lunedì 14 settembre 2020

Recensione "Ragione e sentimento" di Jane Austen.

 Ciao a tutti lettori!

Oggi vi porto con me nel salotto inglese più famoso e intrigante di tutte le epoche, quello di Jane Austen. 



Titolo: Ragione e sentimento 

Autore: Jane Austen

Prezzo: 11 €

Pagine: 424

Editore: Einaudi 

Voto: 5/5 🌸





Trama:

Elinor e Marianne sono due giovani sorelle che, alla morte del padre, si trovano costrette ad affrontare una situazione economica molto critica nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore, si confronteranno con difficili scelte sentimentali e matrimoniali, e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne.



Recensione:

Jane Austen scrive la prima stesura de "Ragione e sentimento", dapprima intitolata "Elinor e Marianne", in forma epistolare intorno al 1794, quando ha circa diciannove anni. Successivamente, tra il 1797 e il 1798, lo scritto subisce un'intrinseca modifica, poiché la forma epistolare è sostituita dallo stile in terza persona. Tuttavia, solamente nel 1811 Thomas Egerton della casa editrice Military Library di Londra approva la pubblicazione del manoscritto in tre volumi, di cui la Austen dovette pagare la pubblicazione e una commissione sulle vendite all'editore. 

"Ragione e sentimento" narra parte della vita di Elinor e di Marianne Dashwood, due delle figlie del secondo matrimonio del Signor Dashwood. Oltre a loro, infatti, c'è anche una sorella minore, Margaret, e il fratello maggiore, John, che è nato dal primo matrimonio. Il racconto incomincia proprio con la morte del Signor Dashwood quando la tenuta familiare passa, come consuetudine, al primogenito maschio, John. A rendere ancor più triste il già inquieto scenario vi è, per mano dell'infida moglie di John, l'insorgere della precaria situazione finanziaria delle donne Dashwood. 

Il romanzo in esame è considerato dagli studiosi come il tomo più acerbo dell'autrice. Parallelamente, "Ragione e sentimento" è anche il testo comunemente meno apprezzato dai lettori. 

Personalmente, seppur io abbia avuto modo di riscontrare in esso alcune oggettive pecche, è il libro classico da me prediletto. 

Ciò che contraddistingue l'opera letteraria in questione è l'analisi esplicata all'interno della stessa della ratio e della passione, appunto la ragione e il sentimento. Queste due entità vengono analizzate nei loro pregi e nei loro difetti tramite l'impersonificazione della psiche e del cuore con le due donne Elinor e Marianne. Elinor è una fanciulla estremamente razionale, compita e non propensa a mostrare le proprie emozioni, mentre Marianne è diametralmente differente dalla sorella, poiché vive intensamente e istintivamente le sensazioni provate, senza celarle ma bensì esasperandole. 

In merito, il lettore segue la vita di Elinor e di Marianne durante quel frangente del loro vissuto più particolare, quello che vede il loro passaggio dall'innocenza dell'infanzia alla maturità della vita adulta. In questo periodo di vissuto ambedue hanno modo di crescere e comprendere quanto la ragione non possa essere scevra dal sentimento, e viceversa. Difatti, questo loro essere radicali sui propri principi, la morale e l'istinto, le rende in un primo istante inevitabilmente soggette alle più infelici realtà. 

L'insegnamento, che mai è carente nei testi di Jane Austen, in questo caso verte sul fatto che la ragione e il sentimento debbano essere due costanti non in antitesi ma compresenti.

Questo binomio è stato ciò che più mi ha fatto amare il libro di Jane Austen, poiché in esso ho rivisto me e mia sorella maggiore nella nostra adolescenza, e in parte tutt'ora: lei profondamente concreta e io indicibilmente sognatrice. 

Ovviamente anche in questo tomo non manca la pungente satira dell'autrice sulla società della sua epoca. Ella con il suo tipico umorismo scanzonato annienta la raffinatezza dei té, l'attività delle battute di caccia e le frivolezze chiacchierate nei salottini. 

Altro concetto mai scevro nei suoi scritti è la purezza dell'animo delle persone non facoltose, le quali si innalzano da chi è ricco solo di borsellino. Le giovani donne di cui ella racconta, infatti, sono sempre delle ragazze poco fortunate patrimonialmente, ma che sanno migliorare la propria condizione sociale grazie alla bellezza e all'unicità del loro animo buono. 

Lo stile della Austen, seppur giovanile, è fluido, rendendo la lettura scorrevole e non tediosa. 

Inoltre, lo scenario e i personaggi sono descritti con accuratezza. Tuttavia, Jane Austen non si sofferma a fornire una rappresentazione della figura fisica dei suoi protagonisti, prediligendo che siano le loro azioni e le loro emozioni a contraddistinguerli. Per fare un esempio, l'autrice si è soffermata a lungo sulle pene di Marianne, facendo così comprendere al lettore quanto fossero reiterate e a tratti pedanti le sue lamentele per gli altri personaggi del narrato. 

Tra i vari soggetti presentati da Jane Austen il mio cuore ha subito simpatizzato per il Colonello Brandon e ho, in verità, letto con trasposto il testo in parte solo per poter scorgere il lieto fine di questo sventurato quanto impeccabile uomo. 

Concludendo, come avrete ben compreso dalle mie parole, non posso fare a meno di consigliarvi con tutto il cuore questo meraviglioso e indimenticabile libro. 



"Desiderare voleva dire sperare, e sperare attendersi che la speranza si realizzasse." 


"Non ho mai saputo come si possa separare la stima dall’affetto." 


4 commenti:

  1. Ciao Diletta! Ahimè, "Ragione e sentimento" devo ancora leggerlo! Della Austen ho letto qualche anno fa "Emma", ma prima o poi devo assolutamente recuperare sia questo sia "Orgoglio e pregiudizio"! :)

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    1. Ciao Sara!
      Al contrario di te io non ho mai recuperato "Emma", ma ho letto e adorato "Orgoglio e pregiudizio" e "Ragione e sentimento". A mio avviso, controcorrente dagli altri lettori, "Ragione e sentimento" è il libro migliore di Jane Austen, quindi ti consiglio di reperirlo presto.

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  2. Ciao Diletta! Questo classico è in wishlist da fin troppo tempo. Ho adorato il film (quello con Kate Winslet ed Emma Thompson, per intenderci) e mi piacciono le tematiche trattate. Anche io simpatizzo con il colonnello, merita proprio un lieto fine... ma anche Edward Ferrars ha il suo perché!

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    1. Ciao Silvia!
      Se hai amato il film devi assolutamente leggere il libro, non te ne pentirai.

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