertile, e non ha mai arrestato i propri studi e le proprie ricerche per contrastare questo aspetto della sua natura.
Ciri, insomma, è riuscita a riscaldare i cuori di Geralt e Yennefer.
In queste pagine Geralt e Yennefer non si incontrano, ma cooperano per garantire il futuro della loro protetta.
Amore, odio, passione, gelosia, invidia, sono i sentimenti che più vengono messi in risalto nella trama.
Inoltre, la storia prosegue in parallelo al racconto della guerra. In merito, il lettore si trova frastornato, perché lo scrittore non specifica gli eventi che hanno preceduto lo scontro. Quindi, il lettore osserva le battaglie con gli stessi occhi di un soggetto che vive in quei Paesi, senza avere una chiara spiegazione su quanto sta accadendo. Questa accezione crea delle difficoltà per il lettore, ma allo stesso istante rende maggiormente reale il narrato.
Al riguardo, l'unica pecca che voglio menzionare è l'assenza nel volume di una mappa. Seguire le gesta dei protagonisti non è semplice senza l'ausilio di una cartina, la cui presenza avrebbe chiarito i confini e la composizione del mondo fantastico.
Invece, i personaggi della storia sono svariati, ma vengono descritti con estrema accuratezza, soprattutto per quanto concerne le loro emozioni.
La scrittura dello scrittore è scorrevole. All'interno dei suoi romanzi sono pochi gli eventi che vengono trascritti, la narrazione quindi non procede con una cadenza celere, ma l'autore ha l'abilità di donare una musicalità e una cadenza ritmica alle sue parole che rendono il romanzo godibile.
Personalmente sono incantata dalla storia di Geralt di Rivia e non vedo l'ora di recuperare il volume successivo per scoprire cosa accadrà ai protagonisti.


lunedì 15 luglio 2019

Recensione "Harry Potter e i Doni della Morte".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi parlo dell'ultimo libro della saga di J. K. Rowling. 
Come ricorderete, quest'anno ho deciso di rileggere un libro al mese delle avventure di Harry Potter. 
Nell'arco dell'ultimo periodo ho apportato molti cambiamenti alla mia vita, ma sapere di avere un volume di J. K. Rowling mi ha perennemente infuso una calda speranza nel cuore. 
Per questo e tanti altri motivi, quindi, sarò sempre grata alla scrittrice, poiché ella ha creato un mondo in cui posso tornare ogni qualvolta sento la necessità di camminare nuovamente tra i corridoi incantati della Scuola di Stregoneria e Magia o anelo imparare delle nuove pozioni.


Titolo: Harry Potter e i Doni della Morte
Autore: J. K. Rowling 
Prezzo: 15 €
Pagine: 656
Editore: Salani
Voto: 5/5 🌸


Trama:
In prossimità del suo diciassettesimo compleanno, Harry Potter si appresta a lasciare Privet Drive, scortato dall'Ordine della Fenice. 
Durante il tragitto, però, vengono attaccati dai Mangiamorte e Malocchio Moody viene ucciso da Voldemort. 
A causa di questa circostanza, Harry, Ron e Hermione capiscono che è giunto il momento di partire alla ricerca degli Horcrux.



Recensione:
"Harry Potter e i Doni della Morte" è decisamente il volume più tetro dell'intera saga.
In questo tomo Harry, Ron ed Hermione, giovani e inesperti, dopo la morte del preside Silente, abbandonano la scuola di
Hogwarts e partono per una missione pericolosa. La loro giovane età e le loro scarse abilità magiche non fanno desistere i tre ragazzi.
Harry è spaventato e confuso, poiché Silente gli ha lasciato un arduo compito da concludere in sua vece, senza condividere tutte le nozioni utili per poter superare i gravi pericoli che lo attendono. Difatti, per svariato tempo, Harry, Ron ed Hermione non capiscono come poter cercare gli Horcrux.
Precisamente, un Horcrux è un oggetto che contiene un frammento dell'anima del suo creatore. Lo scopo principale che spinge a ricorrere a questo espediente è vincere la morte, in quanto, anche se il proprio corpo viene ucciso, la parte di anima contenuta nell'Horcrux garantisce di sopravvivere in una forma di semi-vita spirituale, dalla quale si può tornare in pieno possesso del proprio corpo e delle proprie forze grazie all'aiuto di particolari sostanze, incantesimi o pozioni. Ovviamente, si tratta di una delle magie più oscure conosciute, in quanto per creare un Horcrux è necessario compiere un incantesimo estremamente complicato che richiede che l'anima sia stata precedentemente scissa, e l'unico modo che una persona ha per dividere la propria anima è commettere il gesto più malvagio possibile, cioè un omicidio.
Tuttavia, Voldemort ha scisso la propria anima in più parti e, seppur alcuni di essi sono già stati distrutti, diventa sempre più complicato scoprire dove si trovano i restanti Horcrux.
Al riguardo, Ron cede alle proprie debolezze e mostra nuovamente i propri rimorsi nei confronti dell'amico. Essere al fianco del famoso "bambino che è sopravvissuto" non è stato semplice per Ron e la vicinanza agli Horcrux lo spingono a esternare la propria ira.
Spossato per la fame e il freddo, quindi, Ron abbandona malamente Harry ed Hermione.
Personalmente non ho mai dubitato di Ron e non ho mai pensato alcunché di negativo sul suo personaggio, ma ho sempre compreso le sue emozioni. 
Harry Potter è famoso, bello e dotato di una potenza magica sbalorditiva e affiancarlo non deve essere stato sempre facile, soprattutto per un ragazzo insicuro come Ron.
Hermione, invece, nonostante il suo affetto nei confronti di Ron, non tradisce la fiducia di Harry e persevera nella loro missione, studiando e congetturando delle soluzioni.
Ella ha nuovamente dimostrato di essere una presenza fondamentale per Harry, poiché riesce a comprendere qual è la scelta più sensata da attuare, oltre a detenere una conoscenza del mondo magico e degli incantesimi molto più avanzate rispetto alla sua giovane età.
In questo volume i tre maghi peregrinano in vari luoghi, nascondendosi dal mondo magico. Le uniche notizie su cui possono far affidamento sono quelle fornite da un segnale criptato che infonde le reali notizie a chi vuole contrastare Lord Voldemort.
Il potere di Lord Voldemort, infatti, ha ormai attecchito in tutte le sedi del potere, ma non ha ancora raggiunto l'apice della sua potenza.
Lord Voldemort è uno degli antagonisti più inquietanti che io abbia mai letto. In particolare, è ripugnante leggere le descrizioni delle torture alle quali egli fa soggiacere i soggetti che lo contrastano. Allo stesso modo è terrificante il racconto che l'autrice esplica in merito al piano scellerato che Lord Voldemort vuole attuare una volta raggiunta l'apice della sua potenza.
J. K. Rowling con una scrittura incalzante riesce a tenere con il fiato sospeso il lettore. Il viaggio di Harry Potter alla ricerca degli Horcrux è caratterizzato dai suoi dubbi e dalle sue elucubrazioni, ma l'autrice riesce a trattenere la curiosità del lettore, senza tediarlo.
In questi attimi di vita precaria, inoltre, Harry, Ron ed Hermione hanno modo di conoscere meglio sé stessi tramite le proprie paure. Infatti, nel momento di maggior sconforto i protagonisti riescono anche a dar voce ai propri sentimenti.
Il terrore del potere di Lord Voldemort non riesce ad abbattere i loro prodi cuori.
J. K. Rowling con questo titolo mostra tutta la propria abilità nell'essere una scrittrice. 
Ella non accontenta le speranze del lettore, poiché ha reso cruenta e reale la battaglia finale tra il bene e il male.
Infatti, molti dei nostri begnamini trovano la morte sul campo di guerra.
Gli ultimi capitoli del libro sono sconvolgenti, poiché l'autrice mostra come ogni singolo evento narrato dal primo volume trova ora una spiegazione. Nulla è stato trascritto senza un apparente senso, ma tutto è stato perfettamente congetturato.
Non avrei desiderato un finale differente, non avrei potuto dare un esito più nobile a questa saga.
J. K. Rowling è una delle scrittrici a cui devo molto per quanto mi ha donato nella mia esistenza. I suoi libri mi hanno più volte fatto compagnia e mi ha fatto sentire speciale nei momenti più difficili della mia vita.
Ringrazio mia mamma che mi regalò i primi libri della saga, per avermi portata al cinema a vedere i film e ad avermi insegnato ad amare la lettura, senza di lei gli scritti di J. K. Rowling sarebbero semplicemente stati dei banali volumi appoggiati sulla libreria della nostra casa.
È un'emozione unica rileggere i libri di Harry Potter, ma questa volta è stato ancora più difficile richiuderli.
A settembre, però, mi attende l'ultimo capitolo "Harry Potter e la maledizione dell'erede".

giovedì 11 luglio 2019

Recensione "Shadowhunters - The Mortal Instruments - Città di cenere".


Ciao a tutti lettori!
Oggi vi racconto il mio pensiero inerente al secondo volume "Città di cenere" della saga Shadowhunters - The Mortal Instruments di Cassandra Clare.


Titolo: Shadowhunters. The Mortal Instruments. Città di cenere
Autore: Cassandra Clare
Prezzo: 13 €
Pagine: 471
Editore: Mondadori 
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Da quando Clary Fray ha scoperto di essere una cacciatrice di demoni, ovvero una Shadowhunters, la sua vita è drasticamente cambiata. 
Nelle ultime settimane, a seguito della scomparsa della madre, ella è venuta a conoscenza che suo padre è Valentine, un cacciatore ribelle, folle ed artefice di un'ideologia che potrebbe distruggere innumerevoli vite innocenti e che Jace, l'affascinante Shadowhunters di cui è invaghita, è suo fratello. 
A complicare ulteriormente la drastica situazione, a New York si moltiplicano gli omicidi dei Nascosti.


Recensione:
Il libro "Città di cenere" non ha diminuito il mio interesse nei confronti della saga di Cassandra Clare, anzi lo ha aumentato.
"Città di cenere" è un volume che prepara il lettore a quanto accadrà nel tomo successivo "Città di vetro". 
L'autrice attraverso la protagonista Clary, che ha da poco scoperto il Mondo Invisibile, aiuta il lettore a comprendere la nuova realtà vista dalla ragazza. Il lettore, quindi, non fatica a capire cosa accade ai personaggi, poiché assieme a Clary, poco alla volta, gli vengono presentate le nozioni fondamentali per capire la realtà fattuale.
In questo libro, infatti, viene specificata ulteriormente la composizione del Mondo Invisibile. Precisamente, Cassandra Clare descrive con accuratezza la gerarchia che compone il potere politico degli Shadowhunters, introducendo l'entità del Conclave e la figura dell'Inquisitrice. 
Sempre in merito alla protagonista Clary, in "Città di cenere" ella è evidentemente disturbata per le rivelazioni delle ultime settimane. La scrittrice riesce a narrare magistralmente la desolazione di Clary e la sua frustrazione nel non poter contrastare i tragici eventi dell'ultimo periodo. Difatti, oltre a non sapere come aiutare la madre e fermare il piano scellerato di Valentine, la giovane non può nemmeno amare Jace. 
Jace, però, non vuole ascoltare i moniti di Clary e tantomeno rinunciare al loro sentimento. 
Al riguardo, Simon tenta di sostenere Clary nel suo tentativo di distogliere le proprie attenzioni da Jace, ma il suo intento lo condurrà a commettere un errore che lo cambierà drasticamente. 
Jace e Clary, insomma, si trovano in bilico tra la passione e l'odio, in una precaria stabilità in cui devono decidere se attenersi a ciò che unanimemente è ritenuto etico o cedere alle proprie sensazioni e, quindi, commettere un incesto. 
Questa non è l'unica tematica scottante su cui si sofferma l'autrice, poiché in questo tomo Cassandra Clare si concentra anche sui rapporti omosessuali. In questo secondo capitolo, infatti, Alec mostra al lettore tutte le paure che un ragazzo omosessuale nutre al pensiero di raccontare ai genitori il proprio orientamento sessuale. A supportare Alec vi è sua sorella Isabelle e il suo amato Magnus, ma Alec dovrà trovare da solo la forza per superare questo fatidico ostacolo. 
Uno dei pregi di questo volume è soprattutto correlato alla figura di Valentine. Valentine è uno dei personaggi negativi meglio caratterizzati di cui io abbia mai letto. Egli è spietato, anela di detenere il potere nelle proprie mani, ma non è un uomo folle. Egli, infatti, è razionalmente convinto della validità e lecitá di ciò che sta compiendo. Valentine è un uomo affascinante quanto pericoloso, la cui forza risiede nel proprio intelletto, poiché è tramite la sua intelligenza che riesce a raggiungere tutti i suoi scopi. Ad esempio, Valentine è stato abile a formare un forte rapporto di dipendenza psicologica con il proprio figlio Jace. Difatti Jace fatica a dissociarsi dalla figura del padre e a compiere degli atti che possano in qualche modo contrastarlo. 
In questo tomo i Nascosti, ossia i vampiri, le fate e gli stregoni, trovano maggior spazio nella narrazione. In "Città di ossa" l'analisi della scrittrice era focalizzata prettamente sugli Shadowhunters, ma in questo capitolo anche gli altri esseri del Mondo Invisibile subentrano con un ruolo rilevante all'interno della trama. 
Tra i vari gruppi vi è un forte risentimento e l'autrice concentra varie parti del proprio narrato proprio sulla discriminazione razziale vigente tra di essi. 
Dunque, la scrittura fluida di Cassandra Clare mi ha nuovamente donato innumerevoli emozioni, positive e negative, di gioia e di frustrazione. 
Nel suo narrato, inoltre, non mancano le solite frasi scanzionatorie e goliardiche. 
Concludo affermando che non posso fare a meno di consigliarvi la lettura delle saghe di Cassandra Clare.


lunedì 8 luglio 2019

Recensione "The 100 - Homecoming".


Ciao a tutti lettori! 
Oggi sono qui per parlarvi del terzo volume della tetralogia di "The 100".
In merito vi informo che ho interrotto la visione della correlata serie televisiva, poiché purtroppo, a differenza dei libri, la trama degli episodi non cattura la mia attenzione.


Titolo: The 100 - Homecoming
Autore: Kass Morgan 
Prezzo: 12 € 
Pagine: 334
Editore: Rizzoli
Voto: 4/5 🌸





Trama:
Delle nuove navicelle arrivano sulla Terra, in fuga dalla stazione spaziale a corto di ossigeno. 
I 100 sono pronti ad accogliere i superstiti, ma tra di essi vi è anche il Vice Cancelliere Rhodes, il quale intende ristabilire il regime di terrore instaurato sulla stazione spaziale. 


Recensione:
"The 100 - Homecoming" è il terzo e penultimo volume della tetralogia distopica di Kass Morgan.
Differentemente dai tre precedenti tomi, "The 100 - Homecoming" non è un libro accattivante.
All'interno di questo testo è narrata la ribellione dei 100 nei confronti del regime di terrore vigente sulla stazione spaziale. Il Vice Cancelliere Rhodes, infatti, vuole ripristinare la dottrina di Gaia, ossia le leggi stipulate nello spazio. Tuttavia, essendo delle norme di stampo dittatoriale, i 100 non sono più disposti a sottostare al regime elitario di una cerchia ristretta di soggetti.
Questo terzo capitolo della saga, quindi, racchiude in sé uno dei temi tipici del genere della distopia, tra i quali, appunto, vi è la rivolta contro un potere egemonico.
In questo specifico caso, però, non ho apprezzato come è stata elaborata la suddetta tematica, perché ho trovato la scrittura dell'autrice lenta e ridondante. Difatti, il contenuto di questo libro poteva essere circoscritto in un numero minore di pagine.
Eppure, il motivo preponderante per cui non elogio codesto libro è prettamente riscontrabile nel finale, poiché la disputa tra i due gruppi è risolta con un finale inverosimile e poco realistico. 
D'altra parte anche l'appoggio offerto dai terrestri ai 100 non è credibile. Infatti, non ho compreso la volontà dei terrestri di aiutare i 100 senza alcun dubbio, soprattutto se rammentiamo i precedenti dissapori che hanno reso complesso i rapporti tra le due comunità. 
Inoltre devo indicare il mio rammarico verso la diminuzione dei flashback. Difatti, nei precedenti tomi avevo apprezzato i ricordi dei personaggi che intervallavano il racconto, poiché permettevano al lettore di comprendere il vissuto dei protagonisti e comprendere i motivi alla base delle loro azioni. 
A parte queste pecche, Kass Morgan ha il pregio di aver creato dei personaggi caratterizzati e sfaccettati. In merito, Clarke e Bellamy talvolta scadono in una languida sdolcinatezza, ma è un atteggiamento comprensibile se si rammenta l'età dei due ragazzi. 
Tuttavia, anche in questo caso, però, avrei desiderato vedere l'aggiunta del punto di vista di Octavia, la sorella di Bellamy, e di Sasha, la terrestre di cui si innamora Wells. Invero, le loro azioni rimangono in secondo piano e vengono presentate al lettore attraverso lo sguardo degli altri protagonisti. Capisco che scrivere la trama attraverso quattro punti di vista sia di per sé complicato, ma Octavia e Sasha potevano, a mio parere, offrire un ulteriore e interessante spunto di riflessione per la narrazione. 
Questo libro, dunque, ha alcuni difetti, ma ciò non ha inficiato il mio apprezzamento nei confronti della storia. 
Dunque, continuo a consigliarvi di recuperare codesti tomi, poiché, secondo il mio parere, sono più belli rispetto alla trama dell'omonima serie televisiva.


giovedì 4 luglio 2019

I miei consigli estivi di lettura.


Ciao a tutti lettori! 
La stagione estiva non è tra le mie preferite, ma attendo tutto l'anno l'avvento dei mesi caldi per potermi riposare dalle fatiche accumulate durante l'anno. 
In merito, oggi voglio proporvi qualche volume da portare in vacanza.



- Fantasy: Shadowhunters - The Mortal Instruments di Cassandra Clare. 
Gli Shadowhunters sono nati mille anni fa quando l'angelo Raziel ha mescolato il proprio sangue con quello degli esseri umani, dando così vita ai Nephilim, metà uomini e metà angeli che abitano il nostro mondo senza che nessuno possa vederli. Essi hanno il compito di cacciare i demoni che portano rovina e distruzione sulla Terra.
Ho deciso di consigliarvi i libri di Cassandra Clare perché la sua penna è abile ad incantare il lettore. Quindi, sono sicura che la sua scrittura saprà allietare i momenti di lettura delle vostre vacanze.


- Rosa: "L'ultima canzone" di Nicholas Sparks. 
Veronica "Ronnie" Miller è una diciassettenne ribelle che vive a New York. Un'estate la madre la costringe, insieme al fratellino Jonah, a trascorrere l'estate con il padre Steve, che vive a Wrightsville Beach, in Carolina del Nord. Ronnie non ha un buon rapporto con il padre, quindi è furiosa all'idea di trascorrere i mesi estivi a Wrightsville Beach. Tuttavia, Ronnie non sa che in quel luogo vivrà i mesi più emozionanti della sua vita. 
Una storia toccante e dolce, perfetta per sognare ad occhi aperti.


- Thriller: "La contessa nera" di Rebecca Johns. 
Ungheria, 1611. Il conte palatino ha decretato che la contessa Erzsébet Bàthory è condannata a vivere murata nella torre più alta del castello di Csejthe. Tuttavia, la donna desidera riscattare il proprio onore, motivo per il quale trascorre le giornate a scrivere la propria versione dei fatti.
Un romanzo inquietante, soprattutto perché è ispirato ad una storia vera. Le pagine di questo libro cattureranno la vostra attenzione e vi lasceranno con il fiato sospeso fino all'ultima riga.


- Distopico: "La fattoria degli animali" di George Orwell. 
Il romanzo è ambientato in una fattoria in Inghilterra dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano e creano una società dove tutti hanno pari diritti. 
"La fattoria degli animali" è uno dei volumi che ha fondato il genere distopico. Questo libro vi sconvolgerà per i temi che tratta all'interno delle sue pagine, i quali sono spaventosamente odierni.


- Romanzo: "Il conte di Montecristo" di Alexandre Dumas. 
Edmond Dantès è un giovane marinaio della nave mercantile Pharaon che sta per essere promosso a capitano, oltre che a essere in procinto di sposarsi con l'amata fidanzata Mercédès. Mosso dall'invidia, Danglars, scrivano della nave e aspirante da lungo tempo alla nomina di capitano, organizza una trappola per incastrare Edmond e strappargli, così, l'agognata promozione.
L'anno scorso durante il mese di agosto lessi la travagliata storia di Edomond Dantès, la quale, a discapito dei miei timori riguardo la mole del volume, non è stata una lettura tediosa, ma mi ha rubato il cuore.


- Libri per ragazzi: "Magie di Lavinia & C." di Bianca Pitzorno. 
Il libro narra di Lavinia, una povera fiammiferaia che un giorno riceve da una strana fata un anello magico in grado di trasformare tutto in cacca, e di Petra, una bambola creata da una alchimista che si muove come un neonato ed espelle una cacca dorata. 
Quando ero piccola ho letto questo libro sotto l'ombrellone e rammento che le sue pagine mi hanno fatta ridere come nessun'altro testo era mai riuscito a fare. Due anni fa ho ripreso in mano tutti i racconti contenuti nel tomo e li ho trovati esilaranti come ricordavo.


- Manga: "Nana" di Ai Yazawa. 
"Nana" in giapponese significa "sette", un numero fortunato. Nana Osaki e Nana Komatsu però la fortuna dovranno costruirsela da sole. 
Approfitto di questo articolo per consigliarvi questo manga, soprattutto perché negli ultimi mesi, dopo anni di attesa, i tankobon sono mensilmente disponibili in fumetteria con una nuova e stupenda ristampa.


Voi quali titoli mi consigliate di leggere durante la stagione estiva?

Un bacio dalla Cantastorie dei boschi!

lunedì 1 luglio 2019

"Game of Thrones".

Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi racconto il mio pensiero inerente alla serie televisiva "Game of Thrones".


Voto: 5/5 🌸

"Il Trono di Spade" o "Game of Thrones" è una serie televisiva statunitense di genere fantastico creata da David Benioff e D.B. Weiss, trasmessa dal 2011 al 2019,  e formata da otto stagioni, per un totale di 73 episodi. 

La serie televisiva è nata come adattamento televisivo della saga "Cronache del ghiaccio e del fuoco" ("A Song of Ice and Fire") di George R. R. Martin. 
In merito, George R. R. Martin, che non ha tutt'ora pubblicato l'ultimo volume della saga, si è detto soddisfatto del risultato dell'ottava stagione, affermando che la serie è fedele all'idea che ha in mente per il volume conclusivo.

La serie televisiva è ambientata in un grande mondo immaginario costituito principalmente dal continente Occidentale (Westeros) e da quello Orientale (Essos). 
Al centro del continente Occidentale è situata la capitale Approdo del Re, dove si trova il Trono di Spade dei Sette Regni. 
Nei secoli la lotta per la conquista del trono ha portato le più potenti e nobili famiglie a scontrarsi o allearsi tra loro in un pericoloso gioco di potere. 
Nel frattempo, gli intrighi politici, economici e religiosi dei nobili lasciano la popolazione nella povertà e nel degrado, mentre il mondo viene minacciato dall'arrivo di un inverno diverso dai precedenti, che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e magiche.



"Game of Thrones" ha ottenuto innumerevoli premi per la bravura dei suoi attori e per il complesso e professionale lavoro che è stato condotto per la realizzazione della serie televisiva.

Le stagioni sono state amate da un vasto numero di spettatori. 
Tuttavia, l'ottava stagione ha riscontrato parecchie critiche, alcune delle quali hanno addirittura prospettato la necessità del rifacimento dell'ultima stagione. 
Io e Stefano, invece, abbiamo apprezzato l'intera trama e gli ultimi episodi non hanno deluso le nostre aspettative.

In "Game of Thrones" le dinamiche politiche e gli intrighi di corte sono i protagonisti delle vicende narrate.
La complessità della trama risiede, quindi, nelle tattiche di guerra e negli innumerevoli personaggi che coesistono all'interno dell'opera di Martin.
I protagonisti sono diversificati e sfaccettati. 
Tra di essi non mancano gli stereotipi classici, ad esempio Jon Snow, figlio bastardo di un nobile, è l'eroe senza macchia e senza paura che rappresenta l'uomo buono e generoso. Egli è il comune protagonista delle storie fantasy che riesce con le sole proprie forze a migliorare il proprio infausto destino.
In merito, però, l'aspetto che più ho apprezzato è che tutti gli individui durante l'intero arco narrativo rimangono coerenti nelle proprie azioni. Nessun personaggio, infatti, tradisce mai le proprie inclinazioni personali. D'altra parte anche la stessa Daenerys, che è stata in un primo momento idolatrata da qualsiasi spettatore ed in un secondo istante è stata additata come una donna folle, non è per nulla un personaggio contraddittorio. Difatti, io ho scorto una piena coerenza nella sua persona, perché i suoi atti hanno sempre raffigurato la sua indole poco incline a sottostare ad alcuno, condotta che l'ha perennemente portata a commettere gesti efferati.
Gli sceneggiatori non hanno affievolito le cruenti parole tracciate da George R. R. Martin, ma hanno riportato sullo schermo le sanguinare guerre in cui le casate dei nobili hanno combattuto. Negli episodi, infatti, gli aspetti macabri della morte non sono nascosti, ma ci sono differenti scene cruente.
Inoltre, sempre riprendendo pedissequamente le parole dell'autore, la serie televisiva racconta gli aspetti più conturbanti della corte, ad esempio l'incesto. 
La storia, infatti, raffigura l'amore in tutte le sue sfaccettature, ricomprendendo anche i rapporti omosessuali. 
Precisamente, le coppie che più mi hanno emozionata sono state Daenerys - Khal Drogo e Robb Stark - Talisa Maegyr. 
Eppure non è la ricchezza dei contenuti della trama che ha catturato milioni di spettatori, ma la fama degli episodi è stata in un primo momento acquisita grazie allo scalpore che le innumerevoli scene di nudo hanno suscitato nel pubblico. Personalmente non apprezzo quando i corpi degli attori sono strumentalizzati per aumentare l'audience. In questo caso, però, ovviamente, la scelta è risultata vincente. 
La bellezza della storia, a mio avviso, è, invece, raffrontabile nell'epicitá di alcuni episodi, come la Battaglia dei Bastardi, o nella drammaticitá di alcune scene, ed in questo caso non posso non nominare le Nozze Rosse.
Correlato a questi esempi che ho appena indicato, uno degli aspetti più interessanti di "Game of Thrones" è la perenne sensazione di incertezza che aleggia attorno a ogni personaggio. Ognuno di esso, protagonista o meno della storia, può morire in qualsiasi istante. Insomma, nessuno dei personaggi è immune dal pericolo, ma deve lottare per resistere alle differenti difficoltà. 
Questa nota realistica è affiancata anche da vari accezioni magiche. In merito, però, avrei preferito una maggior attenzione sull'unica strega che compare nella storia, Melisandre. Il suo culto, infatti, come anche le sue doti magiche non sono state analizzate nel dettaglio, seppur immagino che nei libri tutta la questione è descritta con più chiarezza.
Ugualmente avrei anche desiderato una maggior attenzione sugli Estranei, ossia gli esseri che fin dal primo episodio della prima stagione hanno terrorizzato il pubblico. Essi, difatti, sostanzialmente hanno rappresentato una problematica risolvibile in un arco temporale particolarmente ristretto. Precisamente avrei voluto sentire la loro voce e percepire le loro volontà.
Al riguardo, però, comprendo anche la difficoltà degli sceneggiatori che sono stati costretti a produrre le ultime due stagioni senza il supporto del cartaceo dell'autore. 
La mancanza delle parole scritte di George R. R. Martin si è percepito nella visione degli ultimi episodi, poiché nonostante gli sforzi dei registi è stato palese il calo di epicitá nei dialoghi e nelle scene registrate. 
Personalmente ho letto solo il primo libro della saga e conoscendo la storia non penso che proseguirò mai con la lettura dei tomi, ma spero che l'autore finisca di concludere il prima possibile l'ultimo volume per i lettori che dopo anni non hanno smesso di attendere il tomo conclusivo. 
Concludo precisando che non ho voluto entrare troppo nel dettaglio della trama per evitare di rovinare la visione della serie televisiva a chi ancora non l'ha vista.