lunedì 19 ottobre 2020

Recensione "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood.

Ciao a tutti lettori!

Come sta procedendo il vostro mese di ottobre? Io sono alle prese con gli impegni di lavoro e non ho ancora ingranato per bene. Sto un pó faticando a trovare il tempo per seguire i mille progetti che ho in mente. In realtà forse il problema è che ne ho troppi per la testa!



Titolo: Il racconto dell'ancella 

Autore: Margaret Atwood 

Prezzo: 16,80 €

Pagine: 398

Editore: Ponte alle Grazie

Voto: 4/5 🌸

 




Trama:

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione.



Recensione:

"Il racconto dell'ancella" è un romanzo di genere distopico. All'interno dello stesso è, infatti, presentato un mondo futuro, ma non troppo distante, e differente da quello che noi conosciamo.

Il testo è scritto in prima persona, motivo per cui il lettore è in grado di simpatizzare nel profondo con il vissuto della protagonista Difred. Eppure, sempre per la medesima accezione, il lettore talvolta fatica a capire dove si trova e in che cosa questo universo differisce dalla realtà a lui nota. 

La voce narrante appare quasi sussurrare ciò che vede e percepisce. I suoi pensieri sono spesso falsamente accondiscendenti verso ciò che osserva, mentre altre volte sono provocatori contro la società totalitaria e patriarcale. Questa bivalenza ha avuto il pregio di rendere la trama più accattivante e realistica, pagina dopo pagina. 

Parlando, invece, dell'ambientazione, Margaret Atwood localizza il suo racconto in un mondo devastato dalle radiazioni atomiche. In questo scenario gli Stati Uniti si sono tramutati in uno stato totalitario in cui vige il controllo della donna, o meglio del suo corpo. Ciò è stato conseguenza del fatto che nel periodo storico in questione sono rimaste poche donne in grado di procreare. Esse sono proprio le ancelle indicate dal titolo del tomo: fanciulle costrette a un’esistenza di schiavitù e obbligate a vestirsi nello stesso modo, con abiti rossi e lunghi fino ai piedi e sulla testa un copricapo bianco con della alette laterali, simile a quello usato dalle suore in epoca medievale. Ovviamente le stesse non detengono più alcuna libertà, come il diritto di parola, di lavorare o di avere una propria famiglia. Sono semplicemente degli strumenti nelle mani del regime. 

Nonostante l'originalità della storia e la bravura della prosa della scrittrice, eccelsa per non dire magistrale, a malincuore devo precisare che il libro non mi ha colpita come avevo in un primo momento ipotizzato. Il racconto è perturbante, perfetto per il genere di cui fa parte, ma purtroppo molte domande rimangono irrisolte al termine della lettura. Il tomo presenta molte lacune e, mano a mano che ci si avvicina al finale, la narrazione cala di bellezza e di attrattiva. Gli ultimi capitoli li ho letti per arrivare alla fine della storia, nulla di più. 

A parte quest'ultima precisazione vi consiglio di recuperare questa lettura, per me comunque imperdibile. Difatti, con l'espediente narrativo di un futuro fantascientifico Margaret Atwood ha voluto richiamare l'attenzione delle donne, ricordandole che la nostra più vera e piena libertà è ancora distante e che ogni giorno dobbiamo nel nostro piccolo lottare per mantenerla salda. 



"Vivevamo, come al solito, ignorando. Ignorare non è come non sapere, ti ci devi mettere di buona volontà. Nulla muta istantaneamente." 

4 commenti:

  1. Ciao Diletta! Sono sicura che sia un libro che vale la pena leggere! Prima o poi lo vorrei recuperare anche io! :)

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    1. Ciao Sara!
      Sì, secondo me è un libro che tutti dovrebbero leggere. Spero che lo recupererai presto!

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