Ciao a tutti lettori!
Oggi condivido con voi il mio parere su una delle ultime uscite più chiacchierate, ovvero "Hunger Games. Ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins.
Ringrazio ancora di cuore la Casa Editrice Mondadori per l'opportunità che mi è stata concessa di collaborare con loro per leggere e parlare con voi dei miei pensieri su quest'opera.
Titolo: Hunger Games. Ballata dell'usignolo e del serpente
Autore: Suzanne Collins
Prezzo: 22 €
Pagine: 480
Editore: Mondadori
Voto: 5/5 🌸
Trama:
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.
Recensione:
Il mondo di "Hunger Games" non mi ha attirata a sé grazie ai film, ma mi sono approcciata alla trilogia cartacea molto tempo dopo l'uscita delle pellicole cinematografiche, ovvero quando ormai il gran chiacchiericcio aleggiante sulla trama era diventato un flebile sussurro. Il periodo in cui la la saga libresca di Suzanne Collins è stata fortemente idolatrata, infatti, ha combaciato con gli anni in cui mi non leggevo molti testi e, in generale, non seguivo le nuove uscite letterarie.
Tuttavia, è stata l'opera di Suzanne Collins, assieme ad altri libri, a farmi innamorare nuovamente della lettura e a convincermi ad aprire questo blog.
Per questo motivo sono felice e orgogliosa di potervi parlare del prequel della saga di "Hunger Games" e ringrazio di cuore la Casa Editrice Mondadori per avermi permesso di partecipare al Blogtour.
Al riguardo, devo ammettere che quando l'autrice ha annunciato l'uscita del prequel qui in esame sono stata sconvolta da un turbinio di emozioni, ero emozionata quanto atterrita. Ciò è dipeso dal fatto che nessuno di noi lettori hai mai pensato di poter un giorno leggere altre pagine sul mondo distopico creato da Suzanne Collins. Il finale della trilogia aveva accontentato tutti i fan, chi più e chi meno. Io avevo letto e adorato ogni scelta dell'autrice e, personalmente, non sentivo la necessità di saper null'altro in merito. Se la scrittrice avesse scelto di donarci degli ulteriori capitoli sul seguito della trama, dunque, non l'avrei accettato e l'avrei giudicata una classica mossa di marketing.
Un prequel, invece, concede agli appassionati della storia di poter sbirciare cosa è accaduto negli anni precedenti ai fatti di cui è stata protagonista Katniss.
La scelta di Suzanne Collins di incentrare la trama su Coriolanus Snow, il personaggio più emblematico e accattivante della trilogia di "Hunger Games", è stata geniale. Per quanto Snow fosse stato detestato durante la trilogia della saga, l'odio nutrito sulla sua persona è sempre stato affiancato da un'intima e celata sensazione di rispetto per la sua forza innata.
Temuto e, in silenzio, amato, Coriolanus Snow è la scelta vincente per l'autrice di tornare a parlare del mondo distopico da lei immaginato, indietro nel tempo di ben 64 anni.
Gli Hunger Games descritti in questo libro sono differenti da quelli che noi lettori abbiamo conosciuto nella canonica trilogia, poiché in questo periodo storico non sono ancora costituiti nella forma a noi nota. Inoltre, gli eventi verificati all'interno dell'arena non mi hanno, in questo caso, agitata e spaventata come era accaduto anni fa. Ciò è dipeso dal fatto che in questo tomo la narrazione prosegue utilizzando la terza persona. Con Katniss, invece, noi lettori osservavamo e percepivamo le sue sensazioni e i suoi turbamenti attraverso il suo corpo, rendendo tutti i fatti molto più reali e concreti.
Altro aspetto che non tutti possono apprezzare, ma che invece riscontra il mio gradimento, è che "Ballata dell'usignolo e del serpente" non è un testo ricco di azione, ma è un libro introspettivo. Il concentrarsi in maniera preponderante sulla psiche dei protagonisti può, infatti, far risultare il tomo lento e poco scorrevole nella lettura.
Allo stesso modo, però, ho adorato i flashback. Il flashback è un espediente narrativo che adoro, perché mi permette di conoscere tutti le minuzie della realtà della storia.
Anche in questo libro Suzanne Collins non nasconde i fatti cruenti, il sangue e la violenza. Ella espone magistralmente la parte più brutale, o meglio animalesca, dell'uomo. La scrittrice in particolare, racconta come l'uomo per sopravvivere e per difendersi accetta spesso di compiere i gesti più efferati. Questa specifica accezione protagonista dei libri di Suzanne Collins è stata oggetto di un'approfondita analisi che potete recuperare in uno dei miei precedenti articoli, precisamente nella mia tappa del Blogtour per questo specifico tomo.
Concludendo, con una scrittura scorrevole ed accattivante, Suzanne Collins mi ha riconquistata.
Ciao Diletta! Quando ci si trova davanti a romanzi di questo tipo (prequel/sequel di saghe acclamate) il dubbio che si tratti di operazioni pubblicitarie resta. Bisogna vedere un po' caso per caso. Per esempio, per quanto mi riguarda, Harry Potter e la maledizione dell'erede è stata una delusione, mentre la serie di film degli Animali Fantastici mi sta appassionando. Leggendo la tua recensione sembra proprio che valga la pena di leggere questo romanzo, quindi ci penserò!
RispondiEliminaCiao Silvia!
EliminaConcordo pienamente su tutto quanto hai scritto.
Se leggerai il nuovo libro di Suzanne Collins sai dove trovarmi per confrontare i nostri pareri.
Un abbraccio!
Felice che ti sia piaciuto! Io lo inizierò tra pochi giorni per un gruppo di lettura e confesso di oscillare tra curiosità e disprezzo xD Non sono una super fan della trilogia, ma il primo mi era piaciuto abbastanza e temo che questo prequel si riveli una delusione. Al tempo stesso però, proprio perché non sono una fan sfegatata, potrei anche prenderlo alla leggera senza pormi troppi problemi. Non so, vedremo!
RispondiEliminaCiao Seli!
EliminaLe mie aspettative su questo libro sono state tante e, da fan, ho temuto il peggio. Non è stata una brutta lettura, anche se per me la trilogia rimane conclusa in sé, senza questo titolo.
Grazie per la tua recensione. Volevo proprio conoscere il tuo parere. Allora lo inserisco tra i libri da leggere.Sono veramente curiosa di conoscere il passato di Snow. Un abbraccio!
RispondiEliminaCiao Lucia!
EliminaQuando l'avrai letto sono curiosa di sapere cosa ne pensi.
Un abbraccio!
Ciao, finalmente l’ho letto anche io, da brava ritardataria (qui la mia recensione)!
RispondiEliminaBelli i riferimenti, belli questi Hunger Games ‘grezzi’ e poco patinati, belli i personaggi a noi noti che spuntano fuori e bello che mi abbia fatto venire voglia di rileggere la serie.
In generale però l’ho trovato un libro del tutto trascurabile. Si, arricchisce, ma non è che serva a molto altro e soprattutto sul finale si perde un po’ a mio parere.
In generale carino, ma non lo ricomprerei.. Sono però molto contenta che a te sia piaciuto!
Un abbraccio, Rainy
Ciao! In parte confermo quanto hai detto tu sul finale. Io mi sono un pó fatta trascinare dal sentimento che nutro verso la trilogia e, dunque, il mio giudizio è stato deviato da esso, lo ammetto. Infatti non ho comprato il libro e non penso lo farò in futuro, perché non sento la necessità di averlo nella mia libreria personale.
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