mercoledì 20 maggio 2020

Recensione "Christine. La macchina infernale" di Stephen King.

Ciao a tutti lettori!
Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo del libro, ma datemi il tempo di spiegare il mio pensiero. Vi invito a leggere l'articolo che segue, perché oggi vi racconto il mio personale parere su un testo che, nonostante la trama possa apparire poco accattivante, mi ha piacevolmente stupita. 


Titolo: Christine. La macchina infernale 
Autore: Stephen King
Prezzo: 12,90 €
Pagine: 650
Editore: Sperling & Kupfer
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Due amici vivono la loro adolescenza in una tranquilla cittadina di provincia. Le novità sono poche, finché non compare Christine, un'auto, una Playmouth del 1958, che Arnie, uno dei ragazzi, vuole a ogni costo rimettere a nuovo. Un'impresa disperata, che per lui presto si trasforma in un'ossessione, mentre la macchina inizia a manifestare un'inquietante vita propria.



Recensione:
Dennis e Arnie sono due amici inseparabili e, insieme, vivono e sopravvivono alle dure sfide dell'adolescenza, la lotta contro i segni dell'acne che deturpano il volto, i primi innamoramenti o delusioni d'amore e gli sforzi per raccimolare un gruzzoletto sostanzioso per acquistare la prima automobile. 
I due ragazzi sono, però, diversi sotto molti aspetti. Dennis è un ragazzo che non attrae su di sé né la popolarità né le pretese dei prepotenti, ovvero riesce a coesistere nella realtà della scuola grazie al fatto di passare pressoché inosservato. Arnie, invece, ha il viso rovinato dalla pubertà ed è spesso schernito dai bulli, ma trova in Dennis un amico fidato, sempre pronto a difenderlo e ad apprezzarlo. 
La loro vita, nonostante le angherie che Arnie deve affrontare quotidianamente, trascorre tranquilla, finché non vedono una Plymouth Fury del 1958 parcheggiata al lato del marciapiede e recante un cartello che attesta di essere in vendita. 
Dennis non sembra nemmeno vedere la quattroruote scolorita e mal ridotta, mentre Arnie ne rimane incantato a tal punto che decide di spendere gran parte dei suoi risparmi per comprarla. Il precedente proprietario, un ex militare anziano e dal parlato piuttosto colorito, LeBay cede volentieri Christine, il nome che esso stesso ha conferito alla macchina, ad Arnie. 
Tuttavia, Christine non riscuote lo stesso successo che ha saputo infondere ad Arnie, infatti, i genitori del ragazzo fin da subito si oppongono alla scelta del figlio e dello stesso parere risulta essere anche il suo fidato amico Dennis. 
Arnie, però, sembra non sentire i rimproveri o i consigli e, incurante delle critiche, inizia a curare fedelmente la sua adorata macchina. In poco tempo, inoltre, il ragazzo abbandona il club degli scacchi, si allontana da Dennis e perde qualsiasi interesse verso lo studio e la scelta del futuro College, perché ormai la sua mente, il suo cuore e il suo corpo sono indirizzati univocamente verso Christine. 
Stephen King ha saputo tramutare una comune automobile in un oggetto maligno, scrivendo una storia carica di tinte cupe e grottesche. 
Personalmente il titolo "Christine. La macchina infernale" non ha mai attirato la mia curiosità e, anzi, ho sempre screditato quest'opera, poiché reputavo che un testo del genere non potesse celare chissà quale trama avvincente. Eppure, fin dai primi capitoli ho dovuto rimodulare il mio pensiero, mentre, una pagina dopo l'altra, ero sempre più intrigata dalla storia e dai personaggi. 
All'interno di questo volume sono presenti alcuni dei temi più cari all'autore, come l’adolescenza, il bullismo, il mondo oscuro del paranormale, la paura e i fantasmi.
Nel complesso, come ogni libro di Stephen King, il racconto non mi ha spaventata, ma mi ha fortemente inquietata. Il fine dello scrittore, infatti, non è quello di terrorizzare i lettori, ma di fargli percepire quel lieve senso di timore scaturito dalla descrizione del mondo invisibile che ciascuno di noi più teme, cioè quello costituito dalle proprie più recondite paure.
Concludendo, Stephen King con una scrittura incalzante e una storia appassionante ha saputo donarmi un libro che, a discapito dei miei pregiudizi, mi ha piacevolmente intrattenuta.

6 commenti:

  1. Ciao Diletta! Ho già sentito parlare di questo romanzo, ma, non ritenendolo il mio genere, non l'ho mai iniziato… mi fa piacere invece sapere che per te si sia rivelato una bella sorpresa!

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    1. Ciao Silvia!
      È un thriller mozzafiato. Non farti frenare dai pregiudizi e prova a dargli un'occasione.

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  2. Cara Diletta, leggendo la recensione direi che è molto interessante.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso!
      Sei sempre gentile e leggi tutti i miei consigli, quindi ti ringrazio.
      Buona serata.

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  3. Lessi il romanzo all'epoca (e vidi anche il film di Carpenter!), non l'opera più importante di King ma sicuramente una delle più emblematiche della sua carriera, anzi di quella sua carriera fatta di ragazzi & orrore di provincia.

    Moz-

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    1. Ciao Moz!
      Io sono rimasta stupita, perché mai avrei pensato che questo libro potesse tanto piacermi. È stato una piacevole sorpresa!

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