lunedì 21 settembre 2020

Recensione "Regina di sangue" di Joanna Courtney.

Ciao a tutti lettori!

Oggi vi parlo del libro che mi è stato donato dalla mia fantastica amica Chiara de @booksjungle per festeggiare il superamento del Master che ho frequentato post laurea. Ciò che ha reso ancor più speciale il suo regalo è stato l'aver condiviso assieme la lettura e le emozioni che il romanzo ha inevitabilmente suscitato nell'animo di entrambe.



Titolo: Regina di sangue 

Autore: Joanna Courtney 

Prezzo: 19 €

Pagine: 377

Editore: Neri Pozza

Voto: 5/5 🌸





Trama:

Inverness, Highlands scozzesi, 1025. 

Nel Regno di Alba, il nome gaelico per la Scozia nell’XI secolo, due casati reali, che discendono rispettivamente da Aed e da Costantino, si contendono il trono. In base alle norme dell’eredità alterna, i discendenti di entrambi i casati dovrebbero sedere sul trono a turno, ma Re Malcom, del ramo di Costantino, vuole fare del nipote Duncan il suo successore. Per eliminare ogni possibile minaccia e impedimento, il sovrano di Alba non esita a ordinare ai suoi uomini di sterminare l’intero ramo cugino dei MacDuff. La giovane Cora MacDuff riesce, tuttavia, a scampare alla morte e, dopo una fuga disperata, trova rifugio nella provincia settentrionale del Moray. Lì trascorre i giorni, finché il riscatto non tarda a venire nelle belle sembianze del giovane Macbeth, l’ultimo discendente della linea di Aed. Capelli color del grano e penetranti occhi scuri, Macbeth la chiede in sposa per riunire i due casati reali e rivendicare il trono per sé. La giovane donna accetta con entusiasmo: in questo modo diventerà Lady Macbeth, sarà regina e avrà la sua vendetta. Ma alla vigilia delle nozze un terribile urlo spezza il silenzio della notte, e in pochi istanti tutti i sogni di Cora sono miseramente infranti. Per riavere indietro la vita che le è stata promessa, la giovane MacDuff dovrà diventare una donna più dura del metallo, capace di usare, con spietata freddezza, ogni arma a sua disposizione.



Recensione:

L'autrice Joanna Courtney con il proprio romanzo "Regina di sangue", attraverso un'accurata ricerca, ha riportato su carta la storia di Macbeth e della sua Lady, due dei personaggi della nota tragedia "Macbeth" di William Shakespeare. 

Recuperai la tragedia shakespeariana ai tempi del liceo, in quel periodo, all'incirca alle soglie dei quindici anni, in cui leggevo solo le opere di William Shakespeare. Ho perso il conto di quante volte in quel frangente ho riletto "Romeo e Giulietta". Dunque, vi lascio immaginare la mia gioia quando ho scoperto l'uscita di questo testo. Difatti, successivamente, averlo tra le mani è stato come fare un tuffo nel passato alla mia adolescenza, fatta di libri e sogni a occhi aperti. 

Il tomo racchiude nelle sue pagine il racconto di un capitolo storico della Scozia, denominata Alba nell’XI secolo, caratterizzato dalla contesa insita tra i due casati reali, discendenti da Aed e da Costantino, e dagli rispettivi intrecci d'amore e di vendetta che ne sono derivati. 

Ciò che più ho apprezzato di questo libro è stata la capacità della scrittrice di creare un romanzo che fosse completo e mai prolisso. Ella, infatti, avrebbe potuto dilungarsi su vari punti della narrazione, ma non l'ha mai fatto, rimanendo sempre precisa nelle descrizioni e nel rielaborare gli eventi storici, senza perdersi in inutili divagazioni. 

Inoltre, in "Regina di sangue" Joanna Courtney, attraverso i propri studi, narra una delle dispute più affascinanti di tutti i tempi, ma lo fa attraverso lo sguardo delle due donne protagoniste delle vicende: Cora MacDuff, o meglio Lady Macbeth, moglie dell’ultimo discendente della linea di Aed, e Sibyll, coniuge di Duncan, nipote del Re Malcom del ramo di Costantino. 

Cora e Sibyll sono le due voci narranti tramite i cui occhi il lettore legge le vicissitudini presentate nel testo. In verità, nel tomo esse dimostrano di essere coloro che dietro le quinte muovono i fili dei piani politici e bellici. Protettrici del loro casato e guidate dalla bramosia per il trono reale, le due donne non combattono sul campo di battaglia, ma, lontano da essi, sferrano degli eguali attacchi feroci attraverso l'utilizzo delle uniche armi a loro disposizione, la velata diplomazia e gli intrighi di corte. Eppure, l'odio e il rancore che guidano i loro gesti non fanno mai compiere a nessuna delle due donzelle alcun atto non magnanimo. Mai accade che una tenti un colpo ignobile verso l'altra. Infatti, tra le due sussiste fin da subito un silente e devoto rispetto reciproco. 

Dapprima moglie, poi madri e regine, ambedue sono due donne dall'animo forte, forgiate da un passato difficoltoso, che cercano disperatamente di dimenticare le reciproche ingiustizie subite conducendo strenuamente quella che identificano come la propria personale vendetta e rivalsa. Eppure, quanta docilità e tenerezza celano nel loro cuore e, parallelamente, con quanto amore tentano di proteggere il proprio consorte e la propria prole. 

I personaggi, come lo scenario che li circonda, sono descritti in maniera impeccabile. 

Tutt'al più ad aiutare il lettore nella comprensione di quanto letto, oltre alla scrittura fluida e superba di Joanna Courtney, è fondamentale la genealogia inserita nel romanzo. Interessanti, invece, sono le note storiche donate da Joanna Courtney al temine del libro. Questi appunti permettono al lettore di seguire il duro lavoro esplicato dalla scrittrice e di carpire alcuni dati per poter così arricchire ulteriormente la propria personale cultura e curiosità su questo non famoso stralcio della nostra storia. 

Come avrete ben compreso dalle mie parole non ho nulla di negativo da indicare in merito al testo in questione. È, in realtà, senza alcun dubbio uno dei romanzi più belli che io abbia fino ad ora reperito. Quindi, senza indugi ulteriori, vi consiglio di recuperare il prima possibile questo meraviglioso libro.



"Non ho chiesto io di essere regina. Non andavo in cerca di abiti e corone, e ancor meno volevo portare sulle spalle il peso di un Paese. L’unico mio desiderio era prendere per mano l’uomo che amavo ed essere Lady Macbeth. Volevo essere moglie e madre, e costruire una casa in cui vivere felici sulle sponde accoglienti del Moray Firth."


"Ma è davvero così? Temo che nel mio cuore non albergassero sentimenti tanto semplici. Sì, cercavo l’amore – quale fanciulla non lo brama? – ma volevo di più. Volevo posizione, successo, soddisfazione per il mio orgoglio."

4 commenti:

  1. Cara Diletta, a me piacciono moltissimo queste bellissime favole!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio:::
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Ciao Diletta!
    Ho scoperto questo romanzo proprio qualche giorno fa girovagando per il web, e mi ha subito colpito. Sembra una storia decisamente nelle mie corde, e la tua recensione non fa che aumentare la voglia di leggerlo! Spero di riuscire a recuperarlo presto ✨

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Silvia!
      Io sono sicurissima che lo apprezzerai, quindi recuperalo presto. Io attendo il tuo parere!

      Elimina