giovedì 18 luglio 2019

Recensione "Il sangue degli elfi".


Ciao a tutti lettori!
In questi ultimi giorni non sono stata bene a causa delle temperature alte, ma, nonostante la stanchezza, non ho mai arrestato la scrittura per gli articoli del blog.


Titolo: Il sangue degli elfi 
Autore: Andrzej Sapkowski 
Prezzo: 18 €
Pagine: 393
Editore: Nord
Voto: 5/5 🌸



Trama:
Il regno di Cintra è caduto e le truppe di Nilfgaard irrompono nel castello per massacrare l'intera famiglia reale. 
La principessa Ciri riesce a fuggire, ma i suoi ricordi di quei frenetici istanti sono offuscati. Ella, infatti, rammenta meramente la presenza di un cavaliere vestito con abiti scuri che, stagliandosi sulla sua esile figura, ha tentato di ucciderla. 
In seguito, lo strigo Geralt di Rivia, dopo aver salvato la vita di Ciri, conduce la piccola principessa a Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. 
Una sera, però, al termine di un'estenuante giornata di allenamento, la ragazza dimostra di possedere delle straordinarie capacità psichiche. 
In quell'istante Geralt comprende che l'innocente bambina è in realtà la Fiamma di Cintra di cui parlano le profezie, ossia in lei è racchiusa la forza che salverà i popoli del mondo dalla rovina.


Recensione:
"Il sangue degli elfi" è il primo libro della saga scritta da Andrzej Sapkowski.
I due tomi antecedenti, "Il guardiano degli innocenti" e "La spada del destino", sono due raccolte di racconti che presentano gli eventi precedenti alla storia della saga dedicata allo strigo Geralt di Rivia.
In questo volume l'attenzione del testo è concentrata sulla figura della principessa Ciri.
Geralt riesce a salvare la bambina da un pericolo mortale e la conduce a Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. 
Ciri è costantemente spaventata dagli incubi che inquietano le sue notti, ma trova conforto nella vicinanza dello strigo. Tra di essi, infatti, si instaura istantaneamente un tenero legame affettivo.
Andrzej Sapkowski analizza il rapporto tra Geralt e Ciri con estrema precisione.
Geralt è stato sottoposto a una mutazione che gli ha permesso di acquisire gli straordinari poteri degli strighi, ma allo stesso istante l'ha reso fertile. Egli, quindi, non può avere dei propri figli. Tuttavia, Geralt non ha mai sofferto all'idea di non poter diventare padre, ma l'avvicinanza della principessa ha drasticamente mutato il suo pensiero in merito, poiché tra Ciri e Geralt si crea un affetto similare a quello intercorrente tra un padre e una figlia.
Questa constatazione è importante, perché Geralt è un uomo che non è solito abbandonarsi ai sentimentalismi, ma anzi li disdegna. Tuttavia, Ciri riesce a toccare il cuore dello strigo.
Allo stesso modo, Ciri riesce a catturare anche l'animo di Yennefer. Yennefer è una maga, la donna che da anni strugge il cuore di Geralt.
In seguito alla scoperta del potere di Ciri, infatti, Geralt contatta Yennefer chiedendole di istruire Ciri e il suo potenziale magico.
I primi approcci tra la maga e la ragazza non sono semplici, ma in breve tempo si affezionano una all'altra. 
A differenza di Geralt, la maga soffre quotidianamente all'idea di non poter diventare madre, poiché anch'essa è fertile, e non ha mai arrestato i propri studi e le proprie ricerche per contrastare questo aspetto della sua natura.
Ciri, insomma, è riuscita a riscaldare i cuori di Geralt e Yennefer.
In queste pagine Geralt e Yennefer non si incontrano, ma cooperano per garantire il futuro della loro protetta.
Amore, odio, passione, gelosia, invidia, sono i sentimenti che più vengono messi in risalto nella trama.
Inoltre, la storia prosegue in parallelo al racconto della guerra. In merito, il lettore si trova frastornato, perché lo scrittore non specifica gli eventi che hanno preceduto lo scontro. Quindi, il lettore osserva le battaglie con gli stessi occhi di un soggetto che vive in quei Paesi, senza avere una chiara spiegazione su quanto sta accadendo. Questa accezione crea delle difficoltà per il lettore, ma allo stesso istante rende maggiormente reale il narrato.
Al riguardo, l'unica pecca che voglio menzionare è l'assenza nel volume di una mappa. Seguire le gesta dei protagonisti non è semplice senza l'ausilio di una cartina, la cui presenza avrebbe chiarito i confini e la composizione del mondo fantastico.
Invece, i personaggi della storia sono svariati, ma vengono descritti con estrema accuratezza, soprattutto per quanto concerne le loro emozioni.
La scrittura dello scrittore è scorrevole. All'interno dei suoi romanzi sono pochi gli eventi che vengono trascritti, la narrazione quindi non procede con una cadenza celere, ma l'autore ha l'abilità di donare una musicalità e una cadenza ritmica alle sue parole che rendono il romanzo godibile.
Personalmente sono incantata dalla storia di Geralt di Rivia e non vedo l'ora di recuperare il volume successivo per scoprire cosa accadrà ai protagonisti.


2 commenti:

  1. Cara Diletta, leggendo la recensione, posso dire che la fantasia non ha limiti!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Concordo pienamente con te.
      Buona giornata! ☺️

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