martedì 22 dicembre 2020

Recensione "Il romanzo delle vestali. La sposa di Roma" di Debra May Macleod.

Ciao a tutti lettori!

Oggi condivido con voi la lettura di un libro che ho potuto effettuare grazie all'autrice stessa Debra May Macleod, che, conoscendo il mio amore per i romanzi storici, ha fatto da tramite con la Casa Editrice italiana TRE60.



Titolo: Il romanzo delle Vestali. La sposa di Roma
Autore: Debra May Macleod
Prezzo: 14,15 €
Pagine: 300
Editore: TRE60
Voto: 3/5 🌸






Trama:
Roma, 50 a.C. Sei potentissime sacerdotesse hanno il compito di custodire la Fiamma Eterna, nume tutelare della città: sono le Vergini Vestali, venerate come divinità fin dai tempi di Romolo e Remo. Ma il loro potere è soprattutto politico, in un mondo fatto di privilegi, cospirazioni e tradimenti. Un potere che Pomponia, la Vestalis Maxima, gestisce con grande abilità e che la pone al centro degli intrighi di palazzo, tra due schieramenti in aperto conflitto: da un lato, Marco Antonio e Cleopatra e, dall’altro, Ottaviano e la moglie Livia che si contendono il suo appoggio e i suoi consigli. Tuttavia Pomponia, delicato ago della bilancia, custodisce segretamente un affetto: quello per Quinto, sommo sacerdote di Marte e soldato di Cesare. Così, quando un’accusa di adulterio – un voto di castità infranto – viene mossa contro le Vestali, su di lei incombe la punizione più spietata: essere sepolta viva nel campo del Male.


Recensione:
Affascinata e intrigata dalla figura storica delle Vestali, ho ammirato con occhi sognanti il libro "Il romanzo delle Vestali. La sposa di Roma" di Debra May Macleod fin dal primo giorno che è comparso in libreria.
Quando ero piccola mia madre mi ha narrato e letto varie leggende e miti. Fra di esse, precisamente in quelle di origine latina, in alcune si intravedevano le Vestali, sacerdotesse consacrate alla dea Vesta e dedite al culto del fuoco. Esse erano delle vergini dedite alla custodia della Fiamma Eterna, ovvero mantenevano sempre acceso il sacro fuoco alla dea Vesta che rappresentava la vita della città. 
La storia racchiusa all'interno del romanzo è appassionante e storicamente accurata. È palese il grande lavoro che l'autrice ha effettuato per poter trascrivere il testo in questione, soprattutto per il fatto che Debra May Macleod non è italiana. La sua ricerca, dagli lontani Stati Uniti d'America, è stata indubbiamente difficoltosa, ma non per questo scarna o errata. 
In alcuni tratti il narrato non è esattamente lineare al dettato storico, ma la scrittrice ha ammesso questa accezione nelle note. 
Secondo il mio parere, eppure, se la trama ha il pregio di saper incuriosire il lettore, i protagonisti non riescono a eguagliare questa potenzialità. I personaggi, anche quelli principali, a tratti li ho trovati poco caratterizzati, se non addirittura stereotipati. 
Tra di essi ho adorato il personaggio secondario Medusa, donna che trova poco spazio all'interno del volume ma che ha saputo catturare la mia attenzione molto più degli altri. 
La scrittura, invece, risulta fluida e permette una lettura scorrevole. 
Per essere il primo libro pubblicato dall'autrice le basi sono ottime, ma c'è ancora del lavoro da completare per giungere alla perfezione. 
Essendo "La sposa di Roma" il primo volume di una saga, attendo con ansia di poter recuperare la lettura dei successivi capitoli sulle testimonianze di alcune donne, che, silenti e con il capo chino, sono state forti contro le avversità di una società patriarcale. 


"Ma Veritas striscia sempre fuori dal pozzo oscuro verso la luce del giorno."

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