giovedì 6 giugno 2019

Recensione "La contessa nera".


Ciao a tutti lettori! 
Oggi vi propongo un romanzo storico che mi è stato prestato da mia mamma. 
Grazie a questo volume ho scoperto la figura storica di una donna di cui non avevo mai sentito parlare e che ora vi presento in questa mia recensione.


Titolo: La contessa nera
Autore: Rebecca Johns
Prezzo: 18,60 € in cartaceo o 8,99 € in digitale
Pagine: 323
Editore: Garzanti
Voto: 5/5 🌸




Trama:
Ungheria, 1611. 
Il conte palatino ha decretato che la contessa Erzsébet Bàthory è condannata a vivere murata nella torre più alta del castello di Csejthe. 
Tuttavia, la donna desidera riscattare il proprio onore, motivo per il quale trascorre le giornate a scrivere la propria versione dei fatti.


Recensione:
Erzsébet Báthory, conosciuta in Italia anche come Elisabetta Bathory, soprannominata la Contessa Dracula o Contessa Sanguinaria (7 agosto 1560 – Csejte, 21 agosto 1614), è stata una serial killer ungherese.
Difatti, lei e quattro suoi collaboratori furono accusati di aver torturato e ucciso centinaia di giovani donne. Al riguardo, secondo un diario trovato durante la perquisizione della casa della contessa, le vittime ammonterebbero a 650, ma gli storici stimano che il numero reale dei cadaveri oscilli tra i 100 ed i 300, come sono oltremodo scettici circa la veridicità o l'esistenza di questo diario.
Il romanzo "La contessa nera" racchiude il fittizio documento che l'autrice ha immaginato che Erzsébet potesse aver scritto all'amato figlio per scagionare la propria persona. 
La narrazione, infatti, è condotta intervallando la voce della contessa nel tempo presente della storia con i ricordi della stessa. 
Tramite i suoi ricordi scorgiamo che Erzsébet fin da bambina ha sempre dato segni di squilibrio a causa di alcuni eventi di cui fu purtroppo testimone. All'età di sei anni, infatti, assistette ad una macabra scena in cui furono vittime degli zingari. Quest'evento lasciò una traccia indelebile nella psiche della fanciulla, cancellando l'innocenza dai suoi occhi. 
Altro trauma è rilevabile al compimento dei suoi quindici anni. In quel frangente ella fu costretta ad abbandonare la sua terra natale, l'Ungheria, per diventare repentinamente una donna e sposare Ferenc Nádasdy. Da quell'istante ella visse in Slovacchia, un Paese di cui non riuscì mai ad innamorarsi. 
Ugualmente al suo disprezzo per l'Ungheria, la contessa ebbe con il marito un rapporto piuttosto travagliato, difatti trascorsero vari anni prima che Ferenc e Erzsébet divennero amanti e complici. 
Il lettore leggerà con apprensione il racconto di Erzsébet ed in un primo istante sarà propenso a scusare alcuni gesti poco nobili della donna. Tuttavia, con l'avvicinarsi del finale del libro, diventerà sempre più palese quanto la contessa stia ingannando il lettore tramite le scusanti che è solita propinare. Leggere la trama tramite il suo sguardo, infatti, altera l'analisi critica di chi sfoglia il libro. Questa tecnica letteraria permette però al lettore di percepire la rabbia e la frustrazione che provarono le persone che credettero in un primo momento alla versione della donna. 
Dalla storia delineata nel romanzo appare, quindi, evidente che Erzsébet Bàthory è stata fin dall'infanzia deviata dalle scene raccapriccianti che vide. Ella, infatti, solertemente ribadisce di imitare le azioni attuate dalla madre sulle proprie domestiche, seppur Erzsébet inasrpí ulteriormente le già gravose punizioni. 
Spesso ho provato ribrezzo nella lettura, sentivo lo stomaco sconquassato e non riuscivo a capacitarmi della malvagità con la quale ella si approcciava alle donne al suo servizio. 
La penna di Rebecca Johns, difatti, non cela alcun particolare e trascrive con estrema franchezza la reale condotta della contessa. 
Tutt'ora serbo nel mio animo una forte sensazione di disgusto per i gesti efferati di Erzsébet Bàthory, ma sono stata felice di leggere questo volume. Il tomo, infatti, cela all'interno delle sue pagine fatti realmente accaduti, come ho avuto modo di constatare tramite delle ricerche che ho attuato al termine della lettura del romanzo. Quindi, per chi fosse curioso di entrare a contatto con questa figura storica perturbante, consiglio caldamente il recupero di questo tomo. 


8 commenti:

  1. Ho conosciuto questo personaggio grazie a... Lady Oscar! Pensa tu.
    In un capitolo extra del fumetto, Oscar ha a che fare proprio con un personaggio ispirato alla Bathory. Da lì, e dal piccolo articolo redazionale sulla donna, mi informai molto.
    Insomma questo romanzo tenta di dare una giustificazione quantomeno psicologica alle follie di questa pazza, ma resta una pazza.
    So che tutto partì da una serva che le tirò per sbaglio i capelli: da allora si scatenò la sua mania per il sangue...
    La Bathory è stata citata da Eli Roth nel suo Hostel II, film torture-porn di qualche anno fa :)

    Moz-

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    1. Ho letto il manga di "Lady Oscar", ma non i volumi con i racconti extra, quindi me la sono persa!
      Sí, la sua follia è disturbante e il libro la rende perfettamente.
      Il film, invece, non lo conosco.
      Grazie per il tuo commento, è sempre bello avere un raffronto del genere sotto un articolo, così colmo le mie lacune! ☺️

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    2. Erano anche lacune le mie, fino a quando non ho letto Oscar.
      Il bello del blogging è questo: raffrontarsi, no?
      Ci si arricchisce l'un l'altro!
      Thanks!

      Moz-

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  2. Sapevo di questo libro, ma ancora non ho avuto il piacere di leggerlo. Ispira tanto anche a me 😊

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    1. Ciao Gresi! Spero tanto tu possa leggerlo, è molto bello! 😘

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  3. Ho visto questo libro in biblioteca, ma lette alcune pagine non mi aveva conquistato... Magari gli darò una seconda possibilità ahah

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    1. Ciao! A me aveva catturata dalla prima pagina, quindi io ti consiglierei di dargli un'occasione. Io di solito arrivo pressoché verso la metà del libro prima di decidere se continuarlo o abbandonarlo! ☺️

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